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Tutto sul caramello: come farlo, le tipologie e gli usi

La Cucina Italiana

Dal crème caramel ai bignè caramellati, dalla tarte tatin alle caramelle mou: con il caramello ci si può davvero sbizzarrire in pasticceria, ma i nostri chef hanno per voi qualche dritta per usarlo anche in cucina.

Questione di temperatura

Il caramello si forma ad una determinata temperatura. Una volta raggiunta la colorazione desiderata, bisogna rimuoverlo immediatamente dalla pentola e utilizzarlo subito. Se la cottura proseguisse nella pentola calda, si otterrebbe un caramello troppo scuro e amaro. Possiamo distinguere fra caramello biondo e caramello bruno. Il primo è più delicato e cremoso, ottenuto fra i 156° e i 165° di cottura; il secondo, più scuro e deciso, è ottenuto dai 156° in su, senza però mai superare i 175°. In questo caso il caramello tende a cristallizzarsi molto più velocemente, bisogna quindi utilizzarlo in fretta, soprattutto se si desidera modellarlo per ottenere delle decorazioni per dolci.

Preparazione del caramello

Per preparare il caramello si possono utilizzare diversi metodi.

A secco

Versare lo zucchero all’interno della casseruola a fiamma non troppo alta e lasciarlo riscaldare senza mescolarlo, in modo che non cristallizzi. Attendere fino al raggiungimento della colorazione desiderata. Si può anche versare solo una parte di zucchero e, mentre si scioglie, versare poco alla volta lo zucchero restante fino ad ottenere il caramello.

All’acqua

Versare lo zucchero nella casseruola e aggiungere a filo circa metà quantità di acqua per farlo sciogliere. Dopo la bollitura, l’acqua inizierà ad evaporare e lo zucchero a caramellare.

Per ottenere una salsa al caramello, bisogna aggiungere al caramello circa metà quantità di acqua calda rispetto allo zucchero utilizzato. Quando inizierà a bollire, mescolare velocemente per ottenere la salsa.

Caramellare, non solo in pasticceria

Non riuscite a convincere i vostri bambini a mangiare la verdura? La soluzione è semplice: caramellatela! Magari non vi suonerà così strano caramellare la frutta secca, ad esempio pistacchi, nocciole o mandorle, ma probabilmente non avete mai provato a caramellare le verdure.

Carote, peperoni, zucchine: potete scegliere la verdura che più vi piace, farla rosolare velocemente in padella e aggiungere lo zucchero. Si può poi sfumare con l’aceto per ottenere un sapore agrodolce, oppure aggiungere del succo di limone e completare con sale e pepe. In alternativa le verdure già un po’ cotte, ma ancora croccanti, posso essere unite direttamente al caramello pronto per completare la cottura e la caramellatura.

E i famosi pomodorini confit? Non sono altro che pomodorini caramellati, ottenuti con una lunga cottura in forno con olio, sale, pepe e zucchero! Ottimi come contorno, ma anche per condire la pasta.

Una curiosità? Il caramello funge anche da colorante: in cucina può essere inserito in piccolissime quantità ad esempio in un brodo, per colorarlo e renderlo più bruno.

Testo di Alessandro Pirollo

Curd all’albicocca: la crema golosa dai mille usi

Curd all'albicocca: la crema golosa dai mille usi

Se vi piace il curd di limone, provate anche questa versione con le albicocche. Una crema da gustare in una torta o direttamente sul dito!

L’inizio dell’estate è il periodo delle albicocche, un frutto dalla polpa succosa e vellutata, ideale per mille dolci, ma anche per guarnire secondi piatti e insalate. E soprattutto perfetta per preparare il curd.

Non ne avete mai sentito parlare? Non è una confettura, e nemmeno un chutney, è proprio una crema, perfetta per farcire dolci, pasticcini, ma anche da spalmare sulle fette biscottate a colazione. Di solito si fa con il limone, ma noi vogliamo proporvi questa variante.

Ingolositi dall’idea? Procuratevi gli ingredienti e mettetevi all’opera: per prepararla ci vuole poco più di mezz’ora.
Qui sotto vi forniamo la ricetta, passo per passo; nella gallery, qualche spunto per utilizzare il curd in cucina e le numerose varianti.

Come fare il curd all’albicocca

Ingredienti

Per preparare il curd all’albicocca, vi occorrono: 300 gr di albicocche (circa 4-5), 130 gr di zucchero, 2 uova, 30 g di burro e 1 cucchiaio di amido di mais.

Procedimento

Per prima cosa, togliete il nocciolo alle albicocche e mettetele a cuocere in una pentola appena coperte di acqua, facendo in modo che diventino tenere, ma non si sfaldino. Conservate l’acqua di cottura. Con l’ausilio di un mixer, frullatele, unendo dell’acqua di cottura, fino a che non ottenete una purea non troppo densa. Aggiungete lo zucchero e filtrate il composto. Nel mentre, in un pentolino a parte, rompete le uova e mescolatele con l’amido, sciogliendo i grumi, poi aggiungete la purea. Cuocete a bagnomaria fino a che la crema non si addensa, quindi unite il burro a tocchetti per mantecare la purea. Fate raffreddare e distribuite in vasetti di vetro, pronti all’uso.

Ricerche frequenti:

scopriamo i suoi usi, in cucina ma non solo

scopriamo i suoi usi, in cucina ma non solo

Tiene bene le alte temperature, riduce i livelli di colesterolo nel sangue e rende la pelle più morbida e setosa. Avete bisogno di altri suggerimenti per iniziare ad utilizzarlo?

L’olio di cocco si ricava dalla spremitura della polpa del frutto raccolto a giusta maturazione, filtrata e poi conservata in bottiglie sterilizzate. A temperatura ambiente si presenta solido, inodore e incolore. I suoi usi sono davvero tanti: dalla cura del corpo alla cucina, dove viene utilizzato al posto di grassi saturi come burro e margarina.

Se bio è meglio

In commercio si trovano tanti oli di cocco, ma è sempre meglio optare per un olio fatto artigianalmente, spremuto a freddo e non addizionato con grassi idrogenati. Questi ultimi infatti contengono i famosi grassi trans, responsabili dell’innalzamento dei livelli di colesterolo LDL, che causa problemi all’apparato cardiocircolatorio.

olio di cocco

In cucina: cotto e crudo

La caratteristica principale dell’olio di cocco è la presenza dell’acido laurico, un grasso saturo capace di regolare i livelli di colesterolo, oltre che di sopportare bene le alte temperature. Per questo motivo l’olio di cocco è perfetto per cuocere cibi in padella o al forno ed è adattissimo a sostituire burro e margarina per la preparazione di dolci e sformati. Si può usare anche crudo, al posto del burro, per preparare golose fette di pane con la marmellata, per la colazione del mattino.

La ricetta della torta di cocco e yogurt

Ecco, ad esempio, un dolce che si prepara utilizzando l’olio di cocco.

Ingredienti

125 g yogurt bianco, 220 g farina Kamut, 130 g zucchero di canna, 3 uova, 1 bustina lievito, 120 g olio di cocco, 100 g cocco disidratato, un cucchiaio di zucchero a velo.

Procedimento

In una ciotola mettete le uova, lo zucchero di canna e il lievito. Mescolate sino a ottenere un composto omogeneo, cui aggiungerete poco per volta la farina e l’olio di cocco. Continuate a mescolare e per finire unite il cocco disidratato e lo yogurt. Ungete una teglia di 24 cm di diametro e poi cospargetela di farina. Versateci il composto, livellate con una spatola e infornate a 180° per 40 minuti circa. Prima di togliere la torta dal forno fate la prova dello stuzzicadenti: bucherellate un angolo della torta e se lo stuzzicadenti ne uscirà asciutto, allora il vostro dolce sarà pronto. Servite la torta di yogurt e cocco con una spolverata di zucchero a velo sulla superficie.

Nel tutorial qualche altro consiglio per utilizzare l’olio di cocco non solo in cucina

 

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