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Chiacchiere al forno, la ricetta per un Carnevale leggero

La Cucina Italiana

Le chiacchiere sono il dolce di Carnevale per eccellenza, ma non devono necessariamente essere fritte. Le chiacchiere al forno sono un’alternativa altrettanto valida per i festeggiamenti più grassi dell’anno e sono l’ideale per chi desidera un dolce più light e soprattutto per chi non ha voglia di friggere in casa.

Per capire come prepararle nel migliore dei modi, abbiamo chiesto consiglio al nostro pasticciere Emanuele Frigerio, docente a La Scuola de La Cucina Italiana. Il suo primo consiglio? «Fate uno strappo alla regola, le chiacchiere si mangiano una sola volta all’anno!»

Per chi proprio non vuole trasgredire, è necessario modificare leggermente la ricetta. A parte la tecnica di cottura, il procedimento per preparare l’impasto per le chiacchiere al forno è praticamente lo stesso. La differenza sta in due elementi, necessari a consentire maggiore sviluppo in volume alle chiacchiere: lievitoidratazione, data da una maggiore quantità di liquidi rispetto a quella prevista dalla ricetta classica. Le chiacchiere al forno saranno più leggere, ma ugualmente croccanti e golose. Vediamo insieme come si preparano.

La ricetta delle chiacchiere al forno light

Ingredienti

500 g farina
140 g latte
50 g burro fuso
50 g zucchero a velo
20 g vino bianco secco
20 g grappa bianca
6 g lievito per dolci
2 tuorli
limone
sale

Procedimento

Versate la farina sulla spianatoia formando una fontana; ponete al centro della fontana i tuorli e lo zucchero a velo e cominciate ad amalgamare con le dita. Aggiungete il burro fuso, il vino bianco e la grappa. Grattugiate la scorza di mezzo limone al centro della fontana, unite mezzo cucchiaino di sale, il latte e iniziate a mescolare tutti gli ingredienti.

Incorporate a mano a mano tutta la farina sulla spianatoia al resto degli ingredienti. Lavorate con le mani per circa 10 minuti, finché l’impasto non sarà diventato liscio e omogeneo; copritelo con la pellicola e fatelo riposare in frigo per 2 ore.

Sale fino o sale grosso? Ecco le differenze

La Cucina Italiana

Il sale da cucina si presenta in diverse forme, ognuna delle quali ha delle peculiarità che ne determinano uno specifico utilizzo piuttosto che un altro. Inoltre, il sale non serve soltanto a intensificare i sapori, ma è utile anche per alcuni tipi di cottura e conservazione degli alimenti, circostanze in cui la dimensione dei suoi cristalli può fare la differenza. Proprio per questo in alcuni casi è bene utilizzare il sale fino, mentre in altri è necessario utilizzare il sale grosso o quello in fiocchi. Entriamo nel dettaglio.

Quando usare il sale fino

Il sale fino è il più diffuso nella cucina di ogni giorno grazie alla sua versatilità: i suoi piccolissimi granelli gli consentono di sciogliersi velocemente e di penetrare più facilmente nei cibi. Per questo motivo si può aggiungere sia prima che dopo la cottura, per dare sapidità a carne, pesce e verdure.

E la pasta? Solitamente l’acqua per la pasta viene salata con il sale grosso, ma ogni tanto capita a tutti di avere a disposizione solo quello fino. In questo caso, non lasciatevi ingannare dall’abitudine: a parità di volume, il sale fino contiene una concentrazione maggiore di sodio, quindi dovrete utilizzarne di meno.

Quando usare il sale grosso

A cosa serve il sale grosso? Innanzitutto, la differenza principale è di tipo economico: la sua produzione richiede minore lavorazione e di conseguenza il suo costo è più basso rispetto a quello fino.

Il sale grosso, dalla forma imperfetta e grossolana, si scioglie meno rapidamente, quindi è preferibile impiegarlo in cotture più lunghe, lasciandolo disciogliere nei liquidi, come l’acqua di cottura della pasta. Questo, però, non è l’unico modo per sfruttare le sue caratteristiche. La crosta di sale, ad esempio, è un metodo di cottura prezioso: sciogliendosi molto lentamente, il sale crea involucro che trattiene all’interno i vapori e mantiene una temperatura costante. Come risultato le carni resteranno morbide e succose, lasciando intatti sapori naturali e proprietà nutritive.

In più, questo tipo di sale viene utilizzato per la conservazione sotto sale dei cibi, come si fa tradizionalmente con acciughe o sardine. A questo scopo va usato esclusivamente sale grosso, poiché penetra al cuore degli alimenti più lentamente, disidratandoli in maniera costante e omogenea.

Quando usare i fiocchi di sale

Infine c’è un altra varietà di sale, che all’apparenza potrebbe sembrare sale grosso. Stiamo parlando del sale in fiocchi, come quello di Maldon. I suoi cristalli di forma piramidale sono più delicati e si possono masticare facilmente, motivo per cui vengono usati in tutte quelle preparazioni che richiedono la presenza del sale a vista, come le bistecche o le focacce: la sapidità non sarà distribuita in modo uniforme su tutta la pietanza, ma potrà essere apprezzata in modo diverso ad ogni boccone.

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