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Giusina in Cucina: la pasta a taianu (e il ritorno in tv)

La Cucina Italiana

«Per me è stato molto emozionante. Io nelle Madonie ci sono cresciuta. Ho vissuto la mia infanzia a Cerda, fino agli otto anni, e ritornarci è stato un grande regalo. In generale credo che visitare queste zone sia una meravigliosa scoperta per tutti: borghi come Petralia Soprana, Geraci Siculo, Castelbuono o Pollina, solo per citarne alcuni, sono posti magnifici e lontani dal turismo di massa», dice Giusi Battaglia, che ci mostrerà questa zona della Sicilia andando alla ricerca di materie prime speciali per i suoi piatti. «È un’area ad altissima vocazione agricola e pastorizia, con verdure e frutti pieni di sapore, e poi i formaggi sono un capolavoro. A Petralia per esempio, ho preso la caciotta madonita, formaggio a pasta filata con solo latte madonita, poi sono tornata proprio a Cerda per comprare la tuma dove la comprava il mio papà. È stata una festa: a Cerda ho avuto l’onore di ritirare un premio e la città mi ha accolta con un abbraccio che non dimenticherò mai. Nel programma mostreremo anche alcune immagini».

In attesa delle nuove puntate, ecco un assaggio, con la ricetta della pasta a taianu.

Pasta a taianu

 Ingredienti

  • 500 gr di rigatoni
  • 2 melanzane
  • 600 gr di iudisco di vitello
  • 500 gr di costine di maiale
  • 100 gr di pecorino grattugiato
  • Mezzo  bicchiere di vino rosso
  • 800 ml  di salsa di pomodoro
  • 300 gr di concentrato di pomodoro
  • 2 spicchi di aglio
  • Zucchero qb
  • basilico
  • olio per friggere
  • Olio evo
  • Sale
  • Pepe

Procedimento

1.Tagliate a fette le melanzane e mettetele sotto sale, fino a far perdere bene l’acqua di vegetazione. Quindi sciacquatele, asciugatele e friggete in olio evo. Tenete da parte.
2.In una pentola, versate olio evo con due spicchi d’aglio, fate imbiondire, togliete l’aglio e fate rosolare la carne per una decina di minuti.
3.Sfumate con il vino rosso, lasciate evaporare, quindi aggiungete l’estratto di pomodoro (dopo averlo sciolto in un po’ acqua tiepida), la salsa di pomodoro, abbondante basilico. Aggiustate di sale e zucchero. Fate cuocere a fuoco dolce fino a quando la carne non sarà sfilacciata (ci vorranno almeno due ore). Appena si sarà raffreddata un po’, togliete la carne dal sugo e tenetela da parte.
4. Cuocete per 5 minuti i rigatoni in acqua bollente e salata, quindi scolateli. Prendete il tegame di terracotta e iniziate a comporre il timballo. Versate un po’ di salsa alla base, quindi mettete uno strato di pasta, la carne, le melanzane, la carne e ancora un po’ di sugo, il pecorino e un po’ di basilico. Ripetete l’operazione fino a completare il tegame. L’ultimo strato sarà composto da carne, sugo e pecorino. Coprite con il coperchio e infornate per 15/20 minuti a 180°. Servite dopo aver fatto intiepidire.

Ricerche frequenti:

Albert Adrià arriva da Nobu per una cena fusion a 4 mani

La Cucina Italiana

Si chiama Armani Restaurants Insieme il ciclo di incontri che porterà il 13 e 14 giugno a una cena a 4 mani unica. Lo chef Albert Adrià, infatti, sarà ospite di Antonio D’Angelo, Corporate Chef Armani, nella cucina di Nobu. 

Un incontro unico di esperienze, tecniche e gusti che porta la contaminazione e la sperimentazione culinaria a un livello superiore, in cui gioco di squadra e scambio di opinioni fanno da fil rouge. L’Executive Chef di Nobu Milano proporrà alcune delle sue più famose creazioni, coniugate perfettamente alla filosofia culinaria dello Chef Adrià in un menu degustazione unico.

Un incontro, questo, tappa di un tour già passato per i ristoranti di Tokyo e New York, che si concluderà il 26-27 settembre nell’Armani Ristorante di New York sempre con chef Albert Adrià.

Chi è Albert Adrià

In oltre 35 anni di carriera, Albert Adrià ha creato nuovi format di ristorazione e pasticceria, aperto il ristorante nikkei Pakta, gli stellati Hoja Santa ed Enigma, ultimo suo successo inaugurato nel 2017, e ricevuto numerosi riconoscimenti. È stato nominato tra le persone più influenti nel panorama gastronomico dalla rivista Time. È il fratello di Ferran Adrià, padre fondatore della cucina molecolare, e con lui ha lavorato a El Bulli come responsabile della linea dessert.

Chi è Antonio D’Angelo

D’Angelo, Corporate Chef Armani ed Executive Chef di Nobu Milano, ha condotto un percorso professionale eclettico che gli ha permesso di guadagnare una comprensione completa del mondo della cucina e delle sue logiche. Chef personale di Giorgio Armani per anni, dal 2009 guida la cucina di Nobu Milano e affianca a questo ruolo quello di Corporate Chef, occupandosi in prima persona di tutti i progetti di ristorazione del gruppo – dalle nuove aperture al catering, dal delivery alle collaborazioni, come Armani Restaurants Insieme. Ha creato l’Orto di Mimì, orto kilometro zero con agricoltura sostenibile che fornisce Nobu Milano di verdure, wasabi e molto altro.

Le busiate, dalla Sicilia con amore | La Cucina Italiana

Le busiate, dalla Sicilia con amore
| La Cucina Italiana

Le busiate, dette anche busiati o maccheroni al ferro, sono una tipologia di pasta fresca originaria della Sicilia occidentale, in particolare della provincia di Trapani. Questa pasta è un’importante espressione della cultura culinaria siciliana e rappresenta una prelibatezza locale. La sua forma unica e la sua capacità di trattenere bene i condimenti la rendono una scelta gustosa per i piatti siciliani tradizionali.

Cosa sono le busiate?

Dalla forma che ricorda gli strozzapreti, le busiate sono una tipica pasta fresca siciliana che si sposa benissimo con gli ingredienti della terra d’origine – le busiate al pesto trapanese, ad esempio, ne sono un’espressione eccezionale.

Per dare la forma classica delle busiate, si usava il buso, ovvero il fusto di una pianta così chiamato in dialetto siciliano. Si può usare un ferro per lavorare a maglia, utilissimo per dare quell’attorcigliamento tutto suo. Se non ne foste provvisti, potreste anche provare ad utilizzare uno spiedino in legno lungo visto che tanto il diametro non dovrà essere tanto largo. Si abbinano a sughi di carne e pesce esaltandone il sapore. Possono essere preparati anche con la farina integrale.

La ricetta base delle busiate

Tempo: 2 ore più 3 ore e 30 minuti di riposo.

Ingredienti per 6 persone

400 g semola rimacinata di grano duro
200 g acqua
sale

Procedimento

Impastate la semola con circa 200 g di acqua e una presa di sale fino a ottenere un panetto consistente e molto liscio.

Lasciatelo riposare coperto con un telo per circa 30 minuti.

Stendetelo poi in sfoglie sottili (2 mm) e tagliatelo in striscioline larghe 5 mm e lunghe 10-12 cm e formate le busiate. Qui sotto, potete vedere i gesti di come fare.

Disponetele su un vassoio, cospargetele di semolino e lasciatele asciugare per 3 ore almeno.

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