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L’aceto balsamico di Modena è un condimento molto diffuso e amato in tutto il mondo, protetto da una denominazione geografica (IGP) che ne garantisce la provenienza e la qualità. La sua produzione prevede l’utilizzo di diverse ricette, purché rientrino all’interno delle concessioni del rigido disciplinare.

Spesso ci si chiede come viene prodotto, quali sono i suoi ingredienti e come lo possiamo utilizzare: per questo abbiamo deciso di dare una risposta a tutti i vostri dubbi, così potrete diventare anche voi esperti di questo condimento unico nel suo genere.

Come si fa l’aceto balsamico di Modena IGP?

L’aceto balsamico di Modena IGP deve essere prodotto seguendo le regole del Disciplinare di Produzione. Queste regole stabiliscono che l’aceto deve essere fatto solo nelle acetaie delle province di Modena e Reggio Emilia, usando mosti di sette vitigni che sono comuni in Emilia Romagna. Questi mosti, che possono essere cotti o concentrati, devono avere la giusta quantità di acidità e zuccheri, e vengono miscelati con aceto di vino e aceto di vino invecchiato per almeno 10 anni. L’aceto balsamico di Modena IGP deve maturare in recipienti di legno di alta qualità all’interno delle acetaie, che offrono l’ambiente ideale di temperatura e aerazione.

L’Aceto Balsamico di Modena IGP Ponti, che ne produce ogni anno 4 milioni e mezzo di litri, viene prodotto mediante la lenta maturazione di aceto di vino di alta qualità e di mosto d’uva cotto e concentrato in tini, botti e barrique di legni diversi, in base alle ricette specifiche.

Che differenza c’è tra mosto cotto e mosto concentrato?

Il mosto cotto e il mosto concentrato sono entrambi prodotti a partire dall’uva, ma attraverso processi differenti.
Il mosto cotto è ottenuto facendo bollire il succo d’uva fresca a fuoco vivo per un lungo periodo di tempo, fino a che non si riduce a una densità molto elevata. In questo modo, l’acqua presente nell’uva evapora, concentrando il mosto. Il mosto cotto ha un sapore intenso e dolce.
Il mosto concentrato, invece, è ottenuto facendo evaporare l’acqua dal mosto d’uva fresco o parzialmente fermentato, utilizzando un processo di concentrazione sottovuoto o a membrana. In questo modo, il mosto viene concentrato senza subire il processo di cottura. Il mosto concentrato ha sentori più freschi e fruttati.

Che differenza c’è tra fermentazione alcolica e fermentazione acetica?

La produzione dell’aceto è il risultato di due distinti processi di fermentazione, una prima fermentazione alcolica seguita da una fermentazione acetica. La fermentazione alcolica è un processo di trasformazione che produce alcol etilico e anidride carbonica. La fermentazione acetica, invece, rappresenta un processo secondario alla fermentazione alcolica. In questo processo, gli acetobatteri trasformano l’alcol in acido acetico, combinandolo con l’ossigeno. La fermentazione avviene sulla superficie del liquido, dove i batteri acetici producono una pellicola, conosciuta come madre, assieme ad altri microrganismi.

La fermentazione alcolica che avviene all’inizio della produzione dell’aceto balsamico di Modena IGP coinvolge solo parte degli zuccheri del mosto, che si trasformano in alcol etilico con un risultato simile a quello del vino. Il risultato è però estremamente differente, soprattutto nel residuo zuccherino.

Perché le botti sono fatte con legni diversi?

Il tipo di legno incide molto sul risultato finale del prodotto. Gli aceti balsamici di Modena IGP più pregiati maturano in barrique di tre differenti essenze, che conferiscono ognuna caratteristiche peculiari all’aceto: il rovere un profumo gentile e vanigliato, il castagno la ruvidezza aromatica del tannino e il ciliegio il dolce aroma della frutta. Le barrique sono mantenute a temperatura naturale nell’acetaia così da trarre il massimo beneficio dalle variazioni climatiche delle stagioni. Il caldo favorisce la fermentazione e la concentrazione, il freddo la sedimentazione.

Cos’è l’invecchiamento dell’aceto balsamico di Modena IGP?

L’invecchiamento è il periodo non inferiore ai tre anni durante il quale l’aceto balsamico di Modena IGP è contenuto all’interno di tini, botti o barrique e può essere definito invecchiato l’unico aggettivo che il disciplinare di produzione consente di utilizzare per l’aceto balsamico di Modena IGP.

Commissario Montalbano: a cena con le sue ricette preferite

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Il commissario Montalbano dal 1999 è uno dei personaggi più amati della televisione italiana. Montalbano, protagonista dei romanzi polizieschi di Andrea Camilleri, nella serie televisiva che ha riscosso tanto successo è magistralmente interpretato dall’attore Luca Zingaretti.

Casi da risolvere, amori turbolenti e appassionati, storie piene di suspense e pungente ironia hanno fatto del commissario Montalbano un personaggio a tutto tondo, capace di far innamorare gli spettatori anche grazie alla sua passione – comprensibile – per la cucina.

Salvo Montalbano è siciliano doc e, in ogni puntata della fiction, traspare il suo amore viscerale per la sua terra e per le ricette regionali – conosciute ormai in tutto il mondo – che fanno della cucina siciliana una delle più apprezzate e amate.

E se doveste invitare a cena il commissario Montalbano, sareste capaci di conquistarlo con le ricette della cucina che lui ama tanto? Vi diamo un piccolo aiuto con una carrellata dei piatti più interessanti che sono apparsi in tutti questi anni, divorati con trasporto dal bravissimo Luca Zingaretti sul set e amatissimi, senza dubbio, anche dal “padre” del commissario, il siciliano doc Andrea Camilleri che ha sempre sottolineato quanto forte fosse il legame tra il suo personaggio, la Sicilia e le ricette che si raccontano nei suoi libri e nella serie tv. E, ci raccomandiamo, mentre si mangia non si parla, come suggerisce sempre Montalbano!

I piatti preferiti del commissario Montalbano

Preparare una cena gustosa per Salvo Montalbano non dovrebbe essere un problema: i piatti della tradizione siciliana si distinguono per il sapore intenso e i profumi tipici della terra che li ha inventati, ricette fusion che risentono della vicinanza geografica e culturale con il mondo arabo.

Per iniziare, arancine e…

Iniziamo dal piatto che il personaggio interpretato da Luca Zingaretti ama quasi alla follia (e come dargli torto) e per molti può essere anche un gustosissimo antipasto: le arancine siciliane . Continuiamo poi con la celebre caponata, da mangiare rigorosamente – come scrive anche Camilleri – con il pane fresco. E poi sfincione, panelle e scacce, giusto per iniziare!

Muffin pasquali: le ricette golose e come decorarli

Muffin pasquali: le ricette golose e come decorarli

I muffin pasquali sono la ricetta perfetta se siete alla ricerca di un dolce originale e gustoso per le feste che possa divertire, che sia bello da vedere e che possa piacere anche ai più piccoli. Se siete stanchi della solita colomba o di tutti gli altri dolcetti per Pasqua, questi simpatici e buonissimi muffin sono il sostituto ideale per portare a tavola un dolce divertente!

Muffin pasquali: 3 ricette

Muffin pasquali alla vaniglia

Ingredienti

100 g di burro
2 uova di medie dimensioni
100 g di zucchero
150 g di farina 00
Lievito in polvere per dolci
Essenza di vaniglia
100 g di burro
zucchero a velo e codette di zucchero per la decorazione

Procedimento

I muffin di Pasqua alla vaniglia di preparano in pochissimo tempo. Iniziate amalgamando in un recipiente capiente lo zucchero, il burro, le uova e due cucchiaini di essenza di vaniglia, aiutandovi con le fruste da cucina. Aggiungete la farina setacciata, un cucchiaino di lievito per dolci e poi lavorate l’impasto fino a renderlo omogeneo e privo di grumi. Versatelo nei pirottini di carta o nello stampo per i muffin – riempiendo entrambi per ⅔ – e poi fateli cuocere nel forno già caldo per circa 20 minuti a 180°.

Come decorarli: mentre i muffin sono nel forno, preparate la decorazione. Montate il burro a temperatura ambiente con 100 g di zucchero a velo, aggiungete un altro cucchiaino di essenza di vaniglia e mescolate. La crema deve restare morbida e va aggiunta ai muffin quando si sono raffreddati, con un sac à poche. Completate la decorazione con le codette di zucchero e portate in tavola.

Muffin pasquali allo yogurt: la ricetta

Ingredienti

100 g di zucchero
2 uova
125 g di yogurt bianco
150 g di farina 00
Lievito per dolci
50 ml di olio di semi di girasole
1 fialetta di aroma arancia
Crema di nocciole e ovetti di Pasqua colorati per la decorazione

Procedimento

Iniziate la preparazione dei muffin pasquali allo yogurt amalgamando lo zucchero e le uova in un recipiente, aiutandovi con le fruste da cucina o una forchetta. Aggiungete quindi lo yogurt e l’olio e poi – a poco a poco – la farina. Spolverate l’impasto con l’aroma d’arancia e poi aggiungete anche un cucchiaino di lievito per dolci. Mettete l’impasto nei pirottini o negli stampini per i muffin (sempre riempendoli per ⅔) e fateli cuocere a 180° per 20 minuti.

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