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Aperitivo ad Alghero: i 7 migliori locali dove vedere il tramonto

Aperitivo ad Alghero: i 7 migliori locali dove vedere il tramonto

Come non provare a fare un romantico aperitivo ad Alghero?

Alghero, detta in catalano Alguer, è uno dei luoghi in Sardegna con il tramonto più suggestivo, grazie alla sua posizione a Nord Ovest, che guarda verso Capo Caccia.

Il centro storico con case di pescatori e palazzi del ‘300 e ’600 è ricco di locali e ristoranti di pesce e cucina tipica sardo catalana. Ma il momento più amato da algheresi e turisti è quello del tramonto, dove dai bastioni delle antiche mura spagnole si può ammirare il sole che scompare nel mare. 

Che preferiate bere il vostro drink stando sugli scogli, in spiaggia o in un comodo bar sui bastioni, assisterete sicuramente a uno spettacolo della natura, ogni sera unico e indimenticabile.

Ecco i 7 locali con la vista più bella sul mare al tramonto di Alghero!

Come preparare la sangria | La Cucina Italiana

La Cucina Italiana

Estate, voglia di sangria. Chiunque abbia trascorso una vacanza in Spagna, non può fare a meno di ricordare le strade affollate all’ora dell’aperitivo, il vociare, la musica, quell’atmosfera leggera e i banconi dei bar pieni di caraffe colme di un liquido rosso rubino, la sangria, sinonimo di fiesta.

Fresca e alcolica, è la bevanda ideale per movimentare le calde sere d’estate. Il cocktail, a base di vino rosso, spezie e frutta, è stato inventato nella penisola iberica: pare che i primi ad averlo mixato siano stati i contadini portoghesi. Il nome lo deve al colore che ricorda quello del “sangre”, sangue in spagnolo.

Sangria: una ricetta e qualche variante

La vera sangria spagnola deve essere bilanciata nei sapori e nella gradazione alcolica. Questi gli ingredienti della ricetta classica: una bottiglia di vino rosso, due pesche, una mela, il succo di due arance e quello di mezzo limone, una stecca di cannella, due cucchiai di zucchero e due di acqua. Per la preparazione per prima cosa mettere un pentolino con l’acqua sul fuoco, quando è calda aggiungere lo zucchero e aspettare finché non si sarà completamente sciolto. In una caraffa da due litri mettere la frutta tagliata a cubetti (la mela può rimanere con la buccia, le pesche, invece, vanno spellate). A questo punto versare il vino, il succo delle arance e del limone e l’acqua zuccherata. Aggiungere la stecca di cannella e, per chi lo desidera, un bicchierino di Cointreau o di Brandy. Ricoprire la caraffa con della pellicola e metterla in frigorifero per un paio di ore. Oltre alla versione classica, con vino rosso, esistono anche alcune varianti, come la sangria bianca, con il prosecco, molto diffusa in Catalogna, o la sangria con frutti di bosco. In questo caso, il procedimento non cambia ma la frutta sarà composta da 100 grammi di fragole, 100 grammi di more, 100 grammi di mirtilli e 100 grammi di lamponi.

4 regole fondamentali per una sangria perfetta

Trovare due sangria uguali è impresa ardua perché, chiunque la prepari, segue i propri gusti e il proprio occhio. Per farla buona ci sono comunque 4 regole fondamentali da seguire. Meglio usare un vino rosso fruttato, di buona qualità e con una gradazione alcolica abbastanza elevata, visto che poi viene diluito. In Italia si possono usare Alicante o Cannonau. La frutta deve essere matura al punto giusto e tagliata a cubetti non troppo piccoli. La terza regola è la macerazione: frutta, vino, spezie, zucchero e, per chi lo mette, liquore, devono riposare insieme almeno un’ora, meglio due, prima che il cocktail venga servito. Ultima, ma non meno importante, è la temperatura: la sangria deve essere fredda, anzi freddissima. Per finire un trucco: onde evitare diventi troppo acquosa, anziché aggiungere il ghiaccio direttamente nella caraffa, meglio metterlo nei bicchieri, altrimenti si può congelare parte della sangria e aggiungere i cubetti al resto della bevanda cinque minuti prima di servirla.

Lecce in giornata, cosa e dove mangiare e bere benissimo

Lecce in giornata, cosa e dove mangiare e bere benissimo

Che Lecce sia bellissima, non occorre ribadirlo. Negli ultimi anni però, la posizione al crocevia di due mari, la presenza di bellissimi palazzi storici e di una miriade di chiese, ha attirato qui un pubblico sempre più attento e sempre più internazionale. Di pari passo si è sviluppata un’offerta gastronomica sempre più interessante. Tra le strade del centro storico si snodano sia insegne tradizionali, dove mangiare a Lecce i piatti tipici della cucina salentina, che indirizzi più trasversali, tra drink, enoteche, aperitivi e ristoranti di alta qualità. 

Il campanile della piazza del Duomo di Lecce con ArtWork

Proprio per via della sua posizione, non direttamente affacciata sul mare, Lecce ha puntato sempre di più sull’altezza, sviluppando pian piano un’offerta enogastronomica che ha trovato casa sulle terrazze della città, soggette oggi a un vero processo di recupero e rigenerazione. Qualcosa di simile è successo anche con l’inaugurazione nel 2022 dell’ascensore panoramico del campanile di Piazza del Duomo, che in 43 secondi mostra una vista unica sulla capitale del Salento, grazie all’iniziativa della cooperativa di promozione del territorio ArtWork. Per chi visita la città in un tour della Puglia, abbiamo selezionato una serie di indirizzi dove fermarsi a mangiare, bere, fare aperitivo, colazione, merenda.

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