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La shopper IKEA che vogliamo oggi

La shopper IKEA che vogliamo oggi

Alla Giornata Internazionale contro l’Omofobia, la Bifobia, l’Intersessuofobia e la Transfobia, IKEA dedica una borsa-bandiera. Viva l’arcobaleno!

Più che una limited edition, un oggetto simbolo per far sentire la propria voce. Oggi, in occasione della Giornata Internazionale contro l’Omofobia, la Bifobia, l’Intersessuofobia e la Transfobia (IDAHOT) IKEA propone la sua iconica carrier bag in versione arcobaleno, all’interno del progetto #CASAPUOIESSERETU.


Un progetto che acquisisce un valore ancora più profondo in questo periodo di distanziamento sociale obbligato, dove il sogno di poter aprire la propria casa e il proprio cuore agli altri, abbattendo barriere e pregiudizi, si fa ancora più forte.

Ed ecco che ancora una volta l’iconica bag IKEA diventa la tela perfetta per tessere un racconto, gridare un’idea, riflettere insieme. La bag è disponibile in store ed e-commerce con il nome di STORSTOMMA e non vediamo l’ora di usarla per fare la spesa, ritirare il bucato, contenere i vasi in terrazzo e parlare d’amore e di diritti combattendo l’odio e la diffidenza attraverso la forza del colore.

 

» Mini pancake cereal – Ricetta Mini pancake cereal di Misya

Misya.info

I mini pancake cereal sono l’ultimo trend arrivato dall’America, che, strano ma vero, ha preso piede soprattutto grazie a Tik Tok. Sono, in teoria, dei normalissimi pancake. La differenza, però, sta nelle dimensioni, perché questi cereal pancakes sono davvero piccolissimi, tanto che ricordano le dimensioni dei classici cereali da colazione (da cui il nome). L’unica vera difficoltà può essere nel reperire il latticello, ma potete sostituirlo con un misto di latte e yogurt (nelle stesse quantità) e l’aggiunta di poche gocce di succo di limone. La parte noiosa, invece, sarà proprio quella di creare i singoli, piccolissimi mini pancakes, e soprattutto di girarli a metà cottura, ma sono sicura che il risultato finale vi ripagherà. Vi ritroverete, infatti, con una bella ciotola piena di questi spettacolari mini pancake cereal, che potrete guarnire a piacere: frutta fresca e secca, yogurt greco, scaglie di cioccolato, sciroppo d’acero o miele… Insomma, potete spaziare davvero tanto e mangiarli in ogni modo, persino con il latte come dei veri cereali!

Mettete in una ciotola gli ingredienti liquidi (uovo, latticello, burro fuso) e mescolate.
Mettete in un’altra ciotola gli ingredienti secchi (farina, zucchero, sale e lievito), quindi incorporate il composto di uova nella farina, mescolando fino ad ottenere una pastella densa e liscia.

Versate la pastella in una sac-à-poche con il beccuccio piuttosto piccolo (in alternativa, versatela in un sacchetto per congelare e praticate un piccolo foro in uno degli angoli chiusi).
Fate scaldare una padella antiaderente ampia e dal fondo piatto, ungetela con poco burro, quindi iniziate a creare i vostri cereal pancakes creando piccolissimi dischi con la sac-à-poche a fiamma medio-bassa.
Attenzione alla cottura, che sarà molto più rapida rispetto ai pancake grandi, e ricordatevi di girare delicatamente ogni pancake una volta rappresa la pastella, per far dorare anche il secondo lato.

I mini pancake cereal sono pronti, versateli in una ciotola e guarniteli a piacere.

Coronavirus, i guanti di plastica distruggono l’ambiente

Coronavirus, i guanti di plastica distruggono l’ambiente

Spesso non vengono smaltiti in maniera responsabile. Simili ai sacchetti, presto raggiungeranno fiumi e mari trasformandosi in cibo per la fauna marina. E possono anche diffondere il contagio

Se non sono usati correttamente, possono addirittura trasformarsi in veicolo per la diffusione del coronavirus. E se non vengono smaltiti in modo responsabile, porteranno a un vero e proprio disastro ambientale, con lo sterminio di tante creature innocenti. I guanti di plastica possono essere utili, ma non in tutte le circostanze e solo a patto di rispettare le regole per il loro uso. Lo sottolinea l’associazione Plastic Free, che ha lanciato una petizione diretta a Sergio Costa, ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che è già stata firmata da quasi 6mila persone.

«Pensi che servano davvero i guanti in plastica se poi tocchiamo ogni cosa? Soprattutto quando andiamo a fare la spesa, con gli stessi guanti usciamo di casa, guidiamo l’auto, tocchiamo il carrello, poi il telefono per leggere la lista della spesa, poi la spesa, i soldi o la carta di credito per il pagamento. Una volta tolti, tocchiamo nuovamente la spesa e il cellulare senza problemi. Davvero pensi che l’utilizzo dei guanti in plastica siano davvero efficaci?», si legge nel testo. In effetti, bisognerebbe anche ricordare che il virus sopravvive fino a 72 ore sulla plastica. Lo spiega anche l’Istituto superiore di sanità (Iss), che sul suo sito scrive che l’uso «dei guanti, come quello delle mascherine, aiuta a prevenire le infezioni ma solo a determinate condizioni. Diversamente, il dispositivo di protezione può diventare un veicolo di contagio».

Sì ai guanti a patto che «non sostituiscano la corretta igiene delle mani che deve avvenire attraverso un lavaggio accurato e per 60 secondi, siano ricambiati ogni volta che si sporcano ed eliminati correttamente nei rifiuti indifferenziati, come le mani, non vengano a contatto con bocca naso e occhi, siano eliminati al termine dell’uso, per esempio, al supermercato, e non siano riutilizzati».

L’altro enorme problema è la loro dispersione nell’ambiente. «Nella maggior parte dei casi, il loro utilizzo si circoscrive all’interno dei centri commerciali dove a fine utilizzo vengono lasciati nei carrelli, gettati in secchi della spazzatura senza coperchio o lasciati a terra. Un colpo di vento e vanno ovunque», dice ancora la petizione.

«La situazione sta davvero sfuggendo di mano. L’uomo e la plastica non vanno d’accordo, non lo sono mai andati. Il coronavirus doveva farci riflettere sull’importanza del nostro pianeta, ma non è andata così. L’inquinamento e l’inciviltà è aumentata, il senso di responsabilità per avere un mondo migliore è scomparso. I guanti in plastica monouso, spesso simili a bustine, sono ovunque e presto raggiungeranno fiumi e mari trasformandosi in cibo per la fauna marina. Cosa significa questo? Disastro ambientale e sterminio di tante creature innocenti».

L’unico modo per «fermare questa catastrofe», dice l’associazione, è smettere di utilizzare i guanti di plastica e, piuttosto, appena usciti dal supermercato, igienizzarsi le mani con un disinfettante gel prima di toccare il volante dell’auto o prendere il telefono.

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