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Albert Adrià arriva da Nobu per una cena fusion a 4 mani

La Cucina Italiana

Si chiama Armani Restaurants Insieme il ciclo di incontri che porterà il 13 e 14 giugno a una cena a 4 mani unica. Lo chef Albert Adrià, infatti, sarà ospite di Antonio D’Angelo, Corporate Chef Armani, nella cucina di Nobu. 

Un incontro unico di esperienze, tecniche e gusti che porta la contaminazione e la sperimentazione culinaria a un livello superiore, in cui gioco di squadra e scambio di opinioni fanno da fil rouge. L’Executive Chef di Nobu Milano proporrà alcune delle sue più famose creazioni, coniugate perfettamente alla filosofia culinaria dello Chef Adrià in un menu degustazione unico.

Un incontro, questo, tappa di un tour già passato per i ristoranti di Tokyo e New York, che si concluderà il 26-27 settembre nell’Armani Ristorante di New York sempre con chef Albert Adrià.

Chi è Albert Adrià

In oltre 35 anni di carriera, Albert Adrià ha creato nuovi format di ristorazione e pasticceria, aperto il ristorante nikkei Pakta, gli stellati Hoja Santa ed Enigma, ultimo suo successo inaugurato nel 2017, e ricevuto numerosi riconoscimenti. È stato nominato tra le persone più influenti nel panorama gastronomico dalla rivista Time. È il fratello di Ferran Adrià, padre fondatore della cucina molecolare, e con lui ha lavorato a El Bulli come responsabile della linea dessert.

Chi è Antonio D’Angelo

D’Angelo, Corporate Chef Armani ed Executive Chef di Nobu Milano, ha condotto un percorso professionale eclettico che gli ha permesso di guadagnare una comprensione completa del mondo della cucina e delle sue logiche. Chef personale di Giorgio Armani per anni, dal 2009 guida la cucina di Nobu Milano e affianca a questo ruolo quello di Corporate Chef, occupandosi in prima persona di tutti i progetti di ristorazione del gruppo – dalle nuove aperture al catering, dal delivery alle collaborazioni, come Armani Restaurants Insieme. Ha creato l’Orto di Mimì, orto kilometro zero con agricoltura sostenibile che fornisce Nobu Milano di verdure, wasabi e molto altro.

Pizze da preparare a casa: 20 ricette irresistibili

Pizze da preparare a casa: 20 ricette irresistibili

Venti pizze da preparare a casa perché impastare è un atto magico che genera nuova vita e nutrimento. Bastano pochi semplici ingredienti (farina, acqua, lievito e sale) per creare meravigliosi impasti che evolveranno in pizze gustosissime.

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Pizza a casa come al ristorante

Preparare a casa la pizza come quella del vostro ristorante preferito? I nostri consigli

C’è chi si affeziona a un gusto fisso e prende sempre la stessa pizza, e chi cambia ogni volta alla ricerca di nuovi sorprendenti abbinamenti. Ma se state organizzando un pizza party una cosa è certa: la varietà non può mancare. Chiedete ai vostri amici se hanno gusti preferiti o intolleranze, ne va della buona riuscita della serata.

Prima di mettere le mani in pasta vi diamo qualche consiglio sulla scelta di farina e lievito, e vi sveliamo le tecniche giuste per impastare e stendere la pizza alla perfezione.

Le farine più adatte per la pizza

In commercio ci sono farine di ogni tipo, integrali e raffinate. La farina più raffinata è la 00, poi la 0, la tipo 1, la 2 e infine quella integrale. In generale quando si tratta di pizza non è importante considerare il livello di raffinazione di una farina, ma la a sua forza (W), che indica la quantità di proteine contenute al suo interno, la capacità di assorbimento dei liquidi durante l’impasto e la capacità di trattenere l’anidride carbonica durante la lievitazione. Le farine forti, ossia con W alto, assorbono molta acqua e lievitano anche molto prima rispetto a quelle deboli perché contengono più proteine e il lievito lavora di più. Per la pizza fatta in casa scegliete farine con W medio-alto, dai 180 W in su, meglio se tra 200 e 250 W. Quelle di tipo 0 e 00 che si trovano nei supermercati hanno un W di circa 150; se sono specifiche per pizza si aggirano tra i 200 e i 250 W.

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Pizza Stromboli, la pizza arrotolata super esplosiva!

Lievito di birra fresco e secco

Il lievito di birra è utilizzato in cucina come agente lievitante per fare pane, pizza e dolci. Si trova in commercio fresco e secco. Quello fresco è un panetto di colore grigio/beige, che essendo composto da microrganismi unicellulari vivi va conservato in frigo, e prima di essere utilizzato va riportato a temperatura ambiente e poi sciolto in acqua tiepida. Quello secco si trova invece in bustine o barattoli e si conserva a lungo perché non è un lievito attivo e vivo, proprio per questo va riattivato, disciolto in acqua tiepida con un cucchiaino di zucchero, così da rigenerare e riportare in vita il lievito.

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