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Pasta ripiena per Natale, tanti formati: quale sceglierete?

La Cucina Italiana

La pasta ripiena per Natale non può mai mancare a Natale, giusto? Detta così fa sorridere, ma è la verità, altrimenti… che Natale sarebbe? Un gioco di parole simpatico per sottolineare quanto sia importante la pasta ripiena per le tavole natalizie degli italiani. Tanti i formati possibili, difficile scegliere, quindi vi offriamo tante proposte firmate La Cucina Italiana e… buon appetito!

La pasta ripiena per Natale

Che la prepariate in casa ogni anno tutti assieme ascoltando le canzoni di natalizie o che siate alle prime armi, è arrivato il momento di fare la pasta ripiena. La si può iniziare a fare con un paio di giorni di anticipo, avendo cura di sigillare bene ogni raviolo, gnocco, tortellino o cappelletto per non aver brutte sorprese in cottura. Nel caso in cui scegliate una preparazione in brodo invece, un giorno di anticipo e una notte in frigorifero vi consentiranno di rimuovere il grasso dal brodo che si sarà solidificato raffreddando.

Ecco allora 30 idee perfette per il pranzo di Natale a base di pasta ripiena tra grandi classici, nuove proposte e semplici ingredienti che sapranno conquistare tutti.

La nostra pasta ripiena per Natale

pasta ripiena per Natale

La pasta ripiena per Natale: 30 ricette

Tanti auguri, Massimo | La Cucina Italiana

Tanti auguri, Massimo | La Cucina Italiana

Ci tengo a farti gli auguri qui, caro Massimo, nel giorno del tuo sessantesimo compleanno – Bilancia eh – perché sei veramente il raggio di luce della cucina italiana. 

E ogni giorno scrivi nuove pagine, con entusiasmo e una carica che hai solo tu. 

E anche con il tuo bel carattere, sia chiaro, però negli anni ho imparato a conoscerti e poi ti ho visto all’opera molte volte. 

In particolare in quel giugno 2020 quando dopo il primo lockdown ti preparavi a riaprire l’Osteria Francescana con il menù dei Beatles With a Little Help from My Friends e mi era sembrato di rinascere a ogni boccone. 

Mi era piaciuto vederti in bici alla mattina prestissimo per Modena. Non era solo una foto fatta per qualche testata internazionale, tu in bici ci vai veramente, così come veramente sfrecci a bordo di auto rombanti in pieno stile locale e chiami tutti “vecchio”, anche i giovani, anche i vecchi veri.

Bello vederti giocare a pallone con la tua brigata in via Stella e incavolarti per un rigore mancato e noi alla finestra a tifare per una squadra o l’altra. Cavoli, hai una carica!!! 

E poi tifi Italia, sempre. Ci ricordi che siamo un Paese intero e che non ci sono Bologna o Modena, ma Bologna E Modena, e non hai esitato un minuto quando ti ho chiesto aiuto per candidare la nostra cucina italiana all’Unesco e non a caso hai ideato un menù che celebrava i maestri italiani, proprio tu che sei il maestro di oggi e di domani. La faraona alla creta di Milena Cantarelli e il suo savarin di riso, le capesante ripiene di mortadella di Fulvio Pierangelini, l’insalata di spaghetti di caviale di Gualtiero Marchesi…

Hai avviato tu la scrittura della nuova tradizione italiana, un omaggio straordinario che poi molti hanno seguito fino a oggi, al tuo menù Vieni in Italia con me che è un manifesto culturale, un playground dove il perimetro del campo è quello della tradizione e dove tu giochi come attore principale e regista. 

E inventi idee, concetti che hanno una struttura narrativa coerente e innovativa rispetto alla nostra identità. Quelle alici fresche nell’acqua di squacquerone, il panettone con cotechino e lenticchie, gli spaghetti ghiacciati con le amarene, la caprese come dessert finale, il risotto alla parmigiana… sono istantanee di chi siamo. 

Racconti nuove storie nella tua cucina, con quei ragazzi e ragazze che vengono da tutto il globo e ti adorano, ed è unico mangiare da te in cantinetta e ascoltarti commentare entusiasta come un ragazzino, aggiungere semantica a sapori sublimi

Tutto ciò mi dà conforto perché sento che questo Paese ha un futuro. Perché, come dici tu, «nel futuro ci sarà sempre futuro». 

Buon compleanno vecchio, e non perché lo sei veramente.

Alessandro Borghese compie 45 anni: tanti auguri allo chef!

Alessandro Borghese compie 45 anni: tanti auguri allo chef!

Quarantacinque candeline da spegnere con il piglio di un eterno ragazzino cui piace cucinare, stare in tv, comunicare sui social, ma anche andare in moto e ascoltare musica

Nato il 19 novembre 1976, Alessandro Borghese spegne oggi quarantacinque candeline, ma negli anni non ha mai perso quella carica di energia che lo fa sembrare un eterno giovane. Occhi gentili tra i ricci ribelli e un sorriso che conquista, non può che suscitare simpatia. Chef “rock’n’social”, propone una cucina che definisce “inventiva e generosa”, non si risparmia come showman della tv ed è anche il cuoco più bravo a comunicare in rete.

Alessandro Borghese, dalle navi da crociera al ristorante milanese

Dopo il diploma all’American Overseas School di Roma, Alessandro Borghese lavora per tre anni sulle navi da crociera. Sbarcato poi definitivamente a terra, vive esperienze professionali a San Francisco (città dove è nato), New York, Londra, Parigi, Copenhagen, Roma e Milano. Del suo stile in cucina – in cui coniuga il gusto di materie prime di qualità a una raffinata semplicità delle preparazioni – ne ha fatto un marchio, Il lusso della semplicità, che è poi il nome del suo ristorante milanese aperto nel 2017. Con la sua società, AB Normal, fondata con la moglie Wilma Oliverio, si occupa anche di catering e banqueting per eventi, food consulting e advertising.

Borghese showman della tv

Al momento è in onda su TV8 con Game Of Talents accanto a Mara Maionchi e Frank Matano e con Piatto Ricco insieme allo chef Gennaro Esposito, ma negli anni è stato protagonista di innumerevoli programmi tv, da Cortesie per gli ospiti a Cuochi e fiamme, da Junior Masterchef Italia a Kitchen Sound, da Cuochi d’Italia a 4 Ristoranti, il programma che lo ha definitivamente consacrato al grande pubblico (e all’ironia della rete).

Alessandro Borghese: quello che (forse) non sai e che vorresti sapere

Borghese è il figlio dell’attrice Barbara Bouchet e dell’imprenditore napoletano Luigi Borghese. Ha un fratello minore (decisamente più riservato di lui) che si chiama Massimiliano e che sì, gli assomiglia abbastanza. Sposato con Wilma Oliverio da cui ha avuto due figlie, Arizona e Alexandra, tempo fa ha rivelato di aver scoperto l’esistenza di un terzo figlio nato da una precedente relazione.

La pasta cacio e pepe è il suo cavallo di battaglia. E, dopo la cucina, le sue passioni sono la moto e la musica. La sua vita avventurosa e i suoi piatti li ha raccontati in diversi libri: dal primo del 2014 intitolato L’abito non fa il cuoco. La cucina italiana di uno chef gentiluomo all’ultimo pubblicato nel 2018 Cacio&Pepe. La mia vita in 50 ricette

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