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Mandorle, varietà e proprietà – La Cucina Italiana

Mandorle, varietà e proprietà - La Cucina Italiana

Raccolte tra agosto e settembre, quando hanno raggiunto la piena maturazione, sono uno degli ingredienti principe delle cucine del Mediterraneo. Combattono le rughe, sono utili contro il colesterolo e svolgono anche funzioni antitumorali

Combattono le rughe, sono utili contro il colesterolo, sono adatte alle donne in gravidanza e servono per prevenire l’osteoporosi: sono le mandorle. Forse l’unica vera controindicazione per questo straordinario seme è che non bisogna esagerare nel consumarlo. Per il resto è semplicemente uno degli ingredienti più usati nelle cucine tipiche del Mediterraneo, apporta una serie di insospettati benefici e soprattutto è buonissimo.

Mandorle fresche
Mandorle fresche.

Tempo di raccogliere le mandorle

Pur essendo originarie dell’Asia centrale, le mandorle si sono perfettamente adattate in Italia grazie al suo clima temperato e vengono raccolte nel periodo tra agosto e settembre quando hanno raggiunto la piena maturazione. La pianta del mandorlo infatti, dal nome scientifico di Amygdalus Communis, è caratterizzata da tre qualità diverse. La Sativa, che produce un seme dolce con un endocarpo duro, rappresenta la maggior parte delle specie coltivate perché il seme è commestibile e viene utilizzato in cucina sia quando è ancora fresco sia quando è secco per la preparazione di numerosi piatti, ma anche per la realizzazione di una tipica farina, e infine per l’estrazione di olio di mandorla. Una seconda qualità è l’Amara, che si contraddistingue per il suo seme molto amaro e non commestibile se non in seguito ad un difficile trattamento (sconsigliato) per la presenza della amigdalina che sviluppa l’acido cianidrico. Una terza varietà, la Fragilis, ha un seme dolce ed un endocarpo fragile. Se le qualità sono limitate a tre tipi, non si può dire la stessa cosa delle varietà per cui se ne contano oltre 20 in base alla produzione, al periodo di fioritura, alla percentuale di semi doppi (meno utili dal punto di vista commerciale), e alla provenienza geografica. Semplificando si può dire che la maggior parte della produzione nazionale italiana è legata territorialmente alla Puglia e alla Sicilia ma si tratta appunto di una semplificazione.

Le proprietà delle mandorle

Le mandorle hanno un alto valore nutritivo grazie alla presenza di proteine, vitamine (soprattutto B e E), grassi e sali minerali come il magnesio, il fosforo, il potassio e il ferro: in particolare per il 55% grassi, per il 25% proteine e per il 20% zuccheri. E nonostante non ci siano ancora studi scientifici esaustivi sui benefici delle mandorle, si ritiene che grazie alla presenza di polifenoli, antiossidanti naturali, sono capaci di rallentare l’invecchiamento in particolare combattendo le rughe. La presenza di fitosteroli e fibre aiuta contro il colesterolo. Ma, ed è forse una delle caratteristiche meno conosciute, le mandorle per il contenuto di acido folico sono adatte per le donne in gravidanza. Mentre per la ricchezza di minerali sono efficaci nei confronti dell’osteoporosi e grazie ad una piccola quantità di laetrile svolgono anche funzioni antitumorali. Un’altra caratteristica da non trascurare delle mandorle è che non contengono glutine quindi sono particolarmente ricercate nella preparazione degli alimenti da quanti soffrono di celiachia.
Mai però abusare delle mandorle: essendo costituite da grassi e zuccheri esagerare può portare ad accumulare qualche chilo di troppo. In generale non conviene superare le 8-10 mandorle al giorno.

Il latte, la farina e l’olio di mandorle

Il latte di mandorle è una delle bevande più diffuse tra i paesi del bacino del Mediterraneo. Grazie alle qualità di questo seme il latte di mandorla è una bevanda particolarmente energetica: si tratta di una sorta di sciroppo dolce che si ottiene dalla pasta di mandorle, servito allungato con acqua freschissima.
La farina di mandorle si ottiene dalle mandorle sgusciate e pelate. Spesso vengono macinate i semi che non possono essere facilmente commercializzati perché nella raccolta si sono spezzati. Comunque il vantaggio della farina di mandorle è che nel processo di sminuzzamento e riduzione in polvere non perde le sue capacità nutrienti e i suoi valori energetici così la farina è diventata un ottimo ingrediente per i prodotti da forno e dolciari. Mescolata allo zucchero questa farina consente di preparare la pasta di mandorle che viene utilizzata in particolare per decorare o rivestire le torte, ma è anche rinomata per la preparazione di un dolce tipico come gli amaretti. La farina di mandole con l’aggiunta di zucchero e acqua è alla base anche del marzapane, conosciuto anche come pasta reale.
L’olio di mandorle: le proprietà di questo frutto non si fermano sul versante alimentare ma continuano anche su quello estetico. L’olio ricavato da questo prezioso seme è infatti dotato di proprietà idratanti ed emolienti per cui utilissimo per la pelle secca ma anche contro le smagliature e infine grazie alla ricchezza di vitamine è considerato fondamentale per rinvigorire i capelli soprattutto quelli precocemente bianchi o colpiti dalla forfora.

Le varietà di olive e la ricetta delle olive ascolane

Le varietà di olive e la ricetta delle olive ascolane

In salamoia, sott’olio, ripiene, fritte: sono tantissimi i modi per gustare le olive, un ingrediente indispensabile per un aperitivo a regola d’arte. E quelle ascolane le sapete fare?

Sono come le ciliegie, una tira l’altra. Le olive sono il frutto dell’ulivo, una pianta originaria dell’Asia molto longeva che vive in luoghi caldi e soleggiati, dal clima mediterraneo, che In Italia viene coltivato soprattutto in Liguria, Toscana e nelle regioni del sud.

Olive: un frutto ricco

Le olive sono delle bacche carnose, dal colore verde o nero, diverse per dimensione e sapore, dalla forma tipicamente ovoidale. In Italia ne esistono circa 50 varietà, divise tra olive da tavola e olive da olio. Le prime vengono raccolte alla fine della maturazione piena, in inverno (soprattutto le nere) o a fine estate (quelle verdi). Le altre invece vengono raccolte un po’ prima della maturazione completa, per poter ottenere un olio poco acido e con caratteristiche organolettiche determinate. Alcune olive, come l’Oliva Bella della Daunia (prodotta nel foggiano) e l’Oliva Ascolana del Piceno (prodotta ad Ascoli Piceno e Teramo), hanno ricevuto la denominazione di origine protetta. Le olive vanno trattate prima di essere consumate: non si possono utilizzare subito dopo la raccolta. Normalmente subiscono un processo di fermentazione e poi vengono immerse in una salamoia arricchita di acido lattico. Alcune varietà verdi sono invece dolcificate con trattamenti in calce e soda caustica. Oppure vengono dolcificate, mantenute sotto sale e infine lavate e lasciate asciugare in forno per un breve periodo. All’aspetto si presentano asciutte e raggrinzite.

olive

Deliziose sulla tavola

In salamoia, sott’olio, cotte al forno, ripiene: sono tantissimi i modi per servire le olive, ottime come aperitivo o per uno snack a metà giornata. In commercio ne esistono di diverse qualità, ognuna con il proprio profilo sensoriale. Le nere di Gaeta sono piccole, di colore bruno chiaro e hanno un sapore amarognolo e leggermente acido; quelle dette “di Grecia”, sono grosse, viola scuro, sono messe in salamoia con l’aggiunta di aceto e hanno un sapore brusco. Sono perfette in insalata. Le verdi più famose sono quelle di Cerignola, grandi, dolci e con una polpa croccante. Più piccole invece sono di Napoli, di un verde brillante, dolci e morbide. Ci sono poi le olive bianche, tipiche della Sicilia, che vengono lasciate in una salamoia forte per perdere il colore e poi messe in acqua a dolcificare.

Le olive ascolane

Sono sempre graditissime. Farle non è impossibile. Qui di seguito la ricetta.

In una pentola fate soffriggere con poco olio 80 g di lardo. Una volta sciolto aggiungete 100 g di polpa di manzo e 100 g di polpa di maiale. Fate soffriggere per qualche minuto, unite 1 cucchiaio di doppio concentrato di pomodoro e fate cuocere a fuoco basso per circa 30 minuti. Unite 40 g di fegato di vitello, lasciate sul fuoco ancora 5 minuti e poi passate tutto al mixer, fino ad ottenere un composto tritato in modo grossolano. Aggiungete al composto 1 uovo, 3 cucchiai di parmigiano grattugiato e la molllica strizzata di un panino ammollato in acqua. Aggiustate di sale, aggiungete cannella e noce moscata e con questo ripieno farcite una quarantina di olive verdi Ascolane (la varietà dolce) denocciolate. Una volta farcite infarinatele, passatele in un uovo sbattuto e poi nel pangrattato. In una pentola capiente scaldate dell’olio di arachide e poi friggete le olive ascolane. Quando saranno dorate, tamponatele con della carta assorbente e servitele ben calde.

Guida alle varietà e agli utilizzi del ketchup nel mondo

Guida alle varietà e agli utilizzi del ketchup nel mondo

Il ketchup non è solo un famosissimo prodotto statunitense ma è una salsa di origine asiatiche e con tante diverse varietà nel mondo

Il ketchup è un condimento base della cucina americana, in quanto accompagnamento perfetto per hamburger, pollo fritto, patatine fritte, uova strapazzate e molti dei piatti simbolo nazionali; si stima che il 97% delle famiglie negli Stati Uniti abbia una bottiglia di ketchup in casa. Questa popolare salsa al pomodoro dal gusto inconfondibile è diventata famosa soprattutto perché associata al marchio americano Heinz, nato nel 1876, che ha fatto del ketchup un condimento universale. Pochi sanno, però, che l’azienda americana si ispirò in realtà a una ricetta di origine orientale, ovvero una salsa fermentata a base di pesce inventata in Cina circa 500 anni fa, e che il ketchup è attualmente diffuso in tutto il mondo con varietà diverse. Sebbene in Italia questa salsa non abbia mai riscosso lo stesso successo che in altri, in molti paesi gli ingredienti e i modi di utilizzo sono diversi, poco conosciuti e in alcuni casi sorprendenti.

Utilizzi moderni del ketchup in Asia

In alcuni paesi asiatici il ketchup viene usato anche come sostituto della salsa di pomodoro in piatti di pasta. In Giappone, ad esempio, è stato creato un piatto a base di ketchup chiamato Spaghetti Napolitan, inventato poco dopo la fine della seconda guerra mondiale, con una salsa di pomodoro mescolata al ketchup, cipolle, peperoni e salsiccia. Sempre nel paese del Sol Levante il ketchup viene utilizzato anche per dare sapore ad alcuni piatti tradizionali quali l’omurice, ovvero la famosa omelette servita su un letto di riso.

Omurice, omlette giapponese con il ketchup.

Nelle Filippine è invece molto diffuso il cosiddetto ketchup di banane dal sapore simile, inventato quando i pomodori scarseggiavano durante la seconda guerra mondiale. Questa salsa è fatta con con purea di banana, zucchero, aceto e spezie varie e sebbene di colore giallo-marrone spesso viene tinta di rosso per assomigliare al ketchup di pomodoro.

La moderna varietà di ketchup è persino tornata a casa in Cina per diventare la base di molti piatti cinesi o, meglio, cinesi-americani come il pollo in agrodolce. Il ketchup viene talvolta usato anche come sostituto del tamarindo nel pad thai, piatto a base di noodle di riso diffuso sia in Cina che in Thailandia.

Il ketchup in Occidente, tra torte e pizze alla salsa di pomodoro

In molti paesi occidentali, tra cui Libano e Polonia, il ketchup viene spremuto sulla pizza al posto del sugo di pomodoro, un po’ come la maionese in Asia.

Il paese europeo in cui il ketchup è più popolare è certamente la Germania. La versione tedesca, detta “curryketchup”, è aromatizzata al curry, ha un sapore deciso e intenso, ed è tipica dello street food locale. Il piatto tradizionale maggiormente associato a questo condimento è il popolarissimo currywurst, cui a Berlino è stato addirittura dedicato un museo; si tratta di una salsiccia tagliata a rondelle e servita appunto con la versione tedesca del ketchup, un’altra spolverata di curry e del pane.

Il currywurst con ketchup al curry, Germania.

Per quanto riguarda l’utilizzo del ketchup, questa volta nella versione classica ma leggermente più dolce, la ricetta più intrigante viene dal Canada, dove la torta di ketchup è molto popolare; si tratta di una dolce torta con la glassa rossa, cremosa, gustosa e leggermente speziata.

Foto: Omurice omelette giapponese con ketchup_Wikimedia Commons_Nesnad.jpg
Foto: Jufran_Banana ketchup Filippine_Wikimedia Commons_BrokenSphere.JPG
Foto: Currywurst Ketchup in Germania_Wikimedia Commons_Orderinchaos.jpg

Ricerche frequenti:

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