Dolce di San Martino, il dolce di Treviglio: la ricetta

La Cucina Italiana

San Martino e la Madonna delle Lacrime. A Treviglio (Bergamo), ci sono due feste che vengono onorate da un dolce povero ma ricco di storia: il Dolce di San Martino. La prima è la festa patronale, che cade l’11 novembre, la seconda è la festa in onore della Vergine delle lacrime, alla quale è intitolato anche il santuario della città, che si celebra l’ultimo giorno di febbraio. Tutte e due le feste – sentitissime dai cittadini -, dicevamo, vedono come protagonista un dolce contadino che negli ultimi anni, grazie allo sforzo della pro loco e dei pasticceri della città, ha trovato nuova luce.

La Leggenda della Madonna delle lacrime

Nella prima metà del 1500 la Lombardia fu teatro delle sanguinose contese tra Francesco I, re di Francia, e Carlo V, imperatore di Germania, il quale ambiva a conquistare i possedimenti francesi in Lombardia. A Milano, il maresciallo Lautrec agiva come luogotenente del re di Francia. Le forze francesi furono costrette a ritirarsi fino a Como, attraverso Lecco e Bergamo, giungendo infine a Cremona. Nel frattempo, Treviglio ritornò sotto il dominio degli Sforza.

Giovanni Landriano, sostenitore degli imperiali, incitò alcuni abitanti di Treviglio a insidiare ripetutamente le truppe francesi in ritirata. Di fronte a ciò, il generale Lautrec ordinò la distruzione della città. Il 27 febbraio 1522, giunse la notizia a Treviglio che Lautrec si stava dirigendo da Cremona con l’intenzione di saccheggiare e distruggere la città. Nonostante i tentativi di mediazione da parte dei Consoli e del Clero, la popolazione, disperata, si affidò completamente a Dio e alla Vergine Maria, con preghiere continue nelle chiese.

All’alba del 28 febbraio, la città fu pervasa da un silenzio funereo, interrotto solo dai singhiozzi di disperazione. Tuttavia, improvvisamente, una voce annunciò un miracolo: l’immagine della Vergine nella chiesa di S. Agostino stava piangendo e sudando. Verso le 8 di quel venerdì, l’immagine della Madonna dipinta sul muro della chiesa cominciò a versare abbondanti lacrime dagli occhi e a sudare copiosamente da tutto il corpo. Questo prodigio continuò per sei ore consecutive.

Il fatto fu notato anche dai soldati francesi, i quali informarono Lautrec. Quest’ultimo, profondamente colpito, si recò immediatamente nella chiesa di S. Agostino, dove constatò personalmente il miracolo. In ginocchio di fronte alla Vergine, tentò invano di asciugare le lacrime con dei panni, ma queste ricomparvero. Commosso, Lautrec assicurò agli abitanti di Treviglio il suo perdono, ponendo fine alla minaccia di distruzione della città.

Cos’è il Dolce di San Martino

Farina di frumento, farina di mais, zucchero muscovado, miele, burro, tuorlo, sale, lievito e guarnizione con fichi secchi bagnati nella grappa e noci. Pochi ingredienti ma genuini per il Dolce di San Martino, del quale si ha traccia già nell’Ottocento, e che sottolinea il legame della città con gli anni della Civiltà contadina, da tempo ormai scomparsa.

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