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Polpo bollito – Ricetta di Misya

Polpo bollito - Ricetta di Misya

Innanzitutto pulite il polpo (qui la guida per farlo al meglio), eliminando innanzitutto il rostro centrale.

Ed eliminando anche il becco e le interiora contenute nella sacca, quindi sciacquatelo per bene.

Portate ad ebollizione una grossa pentola piena d’acqua con un pizzico di sale, un po’ di grani di pepe e il limone lavato e tagliato in 4 parti: quando bollirà, tenendo il polpo per la testa, immergetevi solo i tentacoli, giusto per 1-2 secondi, e ritirateli subito fuori, ripetendo questa operazione altre 2-3 volte, in modo da far arricciare i tentacoli e renderli più teneri.
Quindi immergete del tutto e lasciate cuocere con coperchio a fiamma medio-bassa, in modo che l’acqua sobbolla, per circa 1 ora.

Per testare la cottura del polpo, provate a infilzarlo con i rebbi di una forchetta, come si fa con le patate: se entra facilmente, è cotto e potete lasciarlo raffreddare nella sua acqua di cottura prima di scolarlo.

Il polpo bollito è pronto, non vi resta che decidere come usarlo.

Cappello del prete: le migliori ricette

Cappello del prete: le migliori ricette

Il cappello del prete è un taglio di carne molto utilizzato nella cucina italiana tradizionale. La parte del bovino che viene identificata con questo nome è la spalla.
Perché si chiama così? Merito della sua forma triangolare, che ricorda proprio il tricorno, caratteristico copricapo utilizzato dai preti.

I nomi del cappello del prete

Da non confondere con l’omonimo insaccato tipico della bassa parmense, antenato di zampone e cotechino, il cappello del prete è conosciuto in tutta Italia con nomi diversi. Lo stesso identico taglio di vitello, vitellone o manzo, si può trovare a Milano come fesone di spalla, a Bari, Napoli e Torino come semplice spalla, al centro Italia come polpa di spalla. Scendendo verso Sud, a Reggio Calabria potreste trovarlo col nome di scorza di spalla, mentre in Sicilia è diffuso come paliciata e copertura di spalla a Catania, spallone a Messina o piano di spalla a Palermo.

Cosa cucinare con il cappello del prete: tutte le ricette

Il cappello del prete è un taglio di carne magro, caratterizzato da uno strato di tessuto connettivo che lo attraversa e che, sciogliendosi durante la cottura, lo rende gustoso e morbido.

Le sue caratteristiche lo rendono particolarmente adatto alle lunghe cotture, come tutte quelle a fuoco lento o a bassa temperatura. Il cappello del prete è quindi la scelta migliore per preparare secondi come arrosti, brasati, stufati, spezzatini e bolliti. Resta comunque un taglio valido anche per altri piatti, ad esempio le scaloppine. 

Qui sotto trovate tutte le nostre ricette che prevedono il cappello del prete, dai più classici secondi di carne fino alle nuove idee da sperimentare.

Ricerche frequenti:

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