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Orecchiette, cime di rapa ma non solo: 10 sughi per condirle

La Cucina Italiana

Orecchiette e cime di rapa, un binomio vincente che non stanca mai. È di sicuro il piatto più citato da chi deve immaginare un simbolo culinario proveniente dalla Puglia, dove ancora vengono fatte prevalentemente a mano, ma questo formato di pasta si presta ad accogliere anche tanti altri condimenti. Di pesce, di verdure ma non solo, per piatti sempre nuovi.

Come si fanno le orecchiette

Fare le orecchiette non è complicato ma c’è sicuramente bisogno di manualità ed esercizio. Se conoscete qualche pastaia pugliese approfittatene: la gestualità è un sapere preziosissimo. Alla ricetta delle orecchiette ci pensiamo noi: per 4 persone servono 300 g di semola rimacinata di grano duro, 150 g di acqua e sale qb. Versate la farina sulla spianatoia e formate una fontana, aggiungete sale e acqua tiepida, poca alla volta, quanto basta per ottenere un impasto liscio e sodo. Fate con la pasta dei cordoncini del diametro di 1 cm circa; tagliateli a pezzetti lunghi altrettanto, fateli rotolare sulla spianatoia «strascinateli», usando di piatto la parte non affilata di un coltello (in Puglia si usa il tradizionale sfèrre), rivoltateli poi sul pollice per ottenere le orecchiette. Allargate le orecchiette su un piano infarinato e lasciatele asciugare fino al momento di cuocerle.

Perché si chiamano orecchiette?

È esattamente come si può pensare: le orecchiette si chiamano così perché la loro forma tondeggiante e concava e la superficie rugosa, atta a trattenere meglio i sughi, ricorda molto la forma di un orecchio. Chi è pugliese lo sa: vengono prodotte in diverse dimensioni: piccole, piccolissime, medie e più grandi, tutto dipende dalla manualità della singola massaia.

Orecchiette, cime di rapa ma non solo: 10 sughi per condirle

Dalle orecchiette cime di rapa e zenzero, per un tocco fresco e esotico, al pesto trapanese, passando per i pomodorini, le cozze i piselli e l’ombrina. Preparatevi a sperimentare.

10 ricette con le orecchiette da leccarsi i baffi

Ricetta Panada sarda, la versione grande senza strutto

Ricetta Panada sarda, la versione grande senza strutto

La panada o impanada è una preparazione tipica della Sardegna settentrionale. Si tratta di uno scrigno di pasta di semola che racchiude un ripieno di carne di maiale e lardo insaporita con aglio ed erbe.

Esiste la versione piccola, della dimensione di un piattino da caffè, o la versione più grande, da condividere in famiglia. Così l’abbiamo preparata in questa ricetta, scegliendo anche di eliminare dall’impasto lo strutto, per una panada più leggera da servire come antipasto. 

Scoprite anche la ricetta tradizionale delle Panadas, le Panadas ripiene di carne di agnello e le Panadas ripiene di muggine.

Torrone alle mandorle – Ricetta di Misya

Torrone alle mandorle - Ricetta di Misya

Mettete il miele in un contenitore adatto al bagnomaria, infilatela in un pentolino pieno per metà di acqua (mi raccomando, non deve arrivare acqua nel miele) e cuocete a fiamma media per circa 90 minuti, mescolando ogni tanto.
Saprete che è pronto quando, mettendone qualche goccia in 1 bicchiere con acqua fredda, si indurirà immediatamente.

Intanto tostate le mandorle, per 4-5 minuti o fino a doratura, in forno ventilato preriscaldato a 180°C.

Quando il miele sarà quasi pronto preparate uno sciroppo di acqua e zucchero molto denso (usate lo stesso metodo del miele per capire se è pronto).

Montate quindi gli albumi a neve ben ferma, quindi aggiungeteli al miele e incorporate poi anche lo sciroppo, mescolando delicatamente con una spatola.

Rimettete a bagnomaria e cuocete, mescolando con le fruste, finché non inizierà a indurirsi leggermente, quindi aggiungete le mandorle (se volete potete aggiungere anche vaniglia e buccia di limone) e amalgamate bene.

Rivestite lo stampo con carta forno e mettete ostia sul fondo, versateci dentro il composto, livellate la superficie e coprite con ostia.

Lasciate riposare per mezz’ora, poi tagliatelo in strisce larghe 4-5 cm e lasciatelo indurire completamente.

A questo punto il vostro torrone alle mandorle è pronto e non vi resta che servirlo e stupire i vostri ospiti rivelando che è fatto in casa.

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