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L’acqua di cottura dei carciofi: un riciclo per il benessere

La Cucina Italiana

Nella cucina del riciclo, l’acqua di cottura dei carciofi è preziosa. 
Romano, campano, sardo, alla giudia, lesso, fritto, crudo, tra varietà e ricette possibili il carciofo è il fiore dell’inverno. Verde, sodo e prelibato, aiuta il nostro organismo con le sue proprietà depurative.

Lo “spazzino” carciofo

Il carciofo è un ortaggio “spazzino” perché stimola contemporaneamente le funzioni renali, epatiche e intestinali. Grazie alla cinarina (presente soprattutto nelle foglie), principio attivo che stimola la secrezione della bile e la diuresi. Purifica il sangue, soprattutto abbassando il colesterolo cattivo, ed è responsabile dello smaltimento delle tossine. Particolarmente indicato per chi soffre di disturbi gastrointestinali. Ma tutte queste proprietà possono in parte diminuire con la cottura dell’ortaggio. Ecco allora la soluzione: mai buttar via l’acqua di cottura dei carciofi.

Come usare l’acqua di cottura dei carciofi

Non dovreste mai buttare l’acqua di cottura poiché contiene tutti i principi attivi del vegetale. Questo liquido è molto ricco di sali minerali e si può bere a digiuno o utilizzare per rendere più gustose le vostre preparazioni. Può essere la base per una minestra di verdure, poiché garantisce un maggiore apporto di fibre. Oppure diventare il brodo per cuocere un risotto ai carciofi. Sebbene il gusto dell’acqua dei carciofi risulti molto amaro è il vero toccasana contro la debolezza determinata dai cambiamenti climatici dell’inverno. Con le foglie in infusione si può realizzare anche una tisana. Vediamo come renderla gustosa.

Una tisana depurativa ai carciofi

Che sarà mai quel gusto amaro rispetto ai tanti benefici? Una tisana ai carciofi è indicata per eliminare le tossine, sgonfiare la pancia e riattivare la circolazione sanguigna. Si può realizzare con le foglie esterne dei carciofi lasciandole in infusione per alcuni minuti. In questo caso il sapore risulta davvero amaro. Ma esistono alcuni piccoli segreti per rendere gradevole la vostra tisana. Per esempio aggiungere alcuni semini di finocchio, che tra l’altro hanno proprietà digestive, oppure in alternativa una radice di liquirizia, foglie di menta e di melissa. Dopo un’infusione di circa 15 minuti dovrete procedere al filtraggio. La tisana si può bere calda o nel corso della giornata. Due tazze al giorno, lontano dai pasti, aiutano ad eliminare ogni scoria dal nostro organismo.

Ricerche frequenti:

Castagne secche in pentola a pressione, già provato?

La Cucina Italiana

Le castagne sono un frutto tipicamente autunnale, ma se vengono essiccate si conservano per molto tempo e possono essere utilizzate in altri mesi dell’anno, facendo felici i più golosi, che non si accontentano di mangiarle solo durante il periodo della raccolta. Le castagne secche sono usate in cucina per preparare diversi piatti molto gustosi, ma per poterle mangiare devono essere prima reidratate e cotte. Si possono cuocere in una classica pentola o, ancor più facilmente, utilizzando la pentola a pressione. Ecco come fare se scegliete questa seconda alternativa.

Come fare le castagne secche

Lasciare in ammollo per una notte

La prima cosa da sapere è che le castagne secche non possono essere usate così come sono, ma devono essere reidratate. Questo significa che devono essere messe in ammollo per un’intera notte. Perciò, se decidete di preparare qualche piatto a base di castagne secche, dovete ricordarvi di eseguire questa operazione la sera prima. Prendete la quantità di castagne che vi servono e mettetele a bagno in acqua tiepida, lasciando che si ammorbidiscano. Il mattino seguente, le castagne saranno pronte per essere cotte, non prima però di aver tolto le pellicine, un lavoro non molto lungo né complicato perché la maggior parte si staccherà da sola. Le più resistenti possono essere rimosse con un coltellino.

Pentola a pressione: come si usa?

A questo punto, non resta che cuocere le castagne secche nella vostra adorata pentola a pressione: un metodo alternativo alla classica pentola che si rivela efficacissimo, soprattutto quando il tempo non è molto. La pentola a pressione, infatti, riduce i tempi di cottura degli alimenti, lasciando inalterate tutte le loro qualità. Sciacquate le castagne e mettetele nella pentola, ricopritele con dell’acqua fredda e salate leggermente. Chiudete accuratamente il coperchio e lasciate cuocere a fiamma bassa. Dal sibilo della pentola, calcolate 20-25 minuti. Controllate la cottura e, se le castagne necessitano ancora di qualche minuto, potete farle andare senza il coperchio.

Aromatizzare le castagne

Durante la cottura, potete aromatizzare le castagne mettendo nell’acqua una scorza d’arancia o di limone, una stecca di cannella, un baccello di vaniglia, l’alloro, il rosmarino o l’anice stellato. Saranno ancora più gustose.

Ricerche frequenti:

Cheesecake alla zucca senza cottura

Cheesecake alla zucca senza cottura

Innanzitutto, se non l’avete ancora fatto, sbucciate la zucca, tagliatela a cubetti e cuocetela per almeno 10 minuti in microonde con poca acqua (oppure per 15 minuti in un pentolino antiaderente con coperchio), quindi lasciatela raffreddare.
Iniziate dalla base: sciogliete il burro (in microonde o a bagnomaria) e tritate finemente i biscotti e le noci con un mixer.

Unite burro e biscotti, amalgamate e versateli nello stampo (io l’ho rivestito di carta forno per sformare più facilmente il dolce una volta pronto), quindi compattate bene sul fondo e lasciate riposare in frigo per almeno 15 minuti.

Pesate la zucca scolata e frullatela.

Mettete la colla di pesce in ammollo in acqua fredda per circa 10 minuti.

Versate in una ciotola Philadelphia e purea di zucca e amalgamate.
Se lo desiderate potete aggiungere anche un pochino di cannella.

Fate scaldare il latte condensato in un pentolino, quindi toglietelo dal fuoco e aggiungete la colla di pesce dopo averla strizzata delicatamente, mescolando subito per farla sciogliere, poi lasciate intiepidire.

Montate la panna ben fredda di frigo.

Unite la panna alla crema di zucca, mescolando delicatamente con un movimento dal basso verso l’alto.
In ultimo incorporate il latte condensato ormai tiepido, mescolando sempre delicatamente fino ad ottenere un composto uniforme.

Versate la crema sulla base, livellate la superficie e lasciate riposare in frigo per almeno 4-5 ore.

A questo punto eliminate con un po’ di cautela il cerchio apribile dello stampo, posizionate la cheesecake su un piatto da portata e decorate a piacere con la panna dopo averla montata, ben fredda di frigo, con lo zucchero a velo.

La cheesecake alla zucca senza cottura è pronta e potete già servirla così.
(Se invece volete vedere la mia decorazione a tema Halloween continuate a leggere più giù.)

Ed ecco la mia cheesecake alla zucca senza cottura vestita a festa per Halloween!

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