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3 tisane detox contro la pesantezza post-pranzi e cenoni

La Cucina Italiana

Dopo le abbuffate dei giorni di festa sentirsi appesantiti e persino più stanchi è abbastanza frequente. Ecco perché dovete assolutamente provare queste 3 tisane detox che vi rimetteranno in sesto in un battibaleno.

Pranzi e cenoni all’insegna di piatti ricchi di grassi e zuccheri e bevande alcoliche costringono gli organi a un super lavoro sia a livello digestivo sia per quanto riguarda lo smaltimento di tossine e sostanze di scarto. “Per combattere la sensazione di pesantezza può essere utile da una parte riequilibrare l’alimentazione nei giorni successivi con una dieta depurativa ad hoc, dall’altra ricorrere a tisane a base di alcune erbe e piante”, dice la nutrizionista Valentina Schirò,  specializzata in scienza dell’alimentazione. 

Come si preparano le tisane detox?

“Prepararle è molto semplice: basta aggiungerne un cucchiaio raso in una tazza di acqua bollente e lasciarle in infusione per circa 7-8 minuti prima di berle”. 

Quali sono i vantaggi?

I vantaggi? “Hanno innanzitutto un’azione diuretica: stimolano la diuresi e di conseguenza l’espulsione delle scorie attraverso la maggiore produzione di urina. Apportano poi in base al tipo benefici differenti”, dice l’esperta, che qui suggerisce come combattere la pesantezza dopo pranzi e cenoni con le tisane che aiutano.

3 tisane detox contro la pesantezza

Pilosella, per favorire il drenaggio di liquidi

Arrosti, formaggi, salumi ma anche fritti, noccioline salate e tanti altri cibi tipici della tavola delle feste possono favorire un accumulo di liquidi in eccesso e favorire gonfiore e pesantezza. Un consumo eccessivo di sale oltre a essere dannoso per la linea e per la salute, favorisce la ritenzione. Per combattere il gonfiore può essere d’aiuto la pilosella. “Questa pianta, appartenente alla famiglia delle Asteracee, ha eccellenti proprietà drenanti. Contribuisce a contrastare gli accumuli di acqua nei tessuti e a ridurre la sensazione di pesantezza e gonfiore. Il merito è di mucillagini, tannini e di tante altre sostanze che grazie alla loro azione antinfiammatoria e antiossidante facilitano l’eliminazione dei ristagni”.

Cardo mariano, per disintossicare il fegato

Originaria del Mediterraneo, il cardo mariano è una pianta ricca di principi attivi utili per contrastare il senso di pesantezza. “Apporta attusilibina, silicristina e silidianina che insieme ai flavonoidi sono sostanze epatoprotettive: difendono la salute del fegato, uno degli organi coinvolti nell’eliminazione di scorie e tossine che nel periodo delle feste natalizie fa un super lavoro per smaltire fritti, alcol e cibi ricchi di grassi e zuccheri”, spiega la nutrizionista Valentina Schirò. “Per facilitare il lavoro epatico e contrastare la sensazione di pesantezza e sonnolenza che possono sopraggiungere dopo pasti abbondanti basta consumarlo sotto forma di tisana: una tazza dopo pranzo e cena”.

Rosmarino, per stimolare la digestione e il metabolismo

“Il rosmarino è ricco di tannini e acidi fenolici e polifenolici tra cui l’acido rosmarinico, tutte sostanze che aiutano a contrastare la sensazione di digestione lenta e di gonfiore”, spiega l’esperta. “Assunto come tisana poco prima dei pasti, stimola i processi digestivi e metabolici e grazie alle sue proprietà toniche aiuta anche a contrastare i postumi di pranzi e cenoni come sensazione di cerchio alla testa e stanchezza”.

Pandori del supermercato: test di assaggio Natale 2022

Pandori del supermercato: test di assaggio Natale 2022

A che punto siamo con i pandori del supermercato? Il pandoro è il classico dolce che si compra al supermercato. Se di panettone infatti e di panettone artigianale in particolare si parla sin troppo, di pandoro si dibatte decisamente meno. Eppure non per questo si mangia di meno, visto che entra nelle case di tutti gli italiani. Il pandoro è il dolce delle feste preferito dai bambini, da chi non sopporta uvette e canditi e una memoria d’infanzia condivisa un po’ da tutti. Ma quale comprare? La moda del pandoro artigianale è ancora agli albori e resta un fenomeno di nicchia: per comprare il proprio pandoro si va al supermercato.

Tra i pandori del supermercato, il più venduto d’Italia è il Bauli, che festeggia proprio nel 2022 esattamente 100 anni di attività, seguito da Melegatti e da altri prodotti di marchi oramai iconici. E poi ci sono i pandori del supermercato private label, ossia prodotti espressamente per ogni singola catena. Da chi? Dagli stessi big brand citati prima.

Chi li produce? Non conta

I pandori del supermercato private label sono prodotti dagli stessi big dell’industria dolciaria nei propri stabilimenti, con un marchio e una scatola diversa. Ma anche con una ricetta differente: non è vero che cambia solo la confezione! La dimostrazione? I prodotti realizzati nello stesso stabilimento per supermercati diversi hanno riscosso giudizi assolutamente differenti. A parte un prodotto realizzato da Bauli (per Carrefour) e l’artigianale di Iper La grande i, tutti gli altri sono stati prodotti da Maina; che infatti è il più grande terzista italiano. Tutto dipende quindi dal capitolato che ogni committente sceglie per il proprio prodotto: inutile quindi usare il produttore come indice di qualità.

Come si è svolto il test

Abbiamo chiesto agli uffici stampa dei supermercati di sostenere il test inviando un campione di prodotto, classico. Alcuni non hanno risposto alla mail o non si sono mostrati interessati al test, quindi alcuni prodotti sono stati acquistati personalmente dagli scaffali. I pandori sono quindi stati conservati per più di un giorno alla temperatura di 22 gradi, sono stati numerati e infine aperti poco prima di essere consumati, senza aggiunta di zucchero a velo vanigliato. Rigorosamente alla cieca. Il panel è stato composto da 15 persone fra amici senza specifiche competenze in materia, giornalisti gastronomici, appassionati, professionisti del settore pluripremiati per i loro lievitati come il pasticciere Fabrizio Barbato di L’Ile Douce di Milano (che produce un ottimo pandoro) e Marco Pedron, pastry chef con alle spalle sei anni nella pasticceria di Carlo Cracco. Ognuno ha osservato, annusato, degustato e votato il prodotto sulla propria scheda di valutazione. A differenza di Altroconsumo che ogni anno stila la sua classifica, non facciamo analisi e non verifichiamo la veridicità delle etichette, semplicemente assaggiamo e giudichiamo la piacevolezza al palato. Ecco le nostre valutazioni, che riportiamo.

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