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I migliori oli extravergine d’Italia 2023: la classifica

La Cucina Italiana

I migliori oli extravergine d’Italia, vincitori della XXXI edizione del Concorso nazionale Ercole Olivario e le migliori olive da mensa italiane, selezionate come vincitrici della sezione Olive da Tavola” dell’Ercole Olivario 2022, saranno presentati all’importante manifestazione “SOL&Agrifood”, il Salone Internazionale dell’Olio Extravergine d’Oliva e dell’Agroalimentare di qualità in programma a Verona dal 2 al 5 aprile in concomitanza con il Vinitaly e con Enolitech.

Sicilia, Campania, Lazio, Sardegna: sono numerose le regioni che vedono le loro etichette sul podio del Concorso.

I migliori oli extravergine d’Italia: la classifica

Ecco le etichette premiate per l’edizione 2023 come migliori produzioni d’Italia.

Per la categoria Dop/Igp Fruttato Medio

1° Classificato – Letizia Dop Monti Iblei Gulfi dell’azienda Rollo di Ragusa, Sicilia

2° Classificato – Hirpinia Dop Irpinia Colline dell’Ufita dell’azienda San Comaio di Zungoli (Av), Campania

3° Classificato – Villa Zottopera Dop Monti Iblei Gulfi dell’azienda agrobiologica Rosso di Chiaramonte Gulfi (Rg), Sicilia

Per la categoria Dop/Igp Fruttato Intenso

1° Classificato – Prunicce Olio IGP Toscano dell’azienda agricola Biserno di San Vincenzo (Li), Toscana 

2° Classificato – Quattrociocchi Olio IGP di Roma dell’azienda Americo Quattrociocchi di Terracina (Lt), Lazio

Per la categoria Dop/Igp Fruttato Leggero

1° Classificato – San Giuliano dell’azienda Domenico Manca di Alghero (Ss), Sardegna

Per la Categoria Extravergine Fruttato Medio

1° Classificato – Ispiritu Sardu dell’Azienda Masoni Becciu di Deidda Valentina di Villacidro (Ca), Sardegna

2° Classificato – Cuncordu dell’Azienda Nicola Solinas di Villacidro (Ca), Sardegna

3° Classificato – Riserva della Società agricola Giovanni Cutrera di Chiaramonte Gulfi (Rg), Sicilia

Per la categoria Extravergine Fruttato Intenso

1° Classificato – Olio Evo Cetrone In dell’Azienda Agraria Alfredo Cetrone di Sonnino (Lt), Lazio

2° Classificato – Verde Mare dell’azienda Cosmo di Russo di Gaeta (Lt), Lazio

3° Classificato – Blend Oro dell’azienda Intini srl di Alberobello (Ba), Puglia

I premi speciali

Sono stati assegnati inoltre i seguenti premi:

Amphora Olearia per la miglior confezione, all’azienda CM Centumbrie srl di Magione (Pg), Umbria;

Menzione Speciale Olio Biologico all’olio e.v.o. biologico “U’ Ciuri” Olio Igp Sicilia dell’Azienda Agricola Biologica Miceli & Sensat di Roccamena (Pa), Sicilia

Menzione “Olio Monocultivar” all’olio e.v.o. Mimì Monocultivar Coratina dell’Azienda Agricola Donato Conserva di Modugno (BA), Puglia;

Ricerche frequenti:

Tiramisù a Roma: 7 varianti da provare

La Cucina Italiana

Il tiramisù a Roma è sempre stato una cosa seria. Nonostante le origini venete, di negozi specializzati in tiramisù nella capitale se ne contano da anni e nelle carte dei ristoranti, anche se scontato, appare quasi imprescindibile. Anche perché è sempre il dolce che vende più di tutti.

Il tiramisù a Roma

Il tiramisù di Zum da Eggs

Barbara Agosti ha inventato il format a tutto uovo che si chiama Eggs. È lei che aveva dato vita anche a Zum, il cui nome è l’acronimo di zucchero-uova-mascarpone: in pratica la ricetta della crema del tiramisù. Il punto vendita di piazza del Teatro di Pompei non è più aperto, ma la versione che più filologica non si può della Agosti è possibile assaggiarla a Trastevere da Eggs. Uova rigorosamente biologiche, provenienti dal Bio Farm Orto di Arianna Vulpiani, ma in carta ci sono anche le versioni modificate, che cambiano in base alle stagioni, inoltre ci sono le opzioni gluten free o senza lattosio. Per i più golosi, la chef di Zum Barbara Agosti ha inventato un gusto che unisce le sue origini piemontesi alla capitale: una base di biscotti Gentilini per rappresentare Roma e crema spalmabile al cioccolato per non smentire le proprie origini.

In barattolo da Charlotte

Non lasciatevi ingannare dall’atmosfera tutta rosa da casa di Barbie. Charlotte non è un gioco, ma ormai una consolidata pasticceria che ha reso più dolce Re di Roma. È a un passo dall’uscita dell’omonima metropolitana e merita di essere conosciuto per i suoi dolci moderni e piacevoli, frutto della capacità e passione di Claudia Martelloni. Alcuni sono dei veri e propri trompe-l’oeil, e magari il tiramisù, nascosto nel suo barattolo può apparire meno invitante, eppure è un concentrato di gusto, dall’anima estremamente tradizionale: è preparato con crema al mascarpone, savoiardi alla vaniglia fatti in casa, caffè filtro Mondi e cioccolato fondente Valrhona. Una vera delizia, volendo anche da passeggio.

Sù tiramisù da Casa & Bottega

Da qualche anno la pastry chef Loretta Fanella ha lanciato il suo Sù: il tiramisù con la cialda di cioccolato che fa croc. Una volta spaccata con il cucchiaino, il ripieno di caffè (il Kafa, arabica 100% monorigine di Lavazza) va a intingere il savoiardo. In pratica una rivisitazione del tiramisù espresso, sormontato da una classicissima crema al mascarpone fatta con le suddette uova di Parisi e con mascarpone homemade. Si trova da Casa & Bottega, il bistrot di via dei Coronari che ha dedicato un corner a questo dolce da passeggio, a due passi da piazza Navona. La novità recente è la cosiddetta “shot experience”, ovvero la versione mignon in bicchierino che costituisce un piccolo peccato di gola.

Il bicchierino da Felice a Testaccio

Più che un tiramisù, quello di Felice è un ulteriore peccato di gola, da compiere alla fine di un pasto che probabilmente è già stato un’imperdonabile trasgressione, specie dopo l’immancabile cacio e pepe per cui Felice è famoso in tutta la città. Insomma, se entrate da Felice non pensate alle calorie, ma lasciate uno spazietto per il suo famoso tiramisù al vetro, che alla crema di mascarpone e ai biscotti sbriciolati sul fondo, aggiunge una generosa colata di cioccolato fuso. Roba da fare la scarpetta nel bicchiere.

La sfera di Bowie

Il mitico tiramisù in sfera di Cristina Bowerman ora arriva a casa con Glovo. La chef stellata di Glass da qualche mese ha dato vita al progetto di “democratizzazione del gusto” che si chiama Bowie. In pratica con un click arrivano a casa, fra le altre ricette pensate appositamente per il format, alcuni suoi cavalli di battaglia, come appunto la Sfera di tiramisù (un must dei tempi di Romeo). Il croccante involucro di cioccolato a forma di globo racchiude il goloso tiramisù fatto con savoiardi inzuppati al caffè e un ripieno di crema inglese arricchita con mascarpone e panna. La prima cosa da fare è rompere il rivestimento, la seconda è tuffarsi in questa golosità.

Il classico in pizzeria da la Gatta Mangiona

Anche in una delle pizzerie migliori della città si trova un tiramisù di tutto rispetto. C’è perfino chi dice di mangiarlo solo lì, probabilmente oltre che per la bontà, anche per la fiducia nella scelta delle materie prime da parte di Giancarlo Casa, patron della Gatta, come la chiamano gli amici. Comunque, questo è un tiramisù che ha tutto l’aspetto di quello fatto in casa, con i savoiardi bagnati generosamente di caffè e la crema al mascarpone. Non particolarmente bello, niente bicchieri, barattoli o monoporzioni di altro genere: si prende la spatola e si mette nel piatto. Fine. Ed è buono come quello della nonna.

Il TiramiSeu di Seu Pizza Illuminati

Un’altra pizzeria, ma questa volta niente tradizione, ma una rivisitazione a tutta pizza. L’estro di Pier Daniele Seu, pizzaiolo che ha fatto impazzire i romani, da qualche anno che si è particolarmente concentrato sulla sezione dei dolci. Ed ecco che l’anno scorso tira fuori dal cappello il TiramiSeu, ovvero la sua versione su disco di pizza al cacao: la tonda viene cotta con una generosa dose di zucchero di canna a caramellare in forno, quindi spicchiata e guarnita. Un topping a base di crema pasticcera alla vaniglia e mascarpone, ricotta con cacao e caffè, gel e polvere di caffè. Infine un tocco divertente: i frizzi pazzi che scoppiano in bocca e fanno tornare bambini.

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