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Anna in Casa: ricette e non solo: Crème caramel di Anna

Anna in Casa: ricette e non solo: Crème caramel di Anna

Qualche giorno fa leggevo su una rivista una disquisizione sull’articolo da utilizzare con crème caramel. Il mio voto è andato a chi sosteneva che questo famoso dolce richiedesse l’uso dell’articolo femminile ma, discussione a parte, mi ha fatto venire voglia di prepararla.

La crème caramel è golosa magia. O almeno è così per me.

Per voi è una magia che richiede l’articolo “il” o l’articolo “la”?

Ingredienti

per la crema

500 ml di latte intero

125 g di zucchero

1/2 stecca di vaniglia bourbon o 

2 uova intere

4 tuorli

per il caramello

75 g di zucchero 

30 ml di acqua

1 cucchiaino di sciroppo di glucosio* (facoltativo)

Consigli

– il latte va portato a inizio ebollizione e NON deve bollire, o comprometterà il sapore della crema.

– per sbattere le uova con lo zucchero non utilizzare il frullino, non dobbiamo incorporare aria, perché proprio l’aria inglobata creerebbe le bollicine minuscole all’interno del composto finito).

– per la cottura al forno, foderare una teglia con un canovaccio, riempire per metà con acqua fredda

– quando si mette lo stampo nella teglia, l’acqua non deve andare a contatto con la crema, il livello non deve superare la metà dello stampo

– durante la cottura l’acqua non deve mai bollire e nel caso aggiungerne di fredda

– il tempo di cottura varia da forno a forno e da stampo a stampini: il mio crème caramel ha cotto a        150° per circa 1 ora e 1/2

– per controllare la cottura si può o inserire uno stecchino nella crema e se ne esce asciutto è pronta, oppure con il dito fare una leggera pressione sulla superficie, se è compatta ed elastica, la crema è cotta

– per il raffreddamento, togliere dal forno la teglia e non rimuovere lo stampo, ma lasciare da parte fino a quando l’acqua non è più calda. A questo punto potete togliere lo stampo e metterlo in frigorifero per due ore circa, in modo che si raffreddi completamente.

     

Procedimento

Iniziare con la preparazione del caramello versando l’acqua in una pentola di media grossezza, unire lo zucchero e lo sciroppo di glucosio.

Far caramellare a fiamma molto vivace senza mai rimescolare. Di tanto in tanto, pulire i bordi del pentolino con un pennello bagnato in modo da evitare che lo zucchero si attacchi alle pareti.

Lasciare caramellare fino a raggiungere il classico colore scuro.

Versare il caramello nello stampo facendolo ruotare in modo che lo zucchero rivesta completamente pareti e fondo.


Per preparare la crema, versare il latte e la vaniglia in una pentola e raggiunta l’ebollizione, togliere dalla fiamma.

In una terrina sbattere a mano le uova intere e i tuorli con lo zucchero.

Poco a poco, unire a filo e sempre mescolando, il latte caldo.

Versare la crema nello stampo, filtrandola attraverso un colino a maglie strette.

A questo punto potete decidere di cuocere la crema a bagnomaria  al forno o sul fornello.

Cottura al forno

Scaldare il forno a 150°C e foderare una teglia con un canovaccio e riempire fino a metà con acqua fredda. Poggiare lo stampo e cuocere seguendo i consigli prima scritti. 

Dopo il raffreddamento in frigorifero, sformare la crème caramel su un piatto da portata.

Cottura a bagnomaria sul fornello

In una pentola, che deve essere più grande dello stampo scelto, adagiare un canovaccio e aggiungere acqua fredda. Inserire lo stampo e iniziare la cottura, avendo cura di  non far mai bollire l’acqua.

Cuocere per circa 30 minuti o comunque fino a quando inserendo uno stecchino ne uscirà quasi asciutto.

Togliere lo stampo dal bagnomaria, far raffreddare a temperatura ambiente e poi in frigorifero per due ore, prima di sformare.

» Spaghetti con i cannolicchi

Misya.info

Lasciate i cannolicchi a bagno in acqua salata per almeno 1 ora, in modo da spurgarli dalla sabbia, quindi sciacquateli varie volte e scolateli.

Mettete i cannolicchi in una padella ampia, coprite con coperchio e cuocete per qualche minuto, finché le valve non si schiudono, quindi sgusciateli e taglizzateli e filtrate il sughetto di cottura.

Soffriggete aglio e cannolicchi per qualche minuto con un po’ di olio, quindi sfumate con il vino.
Aggiungete anche l’acqua di cottura filtrata e fate restringere leggermente.

Nel frattempo cuocete gli spaghetti in abbondante acqua salata e scolatela molto al dente.
Versate la pasta nella padella e fate finire la cottura insieme al sugo, aggiungendo basilico e peperoncino e aggiustando di sale.

Gli spaghetti con i cannolicchi sono pronti, serviteli subito.

Spaghetto Milano, l’omaggio di Andrea Ribaldone alla sua città

Spaghetto Milano, l'omaggio di Andrea Ribaldone alla sua città

Era nato cinque anni fa per celebrare l’Expo, oggi è più che mai attuale per unire la cucina italiana a quella tipica meneghina. Un piatto goloso, bello da vedere e adatto a tutte le stagioni

«Volevo creare qualcosa che rappresentasse la città, ma che fosse anche un piatto italiano riconoscibile per tutti». Parole di Andrea Ribaldone che ha creato lo Spaghetto Milano in un momento particolare, bellissimo per tutti: l’Expo 2015 quando guidò il ristorante di Identità Golose all’interno del grande spazio. Un’esperienza unica, nella sua città di origine e che rappresentò il trampolino di una brillante carriera: già l’anno seguente conquistò la sua prima Stella Michelin con il ristorante Due Buoi ad Alessandria. Dal 2015 in poi, Ribaldone ha fatto un sacco di cose. Gestisce un locale nelle Langhe – l’Osteria Arborina, Stella Michelin dal 2017 – e segue la cucina di molti progetti in Italia: Borgo Egnazia a con i suoi sei ristoranti (di cui uno stellato, affidato a Domenico Schingaro), l’emergente Lino nel centro di Pavia, il suggestivo Garage Italia a Milano. E resta il coordinatore di Identità Golose Hub, nel cuore della sua città.

Una brillante carriera

Oggi Milano vive un momento terribile, che prima o poi finirà. Ecco perché abbiamo trovato perfetto recuperare questa ricetta – golosa e per tutte stagioni – così da proporla ai nostri lettori. Ribaldone descrive così il suo piatto «È uno spaghettone cotto in acqua, con poco sale, e mantecato con un risotto alla milanese frullato per ottenere una crema di riso allo zafferano 3 Cuochi, singolare per morbidezza. E c’è anche una gremolada vista con un tocco contemporaneo. Il passaggio importante è rappresentato dalla preparazione della crema che deve essere bella liscia e omogena. Una volta frullato il riso è bene passare il composto in un colino, così da eliminare qualche eventuale anima del chicco». C’è l’Italia della pasta e c’è la città di Andrea. «È meravigliosa, Milano chiede tanto ma dà tantissimo e oggi merita ancora più amore». Ha ragione.

Ingredienti (per 4 persone)

400 g spaghetti
2 ossibuchi tagliati spessi
30 g di concentrato pomodoro
50 g di fondo bruno ossobuco
1 carota
1 cipolla
1 costa di sedano
1 foglia di alloro
120 g di riso Carnaroli
Zafferano 3 Cuochi
1 l di brodo vegetale
1 limone
burro
Grana Padano
prezzemolo
olio extra vergine

Procedimento

Per il ragù di ossobuco
Tagliate sedano, carote e cipolla in una piccola brunoise; ponete in una busta sottovuoto l’ossobuco, la foglia di alloro, sale e olio extra vergine. Cuocete per 10 ore a 71°, poi tagliate l’ossobuco per il ragù, unite le verdure, il concentrato e il fondo bruno e fate cuocere per 20 minuti.

Per la crema di riso
Fate un classico risotto alla milanese, tostando il riso, bagnate di seguito con il brodo vegetale, aggiungete Zafferano 3 Cuochi, fate cuocere per 20 minuti e mantecate con Grana Padano e burro. Poi frullate il riso fino a ottenere una crema liscia e omogenea. Se serve aggiungete del brodo, da mettere poi da parte perché servirà per mantecare gli spaghetti.

Per la gremolada
Grattugiate la buccia di limone e tritate il prezzemolo, poi mettete il tutto in un contenitore e coprite con olio extra vergine.

Per terminare il piatto
Cuocete gli spaghetti in abbondante acqua salata, scolateli e mantecateli con la crema di riso, impiattateli e adagiate sopra il ragù di ossobuco e condite con la gremolada

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