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piatto ricco, mi ci ficco! Come prepararla

piatto ricco, mi ci ficco! Come prepararla

Saporita e sostanziosa, è una ricetta a base di fontina, panna e prosciutto, perfetta da gustare in montagna, magari dopo una mattinata di sci

Quando avete voglia di un primo piatto di pasta ricco, saporito e così sostanzioso da diventare piatto unico, allora la pasta alla valdostana può essere la ricetta che fa per voi. E’ adatta a tutti tranne che a chi non ama i formaggi, perché l’ingrediente principale di questa ricetta è il formaggio principe della Valle d’Aosta, la fontina. 

Un formaggio che cambia a seconda della stagione

La fontina è un formaggio Dop che viene fatto soltanto con latte proveniente dalle mandrie valdostane che d’estate si nutrono sui pascoli in altura e d’inverno invece mangiano il fieno raccolto a fondovalle. Per una forma di fontina si impiegano 100 litri di latte freschissimo. Il sapore di questo formaggio può essere più dolce o più saporito a seconda della stagionatura. Normalmente si lasciano le forme 80 giorni ad asciugare su larghe tavole di legno: a quel punto gli “occhi,” ossia i buchi presenti nella pasta della fontina, saranno ben evidenti, testimoni della buona riuscita del formaggio.

La ricetta della pasta alla valdostana

Ingredienti per 4 persone

350 g pasta, 200 g prosciutto cotto a cubetti, 200 g fontina, 100 g Parmigiano Reggiano, 200 g panna fresca, sale, prezzemolo, una noce di burro.

Procedimento

Per prima cosa mettete in una padella la noce di burro e i cubetti di prosciutto. Lasciateli dorare e poi unite la fontina tagliata a striscioline e la panna. Nel frattempo mettete sul fuoco una pentola con acqua, fatela bollire, salatela e poi unite la pasta. Una volta cotta, scolatela e versatela nella padella con il prosciutto e la fontina. Fate saltare un minuto sul fuoco, poi spegnete, aggiustate di sale, spolverate di Parmigiano, unite il prezzemolo e servite.

Nel tutorial scoprite qualche consiglio per un risultato ancora più gustoso!

 

 

Ricetta Tagliatelle con panna e funghi misti

Ricetta Tagliatelle con panna e funghi misti
  • 300 g farina
  • 200 g panna fresca
  • 125 g formaggio fresco caprino
  • 100 g funghi porcini
  • 100 g funghi cardoncelli
  • 70 g funghi finferli
  • 50 g funghi chiodini
  • 50 g funghi orecchiette piccoli
  • 6 tuorli
  • un uovo
  • burro
  • erbe aromatiche a scelta
  • olio extravergine di oliva
  • sale

Per la ricetta delle tagliatelle con panna e funghi misti, impastate la farina con i tuorli e l’uovo e lavorate il composto finché non diventa omogeneo. Fatelo riposare per 30 minuti coperto con la pellicola. Stendete la pasta poca per volta in sfoglie non troppo sottili, quindi tagliatele in tagliatelle larghe circa un cm.
Per la crema: montate 50 g di panna e amalgamatela con il formaggio caprino.
Per il sugo: Pulite tutti i funghi e tagliateli a pezzetti, tranne i chiodini, che potrete lasciare interi.
Mettete a bollire una casseruola di acqua salata per cuocere la pasta. Rosolate i funghi in un’ampia padella con 60 g di burro e fateli colorire bene per 2-3 minuti, senza salarli per evitare che rilascino troppa acqua. Aggiungete quindi 150 g di panna e fatela restringere per 2 minuti, con l’aggiunta di un mestolino di acqua di cottura della pasta. Cuocete le tagliatelle per circa 3 minuti dalla ripresa del bollore; scolatele e trasferitele nella padella dei funghi. Conditele saltandole nella padella, con un filo di olio. Infine, profumate con erbe fresche spezzettate. Completate la pasta con ciuffi di crema al caprino.

Le regole per servire in modo perfetto il tè delle cinque

Temperatura dell’acqua, tempi di infusione, teiere smaltate o in porcellana, bustine o foglie sciolte: il servizio del tè sembra cosa semplice e invece, come per ogni rito, nasconde piccoli segreti. Scopriteli con noi

Nulla più di una tazza di tè alle cinque del pomeriggio dà l’idea di cosa sia un rito. Un momento tutto a sé, fatto di gesti e di regole sempre uguali derivanti dalla tradizione british. Sì, perché si fa presto a dire “Facciamoci una tazza di tè”, senza però avere l’idea esatta di un atto all’apparenza così semplice, come quello di immergere delle foglie essicate in acqua bollente, che in realtà richiede attenzioni particolarissime. Che siate tè addicted o soltanto estimatori, leggete e mettete in pratica!

George Orwell docet

Persino il romanziere inglese George Orwell si prese la briga di scrivere un piccolo libello come “A Nice cup of tea”, in cui spiegava, da amante vero, l’importanza di alcuni gesti per poter sorseggiare un’intensa e persistente tazza di tè, invece di un semplice infuso in acqua calda. Orwell raccomandava, tra le altre cose, di scegliere soltanto tè indiano o di Ceylon, perché, diceva, quello cinese non faceva sentire più saggio, più coraggioso o più ottimista, dopo averlo bevuto; di utilizzare una teiera in porcellana invece di una in argento o, peggio, in latta, per non snaturare il gusto dell’acqua; di adoperare tè sciolto invece delle più comuni bustine, perché le foglie devono essere lasciate libere e non imprigionate in filtri e infine di versare il latte nella tazza, dopo aver versato il tè e non prima, per evitare che se ne metta troppo.

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I 7 step per un perfect tea tasting secondo gli esperti di Dammann Frères

A Milano esiste un angolo delizioso dove poter soddisfare qualunque curiosità in merito a miscele di tè, profumi e fragranze provenienti da Giappone, Corea, Africa e Ceylon, oltre alle più caratteristiche teiere: è Dammann Frères, il luogo per gli amanti del tè, dove poter degustare le miscele più prelibate e dove scoprire i segreti per un servizio perfetto. A partire dalla temperatura dell’acqua, che cambia a seconda della tipologia di tè e dai tempi di infusione. Vediamo insieme.

TEMPERATURE E INFUSIONE. Per il tè verde, la temperatura dell’acqua deve essere di 70-80° e l’infusione delle foglie deve durare almeno 4 minuti. Il tè nero ha invece bisogno di una temperatura dell’acqua di 90° e di 4-5 minuti di infusione. Il tè bianco vuole acqua a 80° e dai 4 ai 7 minuti di infusione. Il tè Oolong se puro vuole acqua a 100° e 5 minuti di infusione, se miscelato con altri tè, l’acqua può arrivare a 90° e 3 minuti di infusione. Il Rooibos invece ha bisogno di acqua a 90° e di 5 minuti di infusione per dare il meglio di sè.

ACQUA DEL TE’. Lasciate stare l’acqua del rubinetto, senza dubbio perfetta da portare in tavola ma troppo dura, cioè ricca di calcare, per una semplice tazza di tè. Optate quindi per una minerale naturale e scegliete quella con il residuo fisso più basso. Sarà più leggera ed esalterà maggiormente il gusto del vostro tè.

BOLLITORE SI’, PENTOLINO NO. Come abbiamo visto ogni tè ha una propria temperatura dell’acqua per consentire a tutti gli aromi e oli essenziali di sprigionarsi al meglio. Con il bollitore sarete sicuri di aver raggiunto la giusta temperatura, con il pentolino sarà tutto più impreciso.

ACQUA BOLLENTE SULLE FOGLIE, NON IL CONTRARIO. Il servizio perfetto prevede che l’acqua caldissima si versi sulle foglie del tè. Il conto del tempo di infusione deve partire da questo momento. Vietato quindi versare prima l’acqua nella teiera e poi immergervi il tè, che deve essere rigorosamente sfuso (consentiti soltanto i sacchettini di garza, ma mai le bustine).

LE DOSI. Per un tè non troppo carico o troppo leggero, oltre ai tempi di infusione occorre considerare anche la quantità. Il giusto rapporto è di 2 g di tè in 15 cl di acqua a persona. In questo modo sarete certi di sorseggiare la vostra tazza di tè nel migliore dei modi.

LATTE, LIMONE O ZUCCHERO? Per i puristi della tazza di tè l’unico elemento che si possa aggiungere è il latte. Niente da fare per zucchero o limone, che altererebbero troppo il gusto. E il latte ricordatevi di mettetelo dopo aver versato il tè, non prima.

DIVERSI TE’ PER DIVERSI MOMENTI DELLA GIORNATA. Ogni tè ha un momento dedicato nel corso della giornata. Per il mattino è perfetto un tè nero, più forte, adatto a dare una carica di energia. Per il pranzo, ottimo un tè nero o uno verde. Al pomeriggio invece è più adatto un tè aromatico e delicato come può essere un tè bianco. Se desiderate qualcosa di caldo anche alla sera, meglio preferire una tisana, senza teina e quindi senza rischi di non prendere sonno.

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