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Cena in vigna: sei romantici appuntamenti di settembre

Cena in vigna: sei romantici appuntamenti di settembre

La cena in vigna è uno dei migliori modi per godersi le belle serate di settembre: ci si rilassa in mezzo alla bellezza della natura, si assaggiano vini memorabili e cibo genuino, si sta in compagnia. Un’occasione per sentirsi ancora in vacanza, anche se solo per qualche ora, per ripartire per chi può farlo, e soprattutto per scoprire cosa c’è dietro a un bicchiere. Tutto grazie ad aziende che dedicano la propria vita alla terra, al vino, e che scelgono di aprirci le porte delle loro case per incontrarci e mostrarci la loro storia.

Cena in vigna: dove andare

Ognuno ha ideato un’esperienza: romantiche tavolate a lume di candela tra i filari, cesti da picnic da gustare intimamente in due, intere giornate immersi nella natura prima di un happy ending di grande sapore. Tra i tanti, abbiamo selezionato 6 imperdibili appuntamenti di settembre, dalla Toscana al Salento. Eccoli:

Ristoranti economici a Venezia: 10 indirizzi

La Cucina Italiana

Venezia sa essere bellissima, ma anche molto cara. Ecco perché questa guida ai ristoranti economici di Venezia è da tenersi stretta. Soprattutto se si vuole godere delle bellezze della città più turistica del mondo senza però spiacevole sorprese per il portafogli. A tavola basta distrarsi un attimo e il conto – salato – è servito. A volte ne vale la pena, altre il rischio è quello di pagare lo scotto senza ritrovarsi soddisfatti della qualità del cibo.

Caratteristico, ma non turistico, è quello che si va cercando tra le calli, spesso perdendosi. Da non perdere, invece, è la speranza: esistono ancora posticini che propongono cicchetti e piatti tipici a prezzi onesti. Basta sapere dove andare.

Ecco allora 10 indirizzi per mangiare e digerire anche il conto.

10 ristoranti economici a Venezia

Cà d’oro alla Vedova

In Cannaregio 3912, conosciuto ai più semplicemente come Alla Vedova, è un locale storico che conserva l’atmosfera e l’accoglienza da trattoria con pentole di rame, lampade basse e fotografie alle pareti. Amato dai veneziani, è celebre per le sue polpette, servite calde e croccanti, da mangiare rigorosamente subito.

Dalla Marisa

Menù fisso (con tanti antipasti e niente fuori menù) per una cucina tipica e casereccia da gustare nell’atmosfera di una trattoria familiare e schietta. L’indirizzo è Cannaregio 652b e la prenotazione è obbligatoria.

Cantina do Spade

In zona Rialto (San Polo 859) e con un’insegna datata 1448, è tra le osterie più antiche di Venezia. Oggi propone piatti tipici fra tradizione e innovazione: accanto ai cicchetti (fritti) da consumare al banco, non mancano piatti tradizionali come baccalà mantecato con polenta, bigoli in salsa, fritolin di calamari e verdure fritte, un vero punto di riferimento.

All’Arco

Cicchetti (classici e rivisitati persino con ingredienti esotici), polpette, vino, spritz: in zona Rialto (calle Arco 436), è uno dei bacari più famosi della città gestito dalla famiglia Pinto. Per una sosta tipica di qualità al giusto prezzo.

Osteria alla Ciurma

Zona Mercato di Rialto (campiello del Spezier 2041), ha pochissimi posti a sedere, ma tanti buoni cicchetti fatti in casa e con ingredienti che seguono la stagione. Il padrone di casa accoglie e consiglia sul menù, ma anche sul calice di vino da abbinare. O preferite uno spritz? A voi la scelta, certo non rimarrete a bocca asciutta.

Cantine del Vino già Schiavi

Soprannominato Al bottegon, è un’osteria ed enoteca che propone crostini di tutti i tipi (da mangiare in piedi) e cinquecento etichette di vino (le bottiglie si possono anche acquistare). Dorsoduro 992, Fondamenta Nani.

CoVino

Nei pressi dell’Arsenale, calle del Prestin 3829, questo bistrot/enoteca con sette tavoli con cucina a vista propone piatti creativi con diverse formule: si va dai 30 euro del pranzo ai 42 euro della cena con antipasto o primo piatto, piatto principale, formaggio o dessert.

La bitta

In Dorsoduro, calle Lunga de San Barnaba, è un’osteria con piatti tipici della tradizione legati alla terra (come il fegato alla veneziana), ma che offre anche opzioni vegane e senza glutine. La pasta è fresca, i dolci casalinghi e non manca una selezione di vini e formaggi.

Codroma

Un’insegna antica la cui storia si respira ancora tra gli arredi del locale. Nel menù sarde e gamberi in saor, spaghetti alle vongole, bigoli in salsa, frittura di pesce, seppie in tecia. In Dorsoduro 2540, Fondamenta Briati, ha tavoli all’aperto adiacenti al canale.

Ogio

In Fondamenta Cannaregio, all’interno dell’ex Convento dei Crociferi, è un bacaro contemporaneo con bancone e cucina a vista. Il menù è di carne o di pesce selezionato dallo chef al mercato della loggia di Rialto. Ci si accomoda all’interno o, nella bella stagione, ai tavoli all’aperto.

Sagre in Puglia: gli appuntamenti dell’estate da non perdere

La Cucina Italiana

È tra le più famose e tra le più attese, la sagra delle Orecchiette nelle ‘nchiosce, che si tiene a Grottaglie l’8 e il 9 agosto. Quest’anno a preparare le orecchiette tra le stradine bianche del Quartiere delle Ceramiche del borgo tarantino ci saranno le cuoche dell’Unione Cuochi Regione Puglia Lady Chef: 26 in 9 postazioni, ciascuna con una ricetta diversa, anche glutee free, dalle classiche con le cime di rapa a quelle con le cozze o alla salicornia. Nel frattempo musica, dj set, laboratori per mettere le mani in pasta

La zona dell’alto Salento, in particolare quella tra San Vito dei Normanni e Ceglie Messapica, è da sempre particolarmente ricca di alberi di mandorle e fico, con cui si crea quella meraviglia del fico mandorlato che è anche un presidio Slow Food. Viene celebrato ogni anno con la Sagra del fico mandorlato, a San Michele Salentino. Da non perdere, per chiudere in bellezza la stagione.

Altra sagra longeva e apprezzata è quella dedicata al caciocavallo, formaggio monto antico, considerato il «re della tavola di Monteleone», il comune più alto della Puglia (a 847 metri). Ogni anno il 13 agosto lo celebra insieme a un’altra specialità: cicatijell e acc’ (cavatelli col sedano). Come sempre ci saranno anche l’ottimo vino locale e tanta musica, per far festa nel centro storico, tra la piazza e le dimore signorili.

Se vi diciamo «cuggn»? Prima di scoprirlo non avremmo mai saputo rispondere. Ebbene, il «cuggn» è il panino alla barese, imbottito con mortadella a tocchetti, provolone, e altre specialità locali, dai lampascioni alla «braciola» si carne. Ha anche un forte significato simbolico: è un piatto che unisce. È così amato che a Giovinazzo (alle porte di Bari), gli hanno dedicato una sagra, la Sagra del Panino della Nonna. Si tiene l’8 e il 9 agosto, e mentre si mangiano panini si balla con dj set e si visita una mostra di Mercato di Antiquariato e Artigianato 

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