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Uova strapazzate: come farle light

La Cucina Italiana

Le uova strapazzate sono un secondo molto sfizioso, nutriente e veloce, ma anche un’ottima idea per la colazione se vi piace farla salata. Ecco come prepararle light, senza grassi o, comunque, non troppi.

Ricetta delle uova strapazzate

Per fare le uova strapazzate avete bisogno solo delle uova, quindi di fatto si tratta di una ricetta molto light, anche se molto spesso per renderle più gustose e saporite si aggiungono parmigiano, latte o panna e burro. La versione leggera e senza grassi è molto più veloce da preparare e facilmente digeribile, perfetta anche per i bambini, quindi ve la consigliamo. Basta sbattere le uova con sale e pepe e poi versarle in una padella antiaderente calda e leggermente unta con l’olio. Non appena iniziano a rapprendersi mescolatele con una spatola e in pochi minuti saranno pronte. Non stracuocetele altrimenti si seccano troppo. Il segreto è mantenere la fiamma bassa e mescolarle lentamente.

Uova strapazzate con il latte

Se volete provare la versione con l’aggiunta di latte, usate quello parzialmente scremato, ma comunque evitate il parmigiano perché non è necessario. Potete anche utilizzare latte vegetale se preferite. Se siete intolleranti al lattosio, invece, potrebbe essere un’ottima soluzione, come anche il latte senza lattosio.

Come servire le uova strapazzate

Sono buonissime calde sul pane abbrustolito e se volete potete arricchirle anche con alcune verdure. Per esempio cuocete in padella delle zucchine tagliate a rondelle e solo quasi a fine cottura versate le uova sbattute e mescolate rapidamente. Potete anche insaporirle con delle spezie come prezzemolo, salvia oppure curcuma e paprika.

Versione uova strapazzate dolci

Si possono preparare delle ottime uova strapazzate anche come dessert. Basta dolcificarle con poco zucchero di canna e profumarle con la cannella. Potete anche cuocerle con le mele a fette per un dessert da gustare tiepido con del gelato o della panna semimontata. Qualcosa di molto simile al kaiserschmarren, ma molto più semplice, che non è proprio light, ma davvero buono.

I nostri consigli per le uova strapazzate

Uova strapazzate light

Radicchio, lo sfizioso “amaro in bocca” in 20 ricette

La Cucina Italiana

Il radicchio è uno degli ortaggi più usati e presenti in questa fredda stagione. Oltre ad avere notevoli proprietà benefiche, è anche molto versatile: dalle preparazioni al forno, a quelle in padella, sta bene anche crudo in insalata. Il suo caratteristico gusto amarognolo, che si alleggerisce a seconda della tipologia, offre un caleidoscopio di sapori rispetto agli abbinamenti. Proviamo a scoprirne di più sul radicchio.

Le proprietà del radicchio

Il radicchio è un ortaggio che, a seconda della specie e della varietà, è una verdura ricca di vitamina C, vitamina A, fibre alimentari, acqua e potassio. Insomma, un vero e proprio toccasana per la nostra salute! L’apporto energetico è irrisorio, poiché tutti e tre i macronutrienti sono presenti in modeste quantità. Il radicchio contiene molte fibre alimentari, sono presenti molecole steroidee vegetali, con azione metabolica opposta al colesterolo. Quello rosso è ricco di antocianine, ovvero ha proprietà antiossidanti che  da alcuni vengono paragonati a un vero e proprio antidoto naturale contro l’invecchiamento. Notevole è anche l’apporto medio di potassio e magnesio. Il radicchio verde contiene anche buone quantità di calcio e ferro. Il radicchio è un alimento che si presta a qualunque tipologia di regime nutrizionale. La ricchezza in fibre ed acqua, ma anche la scarsa densità energetica e lipidica, lo rendono adeguato ad una dieta.

Come usarlo in cucina

Si è già detto che il radicchio si può mangiare crudo e cotto. La destinazione culinaria dipende soprattutto dalla varietà in oggetto. Si può mangiare da solo, come contorno, o utilizzarlo come ingrediente per ricette elaborate come sughi per i primi piatti, risotti, contorni gratinati al formaggio e via dicendo.

Il radicchio tardivo di Treviso

Il radicchio, in generale, è un ortaggio classificato nella famiglia delle cicorie. Spesso chiamiamo radicchio ogni tipo di insalata rossa e dalle foglie allungate che ci capiti di vedere su un banco di ortaggi. In realtà, di radicchio, ce ne sono molte tipologie diverse tra loro: la varietà più nobile, il radicchio di Treviso tardivo IGP. Questo è un prodotto molto pregiato e costoso (dai 6 ai 10 euro al kg, mediamente), solo quello che proviene dai 24 comuni dall’area tipica fra le province italiane di Treviso, Padova e Venezia si può chiamare l’autentico radicchio rosso tardivo di Treviso. Il tardivo è meno amaro e più croccante. Questo prezioso ortaggio, chiamato il re dell’inverno, richiede molta acqua e freddo e nasce a cavallo tra l’alta e la bassa pianura. Qui, sotto un manto di ghiaia, risalgono spontaneamente dal terreno purissime acque di falda provenienti dalle Dolomiti. Il secondo ingrediente è il freddo perché solo dopo la seconda gelata il ciuffo di radicchio si merita il bollino di garanzia IGP. Ricordate poi che il periodo di raccolta del radicchio tardivo è generalmente novembre – gennaio – febbraio.

3 tisane detox contro la pesantezza post-pranzi e cenoni

La Cucina Italiana

Dopo le abbuffate dei giorni di festa sentirsi appesantiti e persino più stanchi è abbastanza frequente. Ecco perché dovete assolutamente provare queste 3 tisane detox che vi rimetteranno in sesto in un battibaleno.

Pranzi e cenoni all’insegna di piatti ricchi di grassi e zuccheri e bevande alcoliche costringono gli organi a un super lavoro sia a livello digestivo sia per quanto riguarda lo smaltimento di tossine e sostanze di scarto. “Per combattere la sensazione di pesantezza può essere utile da una parte riequilibrare l’alimentazione nei giorni successivi con una dieta depurativa ad hoc, dall’altra ricorrere a tisane a base di alcune erbe e piante”, dice la nutrizionista Valentina Schirò,  specializzata in scienza dell’alimentazione. 

Come si preparano le tisane detox?

“Prepararle è molto semplice: basta aggiungerne un cucchiaio raso in una tazza di acqua bollente e lasciarle in infusione per circa 7-8 minuti prima di berle”. 

Quali sono i vantaggi?

I vantaggi? “Hanno innanzitutto un’azione diuretica: stimolano la diuresi e di conseguenza l’espulsione delle scorie attraverso la maggiore produzione di urina. Apportano poi in base al tipo benefici differenti”, dice l’esperta, che qui suggerisce come combattere la pesantezza dopo pranzi e cenoni con le tisane che aiutano.

3 tisane detox contro la pesantezza

Pilosella, per favorire il drenaggio di liquidi

Arrosti, formaggi, salumi ma anche fritti, noccioline salate e tanti altri cibi tipici della tavola delle feste possono favorire un accumulo di liquidi in eccesso e favorire gonfiore e pesantezza. Un consumo eccessivo di sale oltre a essere dannoso per la linea e per la salute, favorisce la ritenzione. Per combattere il gonfiore può essere d’aiuto la pilosella. “Questa pianta, appartenente alla famiglia delle Asteracee, ha eccellenti proprietà drenanti. Contribuisce a contrastare gli accumuli di acqua nei tessuti e a ridurre la sensazione di pesantezza e gonfiore. Il merito è di mucillagini, tannini e di tante altre sostanze che grazie alla loro azione antinfiammatoria e antiossidante facilitano l’eliminazione dei ristagni”.

Cardo mariano, per disintossicare il fegato

Originaria del Mediterraneo, il cardo mariano è una pianta ricca di principi attivi utili per contrastare il senso di pesantezza. “Apporta attusilibina, silicristina e silidianina che insieme ai flavonoidi sono sostanze epatoprotettive: difendono la salute del fegato, uno degli organi coinvolti nell’eliminazione di scorie e tossine che nel periodo delle feste natalizie fa un super lavoro per smaltire fritti, alcol e cibi ricchi di grassi e zuccheri”, spiega la nutrizionista Valentina Schirò. “Per facilitare il lavoro epatico e contrastare la sensazione di pesantezza e sonnolenza che possono sopraggiungere dopo pasti abbondanti basta consumarlo sotto forma di tisana: una tazza dopo pranzo e cena”.

Rosmarino, per stimolare la digestione e il metabolismo

“Il rosmarino è ricco di tannini e acidi fenolici e polifenolici tra cui l’acido rosmarinico, tutte sostanze che aiutano a contrastare la sensazione di digestione lenta e di gonfiore”, spiega l’esperta. “Assunto come tisana poco prima dei pasti, stimola i processi digestivi e metabolici e grazie alle sue proprietà toniche aiuta anche a contrastare i postumi di pranzi e cenoni come sensazione di cerchio alla testa e stanchezza”.

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