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Anna in Casa: ricette e non solo: Millefoglie con crema mascarpone e fragole

Anna in Casa: ricette e non solo: Millefoglie con crema mascarpone e fragole

Scrivere nuove ricette ha bisogno di tempo, idee e, devo essere completamente onesta, anche voglia di farlo. 

E’ un periodo che questo incontro “alieno” delle tre cose non avviene mai: se ho tempo non ho voglia o non ho idee; se ho idee non ho tempo o voglia; se ho voglia… Beh insomma in qualsiasi modo incrociate le tre cose, tutte insieme non le riesco a mettere.

Però in questa ricetta tre bontà ho trovato il modo di unirle e farle diventare un dolce golosissimo.

Ingredienti

1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare pronta 

600 gr circa di fragole 

Procedimento

Scaldare il forno a 180°.

Srotolare la pasta sfoglia e dividere il rettangolo in modo da ottenere 4 rettangoli di uguali dimensioni (qui ne vedrete tre perchè non ci stavano tutti nella teglia e uno l’ho cotto a parte).

Utilizzando la carta forno delle confezioni, posizionare le sfoglie sulla teglia da forno, spolverizzarle con zucchero, bucherellarle con l’apposito attrezzo o con una forchetta,

e cuocerle per 10-12 minuti o comunque fino a doratura.

Una volta pronte le sfoglie, sfornarle e lasciarle raffreddare prima di toglierle dalle teglie.

Nel frattempo preparare la crema mascarpone seguendo la ricetta che troverete aprendo il link negli ingredienti.

In una ciotola capiente tagliare le fragole a pezzetti.

Su un piatto da portata posizionare al centro una noce di crema e appoggiarvi un rettangolo di sfoglia ( la crema impedirà al dolce di scivolare).

Cospargere la sfoglia con uno strato di crema, formare sopra la crema uno strato di fragole e poi un altro rettangolo di sfoglia, continuando nell’ordine fino all’ultimo strato di sfoglia. Spalmare con l’ultima parte di mascarpone e infine cospargere completamente di fragole.

Porre la millefoglie in frigorifero e far riposare almeno 4 ore prima di servirla, io ho preferito prepararla il giorno prima.

Anna in Casa: ricette e non solo: Gnocchi di barbabietole e ricotta

Anna in Casa: ricette e non solo: Gnocchi di barbabietole e ricotta

Mi piace ascoltare la musica e guardare la televisione e più invecchio, più mi rendo conto che mi fanno entrambe compagnia. Scelgo cosa ascoltare o guardare in base a quello che devo fare e al mio umore.

Se ho voglia di compagnia mentre pulisco, faccio la doccia o mi asciugo i capelli, ogni tanto ascolto la musica e se sono da sola la ascolto a tutto volume.

Se devo stirare scelgo qualcosa di poco impegnativo e che magari mi faccia sorridere: per ora mi distrae “Jane The Virgin”, parodia di una serie televisiva sud americana, tanto assurda quanto divertente. 

La sera, se non ho voglia di lavorare all’uncinetto o leggere, guardo ciò che ho registrato su Sky o navigo su Raiplay. Ultimamente mi sto mettendo in pari con Il Paradiso Delle Signore, sceneggiato che racconta la moda e la vita nella Milano degli anni sessanta.

La settimana scorsa invece, mentre preparavo questi gnocchi, ho finito di vedere la terza stagione di The Crown, la serie che racconta la vita di Elisabetta II dagli anni quaranta in poi. 

Ingredienti

250 g di barbabietole già cotte

250 ricotta

100 g di formaggio grana grattugiato

300 g circa di farina 00

sale q.b.

per condire

burro

foglie di salvia

Procedimento

Tagliare le barbabietole a pezzi,

versarle nel bicchiere del mixer e

 

frullarle fino a ridurle in crema.

Aggiungere la ricotta e frullare ancora.

Versare il composto in una ciotola,

aggiungere il formaggio grana grattugiato,

il sale 

 

e poca alla volta

la farina (potrebbe non essere necessario utilizzarla tutta),

fino ad avere un composto 

ben amalgamato e omogeneo della stessa

consistenza dei gnocchi di patate.

Prelevare un po’ di impasto per volta

e formare dei rotolini

da cui ricavare gli gnocchi.

adagiare gli gnocchi formati su una teglia 

foderata con carta forno leggermente infarinata.

In una pentola portare a bollore dell’acqua e salarla.

Pochi per volta tuffare gli gnocchi nell’acqua che sobbolle.

Intanto che cuociono gli gnocchi,

in una padella sciogliere del burro.

Con una schiumarola scolare 

quelli che man mano vengono a galla 

e versarli direttamente nella padella.

A piacere aggiungere del burro fresco.

Cospargere con del grana grattugiato,

unire le foglie di salvia e

far saltare gli gnocchi nella padella stessa.

Anna in Casa: ricette e non solo: Lievito madre: preparazione, conservazione e utilizzo

Anna in Casa: ricette e non solo: Lievito madre: preparazione, conservazione e utilizzo

Perchè pubblico adesso la ricetta del lievito madre? Presto detto.

Sul mio blog non la trovo più e, dato che mi è stata chiesta varie volte, anche in questi ultimi due giorni, eccola qui.

Il mio Almi va per i sette anni, è ancora un bambinello, ma ha già figliato parecchio; tante amiche ne hanno avuto un pezzettino e fino a un anno fa circa avevo già contato parecchi esuberi regalati.

Questa ricetta però parte da zero, dall’unione di acqua e farina e da un pochino di pazienza, pazienza poi ripagata dalla soddisfazione di creare cose buone.

Ingredienti

100 g di farina 0

50 ml di acqua a temperatura ambiente

Qualche dritta

-Consiglio di utilizzare un contenitore in vetro con l’imbocco largo, in modo da poterlo lavare e asciugare senza troppa fatica.

-Meglio se il contenitore è tre volte più grande del panetto di lievito madre (questo per evitare che fuoriesca).

-Il mio contenitore ha la chiusura a vite, ma va bene anche la chiusura emetica.

-Per la pulizia del barattolo utilizzare sono acqua corrente, niente detersivi, e asciugarlo bene prima di riporvi nuovamente il lievito.

-Per non avere una quantità eccessiva di lievito (e un conseguente spreco di farina) io, ad ogni rinfresco, elimino l’eccesso di pasta madre oltre i 100 g.

-Utilizzare sempre la stessa qualità di farina.

-In ultimo, il vostro lievito avrà bisogno di un nome, il mio si chiama Almi (unione dei nomi dei miei figli Alessandra e Michele).

Procedimento

Per preparare il lievito madre, impastare la farina con l’acqua fino ad ottenere un impasto di consistenza non appiccicosa.

Formare con l’impasto una palla e metterla in un contenitore coperto pellicola trasparente.  

Con uno stuzzicadenti praticare qualche buchetto sulla pellicola. 

Mettere da parte per per 48 ore o fino a quando l’impasto non sarà lievitato (questo dipenderà dalla farina utilizzata e dalla temperatura dell’ambiente). 

A prima lievitazione avvenuta si inizierà con i rinfreschi.

Rinfreschi

Per arrivare ad ottenere una pasta madre attiva, bisognerà fare alcuni rinfreschi. Il lievito madre sarà in forza e pronto da utilizzare quando fatto il rinfresco avrà raddoppiato il proprio volume in 3-4 ore al massimo.

I rinfreschi si fanno sempre con pari quantità di lievito e farina e metà di acqua: es 100 di pasta madre con 100 di farina e 50 di acqua

Per procedere con il rinfresco, prelevare 100 g di pasta madre e impastarla con 100 g di farina e 50 ml di acqua a temperatura ambiente. 

Formare un panetto, fare un taglio a croce e mettere a lievitare fino al raddoppio, in un contenitore di vetro (possibilmente grande almeno tre volte il volume dell’impasto) e coprire con pellicola trasparente bucherellata.

Quando il lievito madre ha preso forza, rinfrescarlo ancora una volta, sempre tanto impasto-tanta farina-metà di acqua, formare una palla, tagliare la superficie a croce e metterla in un barattolo in vetro, chiuso con il tappo a vite o ermetico.

Una volta attivo il lievito può utilizzato per la panificazione o per le proprie ricette, tenendo sempre una parte “madre” rinfrescata e riposta nel contenitore.

Se non avete la possibilità di utilizzarlo spesso, potete riporre il contenitore in frigorifero e rinfrescarlo almeno una volta a settimana, avendo cura di riportarlo a temperatura ambiente prima di procedere al rinfresco.

Utilizzo

Quando il lievito madre ha raggiunto la forza in 3-4 ore lo si può iniziare ad utilizzare per la ricetta che abbiamo scelto.

Se lo avete tenuto in frigorifero, portatelo a temperatura ambiente e rinfrescatelo. Nel caso non raddoppiasse in tempi più lunghi, procedere con un nuovo rinfresco fino ad ottenere la lievitazione nelle 3-4 ore previste.

Conservazione

Come ho scritto precedentemente, il lievito può essere conservato in frigorifero, per 6-7 giorni, tra un rinfresco e l’altro.

Se avete problemi con i tempi di rinfresco ma non volete perdere il vostro lavoro e quindi il vostro lievito madre, potete essiccarne una certa quantità seguendo le indicazioni QUI

Così faccio io 

Quando devo preparare grandi lievitati come panettone, pandoro o colomba, io procedo ai rinfreschi con farina adatta quegli impasti.

Un mese prima dell’utilizzo prelevo dal mio lievito 50 g di esubero, lo impasto con 50 g di farina apposita e 25 ml di acqua e metto a lievitare in un altro contenitore. Continuo i rinfreschi con la stessa farina fino al momento dell’utilizzo.

Come utilizzare l’esubero

All’inizio, quando rinfrescavo il mio lievito, la parte di esubero (scarto) la buttavo via, poi seguendo varie ricette trovare sul web, ho iniziato ad utilizzarlo per focaccine, crackers, piadine ecc

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