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Tartufini al cioccolato e castagne, uno tira l’altro!

Tartufini al cioccolato e castagne, uno tira l'altro!

Questi dolcetti potrebbero diventare una dipendenza. Non dite che non vi avevamo avvisati!

Avete presente i classici tartufini al cioccolato? Ecco, in questa stagione li vogliamo arricchire con le castagne per un gusto ancora più caldo e avvolgente. Una vera coccola d’autunno! Si possono preparare sia con le castagne secche, sia con quelle che trovate già cotte e confezionate al supermercato e sono la fine del mondo con i marron glacé. Attenzione, uno tira l’altro!

La ricetta dei tartufini al cioccolato e castagne

Ecco come prepararli.

Ingredienti

250 g di castagne secche
100 g di cioccolato fondente
10 g di burro
50 ml di latte
60 g di zucchero
vanillina
20 ml di rum
cacao amaro

Procedimento

Mettete a bagno per 24 ore le castagne secche e poi scolatele e eliminate le pellicine rimaste.
Cuocetele coperte da acqua bollente leggermente salata per 50 minuti, fino a quando assumeranno una consistenza molto morbida e poi schiacciatele con lo schiacciapatate.
A parte fondete il cioccolato a bagnomaria con una noce di burro e il latte e lasciate raffreddare.
Aggiungete il cioccolato, la vanillina e il rum alla purea di castagne e mescolate bene tutti gli ingredienti.
Se il composto risulta troppo morbido aggiungete un cucchiaio di cacao amaro, se invece troppo duro aggiungete un cucchiaio di latte.
Lasciate compattare il composto in frigorifero per almeno 30 minuti, poi formate delle palline e rotolatele nel cacao amaro.

Come servire i tartufini

Utilizzate dei pirottini di carta delle stesse dimensioni dei vostri tartufini per servirli in maniera carina.
Altrimenti incartateli come dei cioccolatini, utilizzando della pellicola trasparente e poi della stagnola.
In ogni caso conservateli in frigorifero per una settimana al massimo.
Potete anche congelarli, ma consumateli entro un mese.

Altre decorazioni

Il cacao amaro è la soluzione più veloce per la decorazione finale, ma anche quella per amanti del cioccolato fondente perché il gusto amaro del cacao stempera la dolcezza della castagna.
Potete in alternativa tuffare i tartufini nello zucchero a velo, qualora la dolcezza non sia abbastanza per i vostri gusti, o nel cocco rapè per una variante dal gusto un po’ esotico.

Altri aromi

Al posto della vanillina potete mettere qualche goccia di essenza di arancia o di rum, e al posto del rum potete mettere altri liquori, come per esempio una crema al cioccolato, un liquore all’anice o anche uno all’arancia.
Vi consigliamo di non omettere questa piccola parte alcolica perché fa la differenza e regala un profumo particolare a questo dolcino super semplice, ma molto raffinato.

 

Come superare il cambio dell’ora

Come superare il cambio dell’ora

Il cambio dell’ora spesso provoca effetti anche molto spiacevoli ed impattanti sulla vita quotidiana. Scoprite come tenere sotto controllo questi sintomi con i nostri consigli, che vanno dagli alimenti più adatti da mangiare a piccoli trucchetti di vita quotidiana

Ad annunciare che autunno e inverno ormai sono la realtà, non è l’arrivo dei panettoni nei supermercati, né il cambio degli armadi e neanche le temperature che pian piano si abbassano, ma l’ora solare: quella tragica procedura per cui a un certo punto (quest’anno è la notte tra il 24 e il 25 ottobre) si sposta l’orologio indietro di un’ora.
È vero che si guadagnano ben 60 minuti di sonno in più, ma allo stesso tempo è assicurato anche quello che viene definito l’effetto jet lag, fatto di insonnia, inappetenza, spossatezza, pessimismo, sensi di colpa, sbalzi di umore, mal di testa, fatica nel concentrarsi, alterazione del ritmo sonno-veglia. Fortunatamente i rimedi ci sono: ecco come superare il cambio dell’ora.

Noi qui non possiamo entrare

Niente cellulari, pc, tablet, tv, videogiochi e affini in camera da letto: la luce blu che emettono, la tentazione di star svegli per finire di guardare una serie, l’ennesima notifica hanno importanti effetti sul sonno. Il cambio dell’ora incide sul ritmo sonno-veglia, regalando spesso notti insonni: meglio evitare tutto ciò che può influenzare ulteriormente il riposo.

Alla ricerca del sole

L’esposizione alla luce solare, invece, è fondamentale per migliorare l’umore. Il sole, infatti, induce il rilascio del così detto ormone del buonumore, la serotonina, e riduce la produzione di melatonina, l’ormone “colpevole” di renderci stanchi ed assonnati nella stagione fredda.
Approfittate, quindi, delle ore più calde per fare magari una passeggiata in pausa pranzo o raccogliere le castagne la domenica o fare attività all’aperto nelle belle giornate autunnali. L’attività fisica, tra l’altro, stimola le endorfine, che migliorano l’umore e il sonno. Attenzione però a non fare sport troppo tardi, perché potrebbe avere effetti contrari, eccitandovi e non facendovi prendere sonno.

Come superare il cambio dell’ora con la giusta alimentazione

Il cambio dell’ora spesso lascia un diffuso senso di stanchezza, che induce a bere più caffè. In realtà, esagerare con l’espresso peggiora la situazione: non ci dona nuove energie, ma influisce sulla capacità di prendere sonno e una notte insonne, stanca ancora di più.
L’antica regola di fare un pasto serale leggero è ancora più attuale in questi giorni a cavallo del cambio dell’ora, così come sarebbe opportuno non eccedere con gli alcolici, i cibi in scatola e cibi grassi, conditi, piccanti o pesanti: sono tutti fattori che affaticano la digestione e/o influenzano il sonno. Meglio preferire frutta e verdura, frutta secca ricca di acidi grassi essenziali, carboidrati complessi (come pasta, riso o altri cereali e pane), yogurt e formaggi freschi, uova cotte in maniera semplice.
Gli alimenti, invece, che aiutano sono le tisane rilassanti prima di andare a dormire o il classico bicchiere di latte caldo col miele. Via libera anche a tutti gli alimenti ricchi di triptofano, il precursore della serotonina, come lattuga, radicchio, aglio, rape, zucca, cavoli.

W la routine

Per superare il cambio dell’ora, l’ideale è allenarsi sin da subito ai nuovi ritmi, mantenendo gli orari di sempre. Andate a dormire all’orario a cui andate a letto abitualmente e non cambiate l’ora della sveglia. Anche per i pasti, continuate a mettervi a tavola al solito orario.

le Imperialine e i Perdigiorno di Gianni Rodari

le Imperialine e i Perdigiorno di Gianni Rodari

In occasione del centenario dalla nascita di Gianni Rodari, ecco i dolci che hanno creato in suo onore (e non solo)

Quando si giunge a Omegna, sulla cima del lago d’Orta, sembra di essere in una favola. Camminando per le sue vie, infatti, si susseguono profumi continui di dolci e biscotti che sfornano nelle varie pasticcerie, tra cui gli ultimi in onore di Gianni Rodari, in occasione del centenario dalla sua nascita, il 23 ottobre del 1920. E chissà se tutte le sue storie, dalla strada di cioccolato agli uomini di burro, hanno trovato ispirazione proprio qui, dalla geniale creatività dei pasticceri di Omegna o se, invece, sono loro a esser cresciuti a pane e Grammatica della fantasia.

Le Imperialine della Pasticceria Iraghi

Per gli omegnesi stessi il primo dolce simbolo della città sono senza dubbio le Imperialine. Presenti fin dal 1937, se oggi sono ancora tra noi è grazie a Marcello Daverio e alla sua Pasticceria Iraghi, che dopo averle scoperte è andato avanti a prepararle secondo la ricetta originale, tramandata solo oralmente. Le Imperialine sono dei piccoli biscotti (che ricordano vagamente le lingue di gatto) composti da due sottilissime sfoglie tonde, fatte con farina, burro, zucchero a velo e uova, unite poi tra di loro da una goccia di cioccolato che le distingue da tutte le altre; infine vengono confezionate ancora artigianalmente a mano, una a una. Nel tempo sono nate alcune imitazioni, da cui Marcello invita a diffidare, come è scritto chiaro e tondo tra le regole all’ingresso del locale. Per questo hanno deciso di depositare il marchio, in modo da essere gli unici sia a prepararle secondo l’antica ricetta segreta, sia a poterle chiamare così.

Imperialine
Imperialine.

Reginette, duchesse e damine

Ma questo non ha fermato l’inventiva dei pasticceri di Omegna. E si sa, agli omegnesi non manca di certo la fantasia! Così nel tempo sono nati anche altri biscotti e ogni pasticceria si è specializzata in una tipologia particolare: alla Pasticceria Zanardi, ad esempio, trovate le reginette, molto simili, ma con la crema di gianduia all’interno (e presente in quantità maggiore di una goccia); poi ci sono le duchesse o, ancora, le damine. E non è una favola di Gianni Rodari! Ma forse son tutti figli di quella sua inesauribile capacità e di arte unica di inventar storie, anzi in questo caso dolci, sempre con un’osservazione attenta e sensibile della realtà circostante. Tra questi, però, si differenziano gli ultimi ideati, quelli pensati e fatti proprio in onore dei cent’anni ormai trascorsi dalla sua nascita. Anche se Rodari resta uno scrittore, un poeta e un personaggio senza tempo.

I Perdigiorno di Gianni Rodari

Questa volta l’opera è della Pasticceria Jolly, situata proprio nel centro storico di Omegna, che in occasione del centenario ha voluto creare una ricetta del tutto nuova, un dolce dedicato solo ed esclusivamente a lui. Si tratta di piccoli biscottini a forma quadrata, preparati con farina di grano tenero, burro, zucchero, uova, latte, panna, limone, vaniglia e una granella croccante di nocciole. Si trovano sia sfusi che nella confezione speciale regalo. Il nome non dovrebbe lasciar dubbi: Giovannino Perdigiorno, infatti, è uno dei personaggi inventati da Rodari, protagonista del libro I viaggi di Giovannino Perdigiorno, una raccolta di quindici filastrocche, tra cui forse molti ricorderanno questa.

Giovannino Perdigiorno
ha perso il tram di mezzogiorno,
ha perso la voce, l’appetito,
ha perso la voglia di alzare un dito,
ha perso il turno, ha perso la quota,
ha perso la testa (ma era vuota),
ha perso le staffe, ha perso l’ombrello,
ha perso la chiave del cancello,
ha perso la foglia, ha perso la via:
tutto è perduto fuorché l’allegria!

 

Ricerche frequenti:

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