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Ricetta Pasta radicchio e salsiccia, la ricetta

Ricetta Pasta radicchio e salsiccia, la ricetta

L’amaro del radicchio incontra la dolcezza della salsiccia per dare vita a uno dei primi piatti più gustosi dell’inverno. La pasta radicchio e salsiccia è velocissima da preparare e perfetta per ristorarci nelle giornate più fredde.

Nella ricetta abbiamo utilizzato una Pasta secca corta tipo celentani, la luganega, salsiccia tipica del Nord Italia, il radicchio rosso e Asiago stravecchio grattugiato per completare. Per dare ancora più sapore alla pasta, potete scegliere salsicce aromatizzate: al finocchietto o al peperoncino per esempio, per un piatto sempre diverso.

Scoprite anche queste ricette per primi piatti con il radicchio: Sedani con radicchio rosso e fonduta di Asiago, Penne di farro al radicchio, gorgonzola e pera, Ravioli al radicchio con crema di castagne, Plin di trota, robiola e radicchio, Tagliolini al radicchio rosso.

Insalata melagrana e cachi mela

Insalata melagrana e cachi mela

Innanzitutto mondate il radicchio, tagliatelo a striscioline e lavatelo, poi mondate e lavate anche il lattughino.

Tostate leggermente i semi di finocchio e cumino in una padella antiaderente, poi frullateli grossolanamente (o pestateli in un mortaio).

Unite in una ciotola radicchio e lattughino e conditeli con olio e sale, mescolate e disponeteli nel piatto da portata, creando un letto di verdure.

Lavate bene il cachi, eliminate la calotta con il picciolo, quindi tagliatelo a fette abbastanza sottili (4-5 mm) e disponetele sopra alle verdure.

Aprite il melograno (qui la guida per farlo al meglio) e sgranatelo.

Unite la stracciatella, creandone dei piccoli mucchietti, aggiungete il mix di semi e completate con melograno e granella di pistacchi.

L’insalata melagrana e cachi mela è pronta, non vi resta che gustarvela, aggiungendo ancora un pochino di sale e olio in superficie.

World Pizza Day: perché si festeggia il 17 gennaio?

La Cucina Italiana

Certi giorni non si festeggiano a caso: se il 17 gennaio il mondo intero celebra il World Pizza Day è perché è il giorno di Sant’Antonio Abate, l’eremita del III secolo che rinunciò alle sue ricchezze per dedicare la sua vita agli altri. È considerato il fondatore del monachesimo cristiano, il protettore degli animali, dei macellai, ma non solo.

Chi è il santo protettore dei pizzaioli?

Il santo che l’iconografia medioevale ci ha sempre fatto immaginare con in mano un campanello, un bastone con una croce a forma di Tau e accanto un maiale fedele, è quello che secondo la leggenda ha anche donato il fuoco agli uomini per tenerli al caldo rubandolo all’inferno. Per questo Sant’Antonio Abate è anche il patrono dei fuochi e di tutte quelle professioni che al fuoco sono strettamente legate, e quindi anche i pizzaioli (oltre ai fornai e ai pompieri).

Perché il 17 gennaio si festeggia il pizza day

Da qui l’idea di far coincidere le due cose: festeggiare nella stessa giornata il patrono dei pizzaioli e il World Pizza Day, che a sua volta è anche l’ufficializzazione di un’usanza molto antica a Napoli e non solo. Il 17 gennaio, mentre i contadini – e tanti semplici di padroni di cani e gatti – portano gli animali nelle piazze per farli benedire dai parroci, in diverse regioni del Sud si accendono infatti anche i fuochi in onore di Sant’Antonio Abate: nel Salento li chiamano “focare” ad esempio, mentre a Napoli sono i “fucarazzi”. Per radunarsi intorno a questi falò che vengono allestiti tra i cortili e le piazze, ringraziare il santo, pregare affinché porti buona fortuna per l’anno appena cominciato – e non da ultimo festeggiare (come si fa ancora, mangiando maiale e ballando) – sin dai tempi antichi i pizzaioli napoletani il 17 gennaio prendono mezza giornata libera.

Chi ha ideato il World Pizza Day

L’idea di celebrare il 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio Abate, anche il World Pizza Day è nata proprio dai pizzaioli napoletani. Per la precisione è stata dell’Associazione Verace Pizza Napoletana (AVPN) e del suo presidente Antonio Pace che, immediatamente dopo il riconoscimento dell’Unesco che ha consacrato l’arte dei pizzaiolo napoletani come patrimonio immateriale dell’Umanità, hanno pensato bene di riscoprire una tradizione antica lanciando, nel 2018, questa giornata mondiale che ogni anno viene celebrata con grandi festeggiamenti.

Come si festeggia il World Pizza Day

Quest’anno, in cui ricorre anche il quarantennale dell’Associazione Verace Pizza Napoletana, il programma del World Pizza Day (che trovate completo su Facebook) è ricchissimo, tra incontri di piazza e dirette streaming che coinvolgeranno esperti e pizzaioli i tutto il mondo che hanno aderito all’associazione impegnandosi a rispettarne il rigido disciplinare per la preparazione della pizza. 16 Paesi, 22 masterclass in 11 lingue, dall’Australia agli Stati Uniti passando dall’Italia, l’Associazione ha organizzato una no stop di 24 ore tutta dedicata alla pizza.

La nuova pizza dedicata a Sant’Antonio

E ne ha anche creata una nuova, dedicata al protettore: è la “pizza Sant’Antonio”, con pomodoro e peperoncino a simboleggiare il fuoco che protegge, la salsiccia che rievoca il suo maialino inseparabile, e il provolone del monaco, celebre specialità della Penisola Sorrentina, che ricorda tra le altre cose che questo santo così venerato al sud è stato anche il primo monaco della storia.

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