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La pasta dei cornuti trasformata in un piatto gourmet

La Cucina Italiana

La pasta dei cornuti è così chiamata grazie al folkore colorito dei napoletani: che cos’altro può fare, infatti, un “cuoco di famiglia” se ha dedicato tutto il tempo previsto per la cucina a tradire il partner? Tornato a casa di corsa, deve mettere qualcosa in tavola e, allora, una pasta burro e parmigiano, e la cena è servita.

Certo, noi Italiani sappiamo anche che quando c’è l’eccellenza degli ingredienti, anche un piatto così semplice può essere paradisiaco. E questo già basterebbe per togliere ogni traccia di offesa nel presentare un “piatto cornuto” al proprio partner: non c’è amore più grande, infatti, che offrire la massima qualità alle persone del cuore, fidanzati o amici o familiari che siano. Ma di più: volete trasformare la pasta dei cornuti in un piatto da veri gourmet, con solo pochi tocchi in più? Ecco come fare. 

Come fare la pasta dei cornuti in versione gourmet

Il pepe

C’è una grande differenza tra una spolverata di pepe distratta a fine cottura e, invece, una macinata fresca, fatta al momento, poco prima di servire. Soprattutto se abbiamo scelto il pepe con cura, magari una particolare specie, come il pepe di Sichuan. Ma anche se avete pepe nero comune, provate a pestarlo con il matterello o il pestacarne e poi a tostarlo brevemente in padella, prima di utilizzarlo: gli aromi saranno molto enfatizzati. Infine, se vi piace il profumo del pepe, ma sapete che il vostro partner non ama il piccante, potete seguire il suggerimento di Oldani, e pestare il pepe per poi passarlo al setaccio: utilizzate solo la scorza nera, dove si concentrano gli aromi, e tenete la parte interna bianca, piccante, per altri utilizzi.

La cremina

Ricordate che la pasta può essere mantecata proprio come il risotto: e come per il risotto, non è soltanto la fusione del burro con il formaggio che crea la crema del condimento. Un ruolo molto importante è giocato dall’amido, naturalmente presente nella pasta, proprio come accade per la pasta cacio e pepe. Quando la scolate, quindi, conservate un po’ dell’acqua di cottura, ricca dell’amido rilasciato dalla pasta, e unitene un mestolino quando condite il vostro piatto con burro e formaggio. Terminate con il pepe speciale che avete scelto e… altro che cornuto, fortunato chi la assaggerà!  Che dire, poi, se vorrete impreziosirla con sapori aggiuntivi, più o meno preziosi… la scelta è infinita, dalle alici sott’olio alle erbette fresche fino al pregiato tartufo, la fantasia non ha limiti, e basta solo un ingrediente in più ogni volta per cambiare il piatto all’infinito. 

Una versione più slow

Se volete, infine, dimostrare tutta la vostra dedizione, potete addirittura fare la pasta in casa, magari anche il giorno prima, se volete averla pronta poi per una cena veloce. Le dosi per impastare? Semplicissime: 100g di farina per 1 uovo. Se siete in due, basteranno quindi 200g di farina con 2 uova. Impastate, unite un goccio di acqua se necessario e lasciate riposare l’impasto per 30 minuti. Stendetelo poi in una sfoglia sottile e tagliatelo nel formato che preferite. Potete usarla subito, oppure stenderla su un vassoio leggermente infarinato e conservarla in un luogo asciutto, coperta con carta da cucina, per la sera successiva.  Potete scegliere, poi, un burro speciale, di malga, oppure aromatizzarlo in casa, trasformando il panetto in una prelibatezza. Addirittura, potete provare a fare il burro in casa voi stessi: qui la ricetta e le istruzioni.  Un’attenzione ulteriore, per palati fini, è poi la scelta del Parmigiano Reggiano Dop: perché, certo, non ne esiste uno solo. Oltre alle tante stagionature, esiste il Parmigiano di montagna, con fini sentori di erbe, che potrebbe dare alla vostra pasta dei cornuti, ormai fortunata, una complessità aggiuntiva da veri intenditori. 

Ricerche frequenti:

Samsung al PLUG-MI 2022: NFT di design esclusivi

La Cucina Italiana

Personalizzazione è la parola chiave che identifica la gamma Bespoke di Samsung, in mostra all’edizione 2022 della urban experience PLUG-MI. Il design si traduce in un nuovo concept che, attraverso lo studio di colori, materiali e alla flessibilità dei componenti, incontra le esigenze dei consumatori trasformando gli elettrodomestici in veri e propri oggetti da esibire.

Arrivano così nel 2021 in Italia frigoriferi modulari con colori e finiture per ogni stile di design e nel 2022 il fil rouge Bespoke viene declinato in scope ricaricabili che vivono nei salotti come pezzi di arredamento. Oggi la gamma si arricchisce anche di soluzioni per la cura del bucato in cui l’AI (Intelligenza Artificiale) si unisce alla bellezza di un design esclusivo, fatto di cromie e materiali pregiati. Samsung valorizza ancora una volta questo rapporto con un nuovo progetto, creando uno spazio dedicato, un museo metropolitano dove il tailor-made diventa la regola espressiva. In questo contesto, a fare della lavatrice 11kg BESPOKE AI™ un’opera d’arte sarà l’artista contemporaneo e graffiti-writer Fabio Weik con una proposta di due modelli wrappati che saranno l’attrazione dello Urban Museum di PLUG-MI. 

In occasione dell’evento, L’azienda rilascerà degli NFT esclusivi del wrapping di BESPOKE AI™, una novità che conferma la voglia di osare nuove frontiere dell’incontro arte e tecnologia. I primi 1.500 visitatori che si registreranno durante l’evento riceveranno le opere direttamente sul proprio wallet digitale.

Con il pane vecchio si può fare la birra, lo sapevate?

La Cucina Italiana

Grazie quindi al recupero di prodotti pronti per la transizione alimentare contro lo spreco si può ridurre l’utilizzo di materie prime fino al 40%, riduzione quindi di risorse quali acqua ed energia.

Biova Project è una start up innovativa che si occupa non solo di produrre birra da pane vecchio e invenduto, ma è sempre alla ricerca per creare nuovi prodotti che seguono i principi dell’economia circolare e dell’upcycling

Lo snack fatto con gli scarti della birra

L’ultima intuizione è stata quella di riuscire a ridurre anche gli scarti nel processo di birrificazione.

Quello che rimane del malto d’orzo, infatti, dopo essere stato usato per la produzione della birra, viene chiamato “trebbia” ed è ancora pieno di proteine, fibre e sali minerali, ma molto più povero di zuccheri. Da questo si può ricavare uno snack molto gustoso e soprattutto sostenibile, visto che usa il 40% in meno di materie prime vergini. Ri-Snack™ di Biova Project, questo il nome dello snack, è inoltre preparato in modo più sano perché non viene nemmeno fritto. Perfetto per l’aperitivo… accompagnato da una bella birra fresca, ça va sans dire!

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