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Menu di pesce per nostalgici del mare tornati in città

Menu di pesce per nostalgici del mare tornati in città

Per chi proprio non vuole rinunciare ai profumi e ai sapori del Mediterraneo una volta tornato in città, un menu tutto pesce e una tavola al profumo inconfondibile di macchia mediterranea

Avete appena lasciato l’ombrellone per rientrare in città e già avete nostalgia del mare? Un menu di pesce e la giusta atmosfera possono lenire la malinconia e portare sollievo. Almeno per qualche ora.

Che sia un’occasione romantica o un incontro tra amici, la cena è un rito fatto non soltanto di piatti cucinati ma di atmosfere, sensazioni dimenticate e da riscoprire. Ogni particolare concorre nel ricreare questa magia.

La tavola

La cura che si pone nel prepararla è fondamentale tanto quanto l’impegno profuso per l’elaborazione dei piatti: è sempre e comunque il segno di un’attenzione particolare per gli ospiti, che si sentiranno da subito coccolati.

Organizzare la cena in uno spazio all’ aperto darebbe un tocco in più alla serata: se non fosse possibile, disponete in ogni angolo della casa vasi con fiori freschi e profumati, faranno subito atmosfera. Il lume tremulo di una candela rimanderà al moto scomposto del mare, il profumo intenso e inebriante di rosmarino e mirto legati insieme con un filo di spago a riempire un vecchio innaffiatoio in metallo, trasformato in vaso e posto al centro di un romantico tavolo da giardino vestito di lino bianco, daranno la sensazione di essere ancora su un’isola lontana. Sulla tavola, piatti del servizio di famiglia dimenticato, e sui tovaglioli, posate d’argento vintage, più chic se di epoche diverse.

Un benvenuto

Nell’attesa di riassaporare il profumo del mare, servite un calice di Falanghina dei Campi Flegrei, un vino campano autoctono, delicatamente fruttato, fresco, morbido e lievemente sapido, vista la natura vulcanica del luogo in cui si sviluppa. In sottofondo le note indimenticabili di Pino Daniele: non resta che rilassarsi e gustare il menu.

Il menu

L’inizio sarà una sorpresa per la delicatezza dell’accostamento: un antipasto fatto con insalata di avocado e gamberi rossi, arance e julienne di finocchi. Il tutto condito con una emulsione di olio extravergine di oliva e succo di arancia.

Il primo piatto, come una sonata di Beethoven, travolgerà con tutti i sapori del Mediterraneo, in una miscellanea dai colori intensi: spaghetti trafilati al bronzo conditi con una marinata di pesce spada tagliato a cubetti, immersi in un sugo di pomodorini pachino e melanzane, arricchito da capperi dissalati, pinoli e foglie di mentuccia. Un avvolgente anelito di Sicilia, per i più nostalgici.

Per il secondo, prevedete involtini di rombo in crosta di pane sbriciolato e saltato in olio extravergine di oliva con l’aggiunta di zeste di limone non trattato. Il tutto servito su un letto di spinacini novelli conditi con un filo di olio e con una manciata di lamelle di mandorla pelata.

Per finire, come dolce, una tarte tatin alle pesche bianche, guarnita con rametti di timo fresco. Può essere servita in cocotte individuali per una presentazione più sfiziosa.

I vini

Con l’antipasto e il secondo piatto, entrambi dal sapore delicato, potrete proporre un Vermentino ligure come il Fliscano, dal colore giallo paglierino, con un profumo intenso di fiori e frutta bianchi. Al gusto risulta abbastanza caldo, fresco e sapido.

Per gli spaghetti invece, più intensi e decisi, scegliete un vino più strutturato e sapido, come un Grillo in purezza, originario della provincia di Trapani. Ha note fragranti al naso, in bocca presenta una certa mineralità e sapidità, derivanti dalla tipologia di suolo tipica di quella zona. E’ un vino persistente, adatto a piatti più strutturati.
Per il dolce potete scegliere un Trentino Superiore Moscato Giallo Vendemmia Tardiva, vino dalle note aromatiche e dalla moderata dolcezza, fresco e molto piacevole.

A fine cena, per chi lo desidera, non può mancare un bicchierino di limoncello, o un rosolio, più delicato per le signore. E poi un ultimo brindisi, ricordando la brezza marina in una di calda serata estiva.

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I migliori gin tonic di Puglia

I migliori gin tonic di Puglia

Semplice, rinfrescante e, se si capita nel posto giusto, divertente: il gin tonic è il drink del momento. Elementare e godurioso, si è impadronito delle drink list internazionali. Anche chi è a digiuno di mixology può prepararlo a casa. Ma attenzione: la differenza si gioca tutta sulla materia prima. Cocktail perfetto per le sere d’estate, il gin tonic è anche il candidato ideale per accompagnare una cena leggera, magari vicino al mare. Tra le regioni che stanno sperimentando una vera e propria ascesa del drink c’è la Puglia. Ecco una mappa dei 10 migliori locali da provare per bere un gin tonic fatto a regola d’arte.

Provincia di Foggia

Gintoneria Uvarara (Troia)

La Gintoneria di Uvarara si trova a Troia. Ha aperto i battenti il 9 agosto 2019, arricchendo la sua carta gin con 70 referenze. Tra questi c’è il Gin di Puglia, creato da Ettore Pacilli, Valentina Delli Carri e Pellegrino Riccio. Ad accompagnare la preparazione del gin tonic c’è una lista di 10 toniche italiane, tra cui la Orsini. Il gin tonic è servito per cena. Quello preparato con Gin di Puglia, acqua Orsini, foglie d’ulivo e timo limonato, viene servito con un tacos a base di tartare di pesce crudo.

Via Regina Margherita, 91 – Troia (FG)

Hostaria U’Vulesce

U’Vulesce di Cerignola è una tappa obbligata per chi si prepara a esplorare la provincia di Foggia. Qui Rosario Didonna, oltre al ristorante, ha pensato di creare una specie di “negozio di giocattoli” per appassionati di gastronomia e gin tonic. Il trucco? Sfruttare la salumeria di famiglia per un aperitivo creativo. Per tutta l’estate ci si può fermare qui e godersi miscelati di altissima qualità. Il gin tonic nasce dalla ricerca di referenze capaci di lasciare il segno, come il Gin Brusco o il Sabatini. Didonna ne ha selezionate 12. La filosofia che ispira questo appuntamento è quella di suo padre: «Se è buono lo mangi, se è meglio lo offri». Il gin tonic si può gustare anche nel ristorante.

Via Cesare Battisti, 3 – Cerignola (FG)

Provincia di Bari

To Beer, Corato

To Beer nasce nel maggio 2013 con l’idea di diventare un punto di riferimento nel mondo delle birre artigianali. Poi l’anima di mixologist che da sempre vive in Aldo Acella lo ha portato a mettere in carta distillati e drink. La bottiglieria oggi è molto imponente e il To Beer ha allargato la prospettiva. Oggi qui si può mangiare spaziando tra burger e bao tze, si può bere al banco, scegliendo tra birre artigianali e vino. Le bottiglie destinate al gin tonic variano in base all’ispirazione del momento, ma restano sempre su circa 30 referenze. Tra quelle più particolari c’è il Malfy gin rosa, che trasferisce il suo aroma di pompelmo al drink. Tra i gin tedeschi più famosi, una menzione speciale per il Monkey 47. Le toniche che accompagnano questi distillati sono la Fever Tree Indian e la Mediterrean, ma anche lì le antenne sono sempre dritte per captare nuovi segnali.

Piazza di Vagno, 23 – Corato (Ba)

Speakeasy, Bari

Lo Speaskeasy di Enzo Mazzilli va in una direzione totalmente opposta rispetto alla maggior parte dei locali che celebrano il gin tonic nelle sue mille sfumature. La selezione di gin è molto classica perché secondo Mazzilli «i gin di nuova generazione non sono più conformi al vero gusto di questo distillato, se ne discostano troppo». Per questo non si va oltre le 15 referenze, abbinate da sempre alle toniche Fever Tree. La parola chiave è autenticità ed equilibrio, caratteristiche che Mazzilli ritrova nei gin giapponesi. Da Speakeasy è possibile pasteggiare con diversi drink. La chicca: ogni ricetta ha il nome di una serie tv.

Largo Giordano Bruno, 32/34 – Bari

Provincia di Brindisi

CiPorti Cocktail & Soul, Torre Canne

Giorgio Baccaro è da sempre un grande appassionato di gin. Grazie a suo figlio, che lavora all’estero, è riuscito a creare un’avanguardia della mixology in due punti: a Fasano e a Torre Canne. Qui si trova il CiPorti soul e cocktail. Si può scegliere tra circa 40 referenze, tra i grandi nomi e piccole chicche come il gin A Muerte. Per chi vuole sapere cosa c’è nel futuro della gintoneria, CiPorti è il posto giusto: qui è già possibile assaggiare il Tanqueray Ten con pompelmo rosa e rosmarino, che in Italia ancora non c’è. Tra le toniche, si può scegliere tra tutte quelle della linea Fever Tree, più qualche ricetta particolare come Malafemmena. Il pairing con le portate del locale è possibile su richiesta.

Via Eroi del Mare, 109 – Torre Canne (Br)

Pharmacy Bar, Cisternino

Per capire che tipo di locale è il Pharmacy Bar di Cisternino, si può iniziare dal World Cucumber Day. Il 14 giugno Nicola Guarini e il suo team ha offerto un gin tonic grais a chiunque si fosse presentato al bancone con un cetriolo. Per gli appassionati di gin tonic ci sono 80 referenze tra cui scegliere. Tra queste non può mancare il Pharmacy Gin, una ricetta che armonizza la carota di Polignano e la mandorla di Toritto al distillato. Tanche anche le tonica in carta, tra cui la Indian tonic della Fever tree e Aqua di Monaco. È allo studio anche una tonica targata Pharmacy. Covid permettendo, vedrà presto la luce.

via San Quirico, 51/a – Cisternino (Br)

Provincia di Taranto

Ginetto, Taranto

Ginetto nasce dall’idea di due amici che fanno i bartender da tanti anni e che si sono appassionati al gin tanto da farlo diventare il punto focale della propria attività. Dietro questo progetto c’è tanta ricerca, passione e dedizione e il prossimo passo nel breve futuro sarà la creazione di un gin che rappresenti la storia del locale. Al momento, 80 referenze impreziosiscono la carta gin, cui si aggiungono 10 di tonica, destinate a crescere questo inverno. Il gin tonic e gli altri drink vengono accompagnati con tapas, friselle e taglieri di salumi e formaggi.

Via Pitagora, 51 – Taranto

ANTO concept restaurant (Taranto)

Eleganza, raffinatezza, tendenza: sono le tre coordinate per leggere il progetto Anto concept restaurant. Ricerca di vini, champagne e spirits pregiati è all’ordine del giorno. A servirli accanto ai piatti in carta, il bartender Angelo De Luca. «Con 150 gin vado comunque sempre alla ricerca di gin nuovi, tecniche di distillazione, botaniche Whitney nill (oltre alle botaniche utilizzano scorze di cedro e frutta, ndr). Mi piace il gin fruttato profumato, fiori. Toniche: 3 Indian Fever Tree, Fentimans, oppure l’aromatizzata al gelsomino della fever tree che mi dà spazio per giocare con altri gin. Cerco di fare pairing per pasteggiare vino con infusione di carciofi, salvia, alcol puro e cipolla rossa di tropea, associato a gin speziati gin mare o gin wasabi, con parmigiano pepe rosa e mentuccia».

Via Lucania, 72 – Taranto

Provincia di Lecce

Quanto Basta, Lecce

I BarAwards 2015 hanno incoronato il Quanto Basta di Lecce miglior cocktail bar d’Italia, ma questo non è solo un locale per esperienze blasonate. Tra i 70 gin in carta, per lo più di origine inglese, c’è tanto materiale per sognare. Il cocktail regala emozioni sempre diverse grazie all’ampia scelta e alla rotazione di tre toniche. Niente food pairing al Quanto Basta: il luogo ideale per i duri e puri del gin tonic.

Via Paladini, 17 – Lecce

Roger65, Galatina

Il Roger65 di Carlo Liuzzi è un cocktail bar dalla doppia anima. Nel micro laboratorio annesso vengono preparate bevande e prodotti a marchio che utilizziamo per la preparazione dei drink. Tutti i prodotti finali sono etichettati a norma di legge e realizzati nel pieno rispetto delle normative Haccp. Di giorno si produce a porte chiuse. Di sera il locale si trasforma in cocktail bar con delle regole ben precise: si usano solo i prodotti del laboratorio e distillati o liquori di qualità, fatti senza aromi o coloranti sintetici. Non si utilizza nessuna tipologia di succo concentrato industriale. Non vengono servite bibite: «Le utilizziamo solo per il servizio dei grandi classici come per esempio Cuba Libre, Moscow Mule e il Gin Tonic. Per questi drink utilizziamo tutta la linea Fever Tree e una tonica italiana, la Imperdibile». E qui inizia il bello. Le referenze disponibili al Roger65 sono una ventina, ma attentamente selezionate. Tra queste: Brooklyn, Ferdinand’s, Glendalough, Sabatini, VL92, Marconi, Bobby’s. Non c’è pairing perché Roger65 non serve cibo.

Via Vittorio Emanuele II, 17 – Galatina (Le)

Testo di Stefania Leo

Il limoncello perfetto (e qualche idea per utilizzarlo in cucina)

Il limoncello perfetto (e qualche idea per utilizzarlo in cucina)

Perché una cena estiva non può che concludersi con un bicchiere ghiacciato di questo colorato digestivo, un liquore che può arricchire anche tante ricette

Il limoncello è il liquore che bisogna sempre tenere a disposizione in freezer perché è perfetto per concludere un pranzo o una cena con gli amici, specialmente in estate.

Must-have da freezer

Fresco e agrumato, il limoncello è un digestivo molto gradevole che rappresenta un alternativa al classico amaro a fine pasto.
Va servito rigorosamente freddo e in un bicchierino senza ghiaccio. Se siete dei veri intenditori, portatelo a tavola con bicchieri ghiacciati.
Farlo in casa è molto semplice e vi consigliamo di prepararne un bel po’ per avere sempre pronta una scorta in freezer per le serate in compagnia e per omaggiare i vostri amici: i liquori artigianali sono sempre regali molto graditi.

Solo limoni biologici

Per preparare un ottimo limoncello bisogna partire da ingredienti di prima qualità.
I limoni sono la base quindi devono essere non solo profumati e saporiti, ma soprattutto coltivati naturalmente e senza prodotti chimici perché è dalla buccia che vengono estratti gli oli e tutta la fragranza di questa bevanda.
Ovviamente vi consigliamo i limoni di Sicilia o di Sorrento, ma se avete un albero in giardino approfittatene.

La ricetta del limoncello perfetto

Ingredienti

8 limoni grandi, biologici e non trattati
1 litro di acqua
1 litro di alcol 95°
700 grammi di zucchero

Procedimento

Con un coltellino molto affilato prelevate la scorza dei limoni senza raggiungere la parte bianca amara.
Versate le scorze di limone e l’alcol in un barattolo di vetro capiente, mescolate, chiudete tutto con un coperchio e lasciate riposare in un luogo fresco e asciutto per 20 giorni.
Ricordate di scuotere il barattolo due volte al giorno.
Dopo 20 giorni filtrate il liquido ottenuto con l’aiuto di una garza o di un colino e versatelo in un contenitore di vetro.
A parte preparate lo sciroppo riscaldando acqua e zucchero in un pentolino. Portate l’acqua a ebollizione e mescolate per sciogliere bene lo zucchero.
Lasciate raffreddare e poi unite lo sciroppo di acqua e zucchero al macerato alcolico filtrato.
Versate il limoncello in bottiglie di vetro sterilizzate in acqua bollente. Per questa quantità avrete bisogno di due bottiglie da 1 litro.
Chiudetele con un tappo e lasciate riposare la bevanda in un luogo fresco e buio per 30-40 giorni.

Varianti con agrumi

Potete preparare una bevanda molto simile al limoncello anche con altri agrumi.
Per esempio è molto buona la versione con la scorza di arancia, particolarmente aromatica e dal retrogusto amarognolo quella al lime e molto delicata quella al mandarino.
Potete anche mescolare diversi tipi di agrumi insieme.

Zucchero di canna o semolato?

Abbiamo parlato di zucchero nella ricetta del limoncello, ma senza specificare quale tipo.
In realtà potete utilizzare sia quello semolato bianco sia quello di canna. Non cambierà nulla se non il colore che nel secondo caso sarà leggermente più ambrato.

Come utilizzare il limoncello in cucina? Scoprite qualche suggerimento nel tutorial

 

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