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Salento, non solo pasticciotto: i dolci tipici da assaggiare

La Cucina Italiana

Non potete andare via del Salento senza aver assaggiato la cotognata, la marmellata ricavata dalle mele cotogne. Non si usa solo per farcire i dolci, ma si mangia anche da sola, a pezzetti, ed è una meraviglia. Quella di La Cotognata Leccese ha un sapore che non dimentichi, anche perché si assaggia in un posto storico che ha scritto pagine della tradizione e della cultura locale, in pieno centro città. Merito di Oronzo De Matteis, Cavaliere del Lavoro, ora ottantenne, e dei suoi figli che con la stessa dedizione creano piccoli capolavori. Oltre alla cotognata, perdersi nei loro bon bon (i confettoni sono un altro must) è uno dei piaceri più dolci da provare nel Salento.

La pasta di mandorle del Caffè Stella (a Martano)

Foto Facebook Caffè Stella.

Difficile non trovare una buona pasta di mandorle nel Salento, ma non c’è dubbio che il Caffè Stella di Martano sia fra i migliori posti per assaggiarla. È considerato uno dei pochi in cui ancora si mangia l’originale pasticceria salentina, e a ragione. I dolcetti tipici di mandorla ci sono tutti e quando li assaggi ti rendi subito conto che sono fatti con mandorle di altissima qualità e grande maestria. E non solo quelli: il Caffè Stella si sta facendo notare anche per i suoi ottimi lievitati. 

Le monachine del Bar Fracasso (Maglie)

Non solo cornetti (perché le brioche anche nel Salento – come in Sicilia – sono solo quelle del gelato): a colazione qui mangiamo anche le monachine: impasto sfogliato ripieno di crema, marmellata, confetture e – nel caso del celebre bar Fracasso di Maglie – anche pistacchio e tante altre golose farciture. È una delle tante dolcezze di questo storico bar, che vale il viaggio per diversi ottimi assaggi, anche salati.

Mercatino del gusto: l’evento più gustoso del Salento

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C’è un solo posto dove in una serata si possono assaggiare tutti i prodotti tipici della Puglia. Quel posto è il Mercatino del Gusto di Maglie, tra i paesi più eleganti dell’entroterra salentino, che quest’anno torna per il 24esimo di fila, dal primo al 6 agosto.

Cos’è il Mercatino del Gusto

La formula, collaudata, è sempre la stessa: ogni strada del centro storico del paese è dedicata a una specialità da mangiare in piedi, passeggiando, o restando seduti per alcune eccezioni (come gli arrosti), e poi ci sono le eleganti cene in villa, in giardini di una bellezza stupefacente, che ogni sera ospitano uno chef diverso, sempre pugliese. Ma se la formula è la stessa, il Mercatino del Gusto è tutt’altro che uguale a se stesso, perché poi ogni anno ci sono novità da assaggiare, da vedere, da ascoltare.

Le «vie» del Mercatino del Gusto

Anzitutto la base, e cioè le strade. O meglio, le «vie», come le chiamano al Mercatino del Gusto. Negli anni si sono moltiplicate, e secondo noi che non ci siamo persi quasi nessuna delle 24 edizioni è bene arrivare con le idee chiare. Per cominciare, abbiamo segnato la «via della gastronomia» e quella dei «presidi» per assaggiare mozzarelle, capocollo di Martina Franca e altre bontà come taralli e friselle di antipasto. Poi l’ideale sarebbe proseguire verso «la pasta experience» per un piatto di orecchiette di grano arso con sugo di pomodoro e cacioricotta, e nella «via del cibo di strada», che è sempre tra le più gettonate: è il posto dove assaggi il panzerotto pugliese, poi panini al polpo o con il caciocavallo impiccato, la zampina (tipica salsiccia della zona del barese), e gli spaghetti all’assassina ormai tornati di gran moda. Se preferite c’è la postazione trasformata nel tipico fornello pugliese dove, con 25 euro, si cena con antipasto di pane e pomodoro, arrosto misto (con bombette, zampina e non solo), dolce, acqua e vino. Il vino, a proposito: ovviamente ha una strada dedicata, dove assaggiare tutti i migliori della Puglia, dal Primitivo di Manduria al Rosato Salentino che finalmente sta ricevendo tanti riconoscimenti. C’è anche la strada dedicata alla birra artigianale e quella degli spirits, che racconta come la tendenza dei distillati ricercati ormai abbia invaso piacevolmente ogni angolo d’Italia. Perfetti da bere da soli, o magari da accompagnare anche un dolce: (ovviamente) c’è una strada anche per quelli, e pasticciotti e pasta di mandorle in una cena pugliese non possono mai mancare.

Le cene in villa

Preferite starvene seduti? Ci sono le eleganti cene in villa, o meglio nel giardino della villa. Che poi è Palazzo Romano, tra le più belle del centro storico di Maglie, nota per gli eventi esclusivi che ospita anche d’inverno. Per ciascuna delle serate del Mercatino nel suo aranceto ci saranno gli chef di alcuni tra i migliori ristoranti della Puglia – dal Gusto Primitivo di Manduria (il primo agosto), passando da Sinodia, l’indirizzo eclettico di Samuele Toma a Corigliano d’Otranto (il 5 agosto), fino all’Osteria degli Spiriti di Lecce (il 6) – abbinati ai vini di aziende rappresentative del meglio della produzione vitivinicola locale (la cena completa costa 50 euro). La scelta dipende dai gusti, le due esperienze sono completamente diverse. L’ideale, per non chi è nei dintorni, secondo noi è provale entrambe, anche ad anni alterni. Anche perché non si va al Mercatino del Gusto solo per mangiare. 

I laboratori, i concerti, la pizza.

Al Mercatino del Gusto si va anche per partecipare a tante attività collaterali: per esempio laboratori enogastronomici con produttori ed esperti, presentazioni di libri  (il 3 agosto ci sarà Luca Bianchini con Le mogli hanno sempre ragione), concerti jazz, spettacoli di pizzica, laboratori per bambini (che vanno prenotati, così come le cene in villa e altre attività del mercatino. Su www.mercatinodelgusto.it/ tutte le info).

La mostra dedicata a Tobia Scarpa

Infine, ma non da ultimo, il Mercatino del Gusto quest’anno ospita una mostra che vale la pena visitare a prescindere, dedicata all’architetto veneziano Tobia Scarpa. Sarà allestita nel Museo Civico di Paleontologia e Paletnologia. Ideata e curata da Cintya Concari e Roberto Marcatti in collaborazione con lo Studio Scarpa, racconta la progettualità di uno dei più grandi architetti e designer italiani del ‘900 e la sua passione per la cultura del cibo. Troverete oggetti che ci hanno reso la vita più semplice in cucina, e poi stoviglie, schizzi, e arredi iconici. Un esempio? Un tavolino con sedie originali dell’Harry’s Bar di Venezia. 

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C’è un modo diverso dal solito e decisamente interessante per scoprire alcuni tra i migliori ristoranti nel Salento: andare per borghi. Un itinerario diverso, per godersi contemporaneamente ottima cucina e tutta la bellezza e la quiete di piccoli paesi ricchi di arte, storia e cultura. Ora, in piena estate, a offrirci l’occasione perfetta ci sono anche i cinquanta appuntamenti del Salento Book Festival, la più grande e longeva rassegna letteraria itinerante di tutta la Puglia. 

I borghi (e i ristoranti nel Salento)

Il festival è appena cominciato e va avanti fino al 19 settembre tra otto piccoli comuni che sono uno più bello dell’altro: da Gallipoli, il più famoso della zona, a Nardò, tra i più belli, ordinati ed eleganti con le sue piazze e i suoi palazzi barocchi. E ancora Galatone, dove gli appuntamenti del Salento Book Festival si tengono nel meraviglioso Palazzo Marchesale appena ristrutturato, e Cutrofiano, celebre per essere (anche) «il paese delle ceramiche». La rassegna tocca poi Corigliano d’Otranto, tra le più belle sorprese degli ultimi anni grazie al suo antico castello rinato per diventare uno dei contenitori culturali più eclettici di tutto il Salento, Aradeo, con un centro storico tutto in pietra leccese che impreziosisce tipiche case a corte, Castrignano dei Greci, avamposto bizantino nonché uno dei comuni della Grecìa salentina dove si parla ancora il dialetto griko. Infine tra i comuni illuminati che hanno accolto e promosso la rassegna c’è Collepasso, a sua volta ricco di palazzi storici di grande bellezza, come il Palazzo Baronale.

Salento Book Festival, il programma

Ogni volta una scoperta, e assistere alle presentazioni delle novità letterarie del momento con grandi protagonisti è certamente un’emozione in più. Dopo la scrittrice e giornalista Francesca Barra che ha inaugurato il Salento Book Festival con sua figlia Emma Angelina Molfino, tra i tanti ospiti ci saranno il Premio Strega Paolo Giordano con il suo quinto libro, “Tasmania” (Einaudi), l’attore e regista Pif con “La disperata ricerca d’amore di un povero idiota” (Feltrinelli), la conduttrice e attrice Chiara Francini con “Forte e Chiara” (Rizzoli), la cantante Malika Ayane, con “Ansia da felicità” (Rizzoli), la giornalista pugliese Anna Puricella con il romanzo “Monteruga” (Fandango). E ancora, tra i tanti, il magistrato scrittore Giancarlo De Cataldo, il giornalista Antonio Caprarica, l’avvocata e attivista Cathy La Torre e l’attrice conduttrice e influencer Alessia Mancini con “Il sorriso è l’ingrediente segreto” (Mondadori), dove svela le sue ricette più amate in famiglia. Su www.salentobookfestival.it c’è l’intero programma.

Tutti gli appuntamenti sono gratuiti e sono tutti poco prima o poco dopo ora di cena. Motivo in più per fermarsi, mangiare, bere, indugiare e godersi il meglio del Salento anche a tavola. Ecco allora otto consigli: indirizzi speciali, uno per ciascuno dei paesi del Salento Book Festival. Per abbinare ogni presentazione a una cena, e comunque segnarli in agenda.

Foto Facebook Gaio Restaurant

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