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Delivery Roma, le 10 migliori nuove proposte

Delivery Roma, le 10 migliori nuove proposte

Idee brillanti e servizi speciali, dalla paella alla pizza in kit, passando per le cucine stellate e i poke che stanno facendo impazzire i romani

Il Lazio entra in zona arancione e ai ristoranti non rimane che asporto e delivery. Nel frattempo, le chiusure serali che persistono ormai da diversi mesi avevano convinto molti a implementare questo servizio, spesso aguzzando l’ingegno e tirando fuori delle ottime idee. Senza contare le coraggiose nuove aperture, che nonostante tutto stanno rivoluzionando il panorama romano. Il risultato? All’elenco già parecchio nutrito di aprile (vedi qui), si sono aggiunti altri dieci nuovi ristoranti che meritano la menzione per le proposte, spesso innovative, per tutti i gusti e tutte le tasche.

Baby Bao

Ha appena aperto in piazza Trilussa e già promette di diventare locale di successo. Intanto, è partito con la consegna casalinga per farsi conoscere. Il progetto è stato ideato dalla proprietà di Meccanismo e Café Friends insieme a Marco Del Vescovo, che già aveva sondato la cucina orientale con il progetto Yugo. Oggi ci riprova con questo indirizzo pop, la cui cucina è affidata ad Andrea Massari (esperienza appunto da Yugo), che ha ideato un menu con quattro tipologie di Dim-Sum, cinque di Bao, due piatti principali Baby Specials come Ramen e Ribs in salsa agrodolce e due tipologie di dolci tradizionali o che ammiccano alla tradizione: i Mochi in tre diversi gusti e un Bao ripieno di gelato. Il consiglio è di acquistare la vaporiera al primo ordine, così si potranno rinvenire al meglio i prodotti in casa sia al momento che in futuro.

Pokè Don

Prima del Pokè, che dalle Hawaii ha conquistato il mondo, in Giappone si usava il Donburi, in pratica ciotole di riso con sopra ingredienti diversi come carne, pesce e verdure. In origine ingredienti per lo più cotti, poi la variante hawaiana si è imposta con quelli crudi. Da Pokè Don, che nasce come costola del vicino Akira Ramen, della stessa proprietà, si trovano entrambe le cose ed ecco il perché del nome, che è una crasi dei due piatti, Pokè e Donburi. In menu, a parte le bowl, alcuni temaki con gli stessi ingredienti e qualche antipasto giapponese, come gli ottimi takoyaki. Da non perdere, come dolce, il Dorayaki, il pancake giapponese che fa impazzire Doraemon e che qui è proposto in due versioni, tradizionale con fagioli azuki e con crema di nocciola.

Mandala Pokè

«Fresco, sostenibile, made in Italy»: questo il pay-off per il locale che ha già conquistato prima la zona Laurentina e poi la zona Ostiense con i suoi ambienti moderni. Benché tutto ruoti attorno alle bowl hawaiane, la sensibilità è quella italiana e precisamente quella di mare di Romolo al Porto, famoso locale di Anzio che ha fatto tesoro degli anni di esperienza nella scelta dell’ottimo pesce dal mercato ittico più fornito del Lazio. Base riso (bianco, integrale o basmati) e abbinamenti a piacere o scelti dalle proposte in menu. In lista anche le ottime tartare. Si segnala il packaging compostabile.

Wizard Pokè / Sushi Kong

Nata come dark kitchen (prima a Roma), ha rapidamente preso piede ed è uscita allo scoperto, aprendo un locale in zona Monteverde. Oggi è da lì che partono i menu di Wizard Pokè e Sushi Kong due brand per lo stesso delivery in salsa orientale. Due tipi di menu, quello dedicato ai pokè e l’altro focalizzato sul sushi, che si integrano perfettamente. Dal Classic Pokè a base di riso bianco, salmone fresco marinato nella soia e avocado, tobiko alla versione Vegan con riso venere e verdure. Non mancano le versioni spicy e quelle “internazionali” come la Thai Pokè, a base di bocconcini di pollo in salsa di cocco. Nella carta di Sushi Kong spazio a sashimi, roll e tartare, ma meritano l’assaggio soprattutto le Sushi Kong Box, in cui spiccano i roll creativi impreziositi dal tartufo.

Treefolk’s

Il gastropub di Trastevere conquista la clientela anche a casa con le box dall’aperitivo alla cena. Dai tipici accompagnamenti alla bevuta da pub come gli hamburger e il fish & chips alle box Aperitozzo, che propongono gli ottimi maritozzi dello chef da degustare con i drink imbottigliati o le birre in lattina. In lattina anche il buonissimo tiramisù, la zuppa inglese e i maritozzi, che naturalmente si propongono anche in versione dolce. L’ordine può avvenire attraverso Just Eat, oppure utilizzando l’app che Treefolk’s ha appena lanciato e che è gestita nelle consegne dal personale interno, coprendo un raggio di circa 7 km.

Magnifica

La pizza diventa componibile, ovvero pizza in kit, come quella che ha lanciato Maurizio con il delivery all’avanguardia e attento all’ambiente, dal momento che il packaging è totalmente plastic free. Quindici varianti da prenotare entro le ore 18,30 contattando direttamente la pizzeria, per gustarle a ora di cena (consegne nel raggio di 4 km dal locale): la base pizza va rigenerata in forno a 220° per 3 minuti, quindi va condita con gli ingredienti forniti con relative istruzioni. Dalla classica Margherita alle pizze più creative, sempre con ingredienti d’eccellenza, fra cui diversi presidi Slow Food.

Antica Fonderia

Dalla Valenciana (con pollo, coniglio e fagioli) a quella con mariscos, la chef spagnola Alba Esteve Ruiz, non poteva non puntare sulla paella, piatto iconico del suo paese, per la sua proposta delivery. Dalle cucine di Antica Fonderia, le sue proposte di paella sono consegnate con tanto di paella (inteso come la pentola) e ricetta annessa, per provare la volta successiva a riprodurre il piatto in casa. Nelle proposte di Alba, però, non c’è solo il piatto della tradizione spagnola, ma anche una selezione di antipasti gustosi come i Carciofi alla brace, paté di fegatini, crema di ricotta e agrumi; il Carpaccio di carne salata, cremoso di ostriche ed arachidi; il salmone marinato o il tataki di ricciola.

Hotel Eden

Il delivery in guanti bianchi. Se c’è qualcosa che ci ha colpito di questa box è proprio il servizio: impeccabile. Le box sono talmente belle che vien voglia di conservarle e il cibo è all’altezza di un ristorante cinque stelle della Dorchester collection. Ovviamente niente potrà mai sostituire la meraviglia di un pranzo affacciati alle loro magnifiche vetrate con vista su Villa Borghese e sull’Accademia di Francia (il brunch è l’occasione ideale), ma i sapori dell’ottima cucina dello chef Fabio Ciervo ci sono tutti. Si può ordinare chiamando direttamente il ristorante, oppure attraverso il servizio di Cosaporto.

Piperhome

Per i fanatici delle trasmissioni televisive, nonché della cucina stellata, un’esperienza da non perdere: chiami il ristorante, ordini i piatti di Ciro Scamardella (aka Ciro a Mammà del programma del Gambero Rosso Channel) e ci sono altissime probabilità che la box delivery la porti Alessandro Pipero in persona, che il pubblico di Real Time conosce come maître di Primo Appuntamento. Da non perdere la Lasagna alla carbonara, Pipero suggerisce la Fettina Panata (per chi lo segue sui social, una sua ossessione) e ci sono anche alcuni cavalli di battaglia dello chef di Bacoli come il Maritozzo alla Sca-pesce.

Molto

Questo ristorante elegante dei Parioli si è lanciato nelle consegne stuzzicando soprattutto il suo pubblico affezionato, con un servizio che va ben oltre le consegne food. Basta accedere al sito dedicato al delivery di Molto (Molto a casa tua) per vedere tutti i servizi che vengono offerti per un pranzo o una cena in grande stile: l’apparecchiatura, i fiori, lo chef o il sommelier a domicilio sono altri sfizi che ci si può togliere ordinando da mangiare da Molto. Fra i piatti del menu, le loro carni cucinate al girarrosto, le selezioni di prodotti d’eccellenza, i primi della tradizione e i piatti più creativi.

» Frittata di mele – Ricetta Frittata di mele di Misya

Misya.info

Innanzitutto sbucciate le mele, quindi tagliatele a tocchetti di circa 2 cm di lato.

Separate i tuorli dagli albumi e montate questi ultimi a neve ferma.
Mettete i tuorli in una ciotola e sbatteteli con il latte, quindi incorporate anche farina, zucchero e cannella.
Infine incorporate gli albumi nel composto di tuorli, mescolando piano dal basso verso l’alto, per non farli smontare.

Fate sciogliere il burro in una padella antiaderente e rosolate le mele per circa 8-10 minuti, mescolando spesso, quindi lasciate intiepidire.
Versate il composto di uova sopra le mele, livellate la superficie, chiudete con il coperchio e fate cuocere a fiamma medio-bassa per circa 4-5 minuti.
Quando l’uovo si sarà rappreso, capovolgete delicatamente la frittata e cuocete per altri 2-3 minuti a fiamma più alta, senza coperchio.

La frittata di mele è pronta: lasciate intiepidire, decorate con zucchero a velo e servite.

Anna in Casa: ricette e non solo: Pere candite senapate

Anna in Casa: ricette e non solo: Pere candite senapate

Una delle cose che nel frigorifero non manca mai sono le mele candite e la mostarda. Riguardo alle mele le preparo in casa da anni, per la mostarda mi affido al prodotto in commercio, ma prima o poi anche quella la devo preparare da me.

L’idea e la ricetta per queste pere candite è di Nicoletta Palmas , una amica IG che seguo da tempo.

La sua ricetta prevedeva di candire le pere, io l’ho leggermente variata aggiungendo la senape, ma vi assicuro che sia in un modo che nell’altro son davvero strepitose.

Il procedimento non richiede lavoro ma pazienza. 

Io ho scelto di candire delle piccole pere perchè le preferisco e per poterle lasciare intere, ma vanno bene anche delle normali pere Kaiser.

Ingredienti

20 pere piccole o 4 pere Kaiser

600 gr di zucchero

600 ml di acqua 

220 g di glucosio

a piacere 1 cucchiaino di senape in polvere
   o 6 gocce di senape se scegliete l’essenza

Procedimento

Un una pentola che possa contenere un cestello o uno scolapasta (poi capirete il perchè), preparare uno sciroppo unendo lo zucchero, il glucosio e l’acqua.

Portare a bollore e

immergervi le pere. Cuocere per due minuti e

successivamente coprire le pere

con uno scolapasta o un cestello per la cottura al vapore. Questa operazione permette di mantenere la frutta immersa nello sciroppo.

N.B. Non coprire con il coperchio per evitare la formazione di vapore.

Lasciare le pere sommerse nello sciroppo per 12 ore.

Trascorso il tempo di immersione, togliere delicatamente con una schiumarola le pere dallo sciroppo,

mettere la pentola sul fuoco e portare a bollore per 3 minuti.

A bollore raggiunto, immergere nuovamente le pere, e 

coprire con lo scolapasta o il cestello (io ho trovato il cestello per la frittura e l’ho sostituito allo scolapasta che mi risultava ingombrante).

Ripetere il procedimento di riposo per 12 ore e di nuovo togliere delicatamente le pere 

e portare ad ebollizione lo sciroppo.

Il procedimento di bollitura e riposo va effettuato fino a quando 

le pere non saranno trasparenti (il metodo corretto richiederebbe l’uso da misurare del rifrattometro per verificare il raggiungimento dei 70° brix, ma non avendolo mi sono affidata al metodo che utilizzo per questo procedimento e cioè verificare la trasparenza del frutto).

Come ultimo passaggio portare nuovamente a bollore lo sciroppo, se le volete senapate aggiungere la polvere di senape (o le gocce) e mescolare fino a scioglimento.
La quantità di senape dipende molto dai gusti.

Per la conservazione ho messo le pere in un vaso di vetro precedentemente sterilizzato , lo sciroppo versato ancora bollente sulle pere candite, chiudere ermeticamente. Pastorizzare il vaso in acqua bollente per una ventina di minuti e lasciare poi raffreddare prima di conservare.

Noi le abbiamo assaggiate dopo una settimana e ci sono piaciute moltissimo.

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