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Le diverse cotture dei cavoletti di Bruxelles

Le diverse cotture dei cavoletti di Bruxelles

Ricchi di vitamine e sali minerali, i cavoletti di Bruxelles si possono utilizzare in cucina in tantissimi modi: dal forno alla padella, ecco qualche suggerimento utile

Le vie dei cavoletti di Bruxelles sono infinite. Lessi, rosolati, infornati: vera e propria miniera di salute per le ossa, la vista e la memoria, questi piccoli ortaggi si possono utilizzare in cucina in tantissimi modi. Per chi è alla ricerca di qualche dritta sulle loro diverse cotture, ecco allora alcuni consigli.

Cottura al forno

Ricchi di vitamine A, C, K e del gruppo B, oltre che di ferro, fosforo, calcio e antiossidanti, i cavoletti di Bruxelles sono perfetti al forno. Per i cavoletti di Bruxelles al forno bisogna procurarsi: 600 grammi di ortaggi, 100 grammi di parmigiano grattugiato, 30 grammi di burro, 150 grammi di pancetta e sale. Dopo averli sbollentati, si tagliano a metà i cavoletti e si versano in una padella con la pancetta messa precedentemente a rosolare nel burro. Qualche minuto e poi bisogna sgocciolare tutto e sistemare il contenuto della padella in una pirofila, unendo il formaggio e mescolando per bene, prima di infornare a 250 gradi. Dieci minuti di attesa ed ecco che i cavoletti di Bruxelles al forno sono pronti per essere serviti.

Cavoletti di Bruxelles rosolati

Per questa preparazione, ideale per un contorno saporito e sano, si comincia lessando per una decina di minuti 500 grammi di cavoletti incisi a croce. Nel frattempo, si scalda una padella con olio d’oliva, una cipolla tritata e 200 grammi di pancetta o guanciale; si fanno rosolare anche i piccoli ortaggi per altri 6-7 minuti, insieme ad un poco di sale e di pepe, e infine si servono i cavoletti di Bruxelles rosolati, magari come accompagnamento ad un piatto a base di carne di maiale o di tacchino.

Contorno lessato

Le cose più semplici sono tante volte anche le più buone. Come i cavoletti di Bruxelles lessi, deliziosi da soli ma anche come contorno per un bel filetto di pesce persico al forno. Basta cominciare cuocendo 500 grammi di cavoletti in acqua salata per venti minuti. Poi si scolano, si condiscono con un filo generoso d’olio d’oliva e un pizzico di pepe macinato e si servono a tavola, preferibilmente ricordandosi di accompagnare il tutto anche dei crostini di pane tostato.

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» Scaloppine con albicocche e prugne

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Battete le fettine di carne con un batticarne per ammorbidirle e assottigliarle, quindi infarinatele.

Fate tostare leggermente i pinoli in un’ampia padella antiaderente e metteteli da parte.
Nella stessa padella, fate appassire lo scalogno tritato con un po’ di olio, quindi aggiungete la carne e sfumate con il vino.

Quando il vino sarà evaporato, togliete la carne e tenetela in caldo, quindi, sempre nella medesima padella, fate rosolare albicocche e prugne (denocciolate).
Aggiungete nuovamente anche la carne e fate insaporire tutto insieme per un paio di minuti.
A fine cottura aggiungete anche i pinoli tostati.

Le scaloppine con albicocche e prugne sono pronte, servitele subito.

Luca Argentero testimonial per Molino Casillo

Luca Argentero testimonial per Molino Casillo

L’azienda pugliese di farine alla conquista del grande pubblico con cinque nuove linee prodotto e una campagna di comunicazione dedicata a un consumatore più competente in fatto di impasti, che usa un prodotto diverso per pane, pizza, pasta e dolci

Per la gioia del pubblico femminile, Luca Argentero torna in tv, praticamente a tutte le ore, con un nuovo spot che lo vede impegnato a impastare, davanti a una spianatoia. Pasta, pane, pizza, Argentero prepara di tutto per la sua allegra famigliola dello schermo, a favore di telecamera, concludendo con il claim “Farine Molino Casillo, per ogni tuo desiderio… in cucina». Gli spot sono quelli della nuova linea di farine con cui l’azienda pugliese Molino Casillo si propone a un mercato più casalingo, ma allo stesso tempo più competente in fatto di impasti. Argentero è stato scelto come testimonial perché incarna l’ideale di attore bello, ma non modello, familiare (è anche di recente diventato papà) e amato dal grande pubblico.

Il cambio nome, i nuovi prodotti, la campagna pubblicitaria

Nuovi prodotti, pubblicità, nuovo packaging e quello che nel marketing si definisce rebranding: è tutto il corollario di un ampio piano di comunicazione con cui l’azienda pugliese sta attuando un’operazione di «riposizionamento d’immagine e di prodotto», come lo chiama Vito Maurogiovanni, direttore commerciale e strategie di Molino Casillo.
Si parte da quello che gli esperti di marketing definiscono rebranding, ovvero un cambio di nome, che dal più formale Gruppo Casillo diventa Molino Casillo, a ricordare il primo mulino da cui il capostipite della famiglia Vincenzo ha iniziato in quel di Corato, in provincia di Bari, nel lontano 1958, come ricorda Francesco Casillo, presidente e amministratore delegato del gruppo. La famiglia del grano italiano si è poi espansa, fino a diventare leader del settore, con 14 mulini in 9 regioni italiane.
Anche il cambio di packaging va in questa direzione, con le nuove confezioni dai colori pastello studiate per dare messaggi chiari e in carta certificata FSC, cioè proveniente da fonti forestali gestite responsabilmente, completamente riciclabile.

Cinque linee di farine

Sarà stato lo spirito cuciniero da lockdown, sarà stata l’ansia da lievito introvabile, ma è un fatto che i consumatori di oggi siano diventati più attenti alle farine che acquistano. È per questo che Molino Casillo ha deciso di presentare al grande pubblico cinque nuove linee prodotto da grano 100% italiano, fra semole di grano duro e farine di grano tenero.
Si comincia con Ad Hoc, che si suddividono in base al tipo di preparazione: pane, pizza, pasta, dolci. Fra le Essenziali di Molino Casillo si trovano la Tipo 1, la Tipo 2, la biologica e l’integrale, che soddisfano le esigenze dei panificatori e dei pizzaioli casalinghi più esigenti. La linea Prime Terre è dedicata alle regioni e sono provenienti da filiera controllata in collaborazione con gli agricoltori di Coldiretti: Campania, Toscana, Puglia le regioni rappresentate. Le Speciali sono farine e semole da grano e cereali di alta qualità, che si distinguono per il tipo di coltura e di macinazione: qui ci sono le monorigine come la Senatore Cappelli, c’è il Kamut e ci sono anche farine di riso, farro e ceci. Infine c’è la linea Semole d’autore, che sono dedicate in particolare ad alcune tipologie di preparazioni, come la semola per i panzerotti, quella rimacinate per le focacce, quella per le frolle, quella integrale per la pasta.

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