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Valle D’Aosta: dove fare la spesa durante le feste

La Cucina Italiana

Indirizzo: Strada Regionale 20, 50, 11010 Aymavilles AO
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Fontina

Nel Comune di Gressan, tra i meleti e i campi da fieno, si trova la stalla della famiglia BoninTutto è cominciato negli anni 70, da papà Gildo e mamma Rosanna, con una sola mucca e tanta buona volontà. Gildo, prima e dopo il lavoro in acciaieria, si occupava dell’animale, mentre Rosanna portava in latteria, ogni giorno, a piedi, un secchiello da 5 litri di latte. Poi, nell’89, la svolta: Gildo e Rosanna decidono di costruire la stalla a Gressan e di prendere in gestione il Grimondet – una montagna a Pila – come pascolo d’alpeggio. A oggi questo straordinario progetto comprende 65 vacche in stalla e 140 in alpeggio.

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Miele

L’azienda apistica Ansermé nasce nel 2013 dalla passione del suo giovane titolare, Alessandro. Essa è situata ad Arnad, piccolo comune alle porte della Valle d’Aosta famoso per il lardo Dop. Affascinato dal mondo delle api, Alessandro se ne prende cura con dedizione e attenzione e lavora quotidianamente per garantire un nettare dal sapore prelibato. Nel 2016 l’azienda ha iniziato a condurre i propri apiari secondo le direttive dell’agricoltura biologica. L’azienda per produrre i diversi mieli monofloreali pratica il nomadismo: ogni anno le api vanno in “villeggiatura” nelle diverse località di produzione. 

Indirizzo: Fraz, Frazione Prouve, 29, 11020 Arnad AO
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Mele

L’azienda agricola Saint Grat di Ivo Viérin si trova a Gressan. A condurla ci sono Ivo e il figlio Michel. Insieme portano avanti una tradizione familiare antica, fatta di amore per la terra. Nell’azienda agricola Saint Grat si producono Golden Delicious e Renetta, prodotti agroalimentari tradizionali della Valle d’Aosta, ma anche Royal Gala, Fujy e Mairac.

Indirizzo: Località torrent, 1, 11020 Gressan AO
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Patate e ortaggi

L’amore per la terra, la passione per la qualità e la voglia di riscoprire il grande patrimonio culinario alpino ispirano ogni giorno il lavoro di Federico Chierico e Federico Rial nei campi d’alta quota dove l’azienda coltiva varietà antiche di patate e ortaggi. Ciò che più caratterizza il lavoro dell’azienda agricola Paysage à Manger è la ricerca sulle varietà antiche, ricerca iniziata nelle famiglie delle comunità della valle di Gressoney e della Valle d’Aosta che per secoli hanno custodito semi e testimonianze. Nei campi fra i 1000 e i 1800 metri della Valle di Gressoney sono coltivate 43 varietà di patate tra le quali Parli, Lauterbrunnen, Frühe Prättigauer, Fläckler, Weisse Lötschentaler e Safier anticamente coltivate dal popolo Walser negli insediamenti più alti della Alpi. Queste ed altre varietà dai sapori e dalle consistenze uniche, raccontano il prezioso lavoro di selezione e il grande valore simbolico e umano che questi semi avevano all’interno delle comunità rurali d’alta montagna.

Indirizzo: Str. Castel Savoia, 11025 Gressoney-Saint-Jean AO
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Salumificio

La Macelleria Salumeria Segor nasce nel 1959 a opera dell’allora ventitreenne Arturo. La produzione di salumi era limitata a quelli che usualmente si facevano in famiglia perché è proprio partendo dalle vecchie ricette di famiglia tramandate tra le varie generazioni che il fondatore si è ispirato per la propria produzione. I primi prodotti furono le salsicce valdostane, i budini, le mocette, i salami nostrani e il lardo. Oggi, a distanza di più di 50 anni, la produzione si è molto differenziata. Il metodo produttivo è ancora quello usato un tempo, artigianale. Le spezie vengono ponderatamente pesate e miscelate per essere inserite nell’impasto al momento giusto o nella posa delle mocette e del lardo.

Indirizzo: Piazza Emilio Chanoux, 4, 11018 Villeneuve AO
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Il menù Declinazioni di Paolo Griffa al Petit Royal, il migliore ristorante della Valle d’Aosta

Il menù Declinazioni di Paolo Griffa al Petit Royal, il migliore ristorante della Valle d'Aosta

A Paolo Griffa, uno dei talenti acclarati della cucina italiana, va dato un grande merito. In un periodo di evidente riflusso culinario, il 30enne piemontese – dalla tolda dello stellato Petit Royal, ristorante fine dining del Grand Hotel Royal e Golf di Courmayeur – non smette di creare, di provocare diciamola tutta. Al di là che è evidente l’ambizione di Griffa alla ricerca della seconda Stella Michelin (per noi, sarebbe giusta), la sua cucina ad altissima creatività viaggia su un triplo binario: estetica formidabile (basta vedere le foto della nostra gallery), il senso del gioco che emerge anche nell’immancabile idea-regalo natalizia, equilibrio (mirabile) nel gusto spesso unendo elementi agli antipodi. La sua bravura si esprime nel menu Declinazioni, ideato da lui nel dicembre 2017 e mai abbandonato, sino alla decima edizione che caratterizza l’inverno 2021. Ci si diverte sempre: per esempio, nell’estate scorsa si è fatto notare per il Cannellone Put-Together – Omaggio a Missoni, un primo piatto coloratissimo – e complicatissimo – che riprende il motivo dello storico brand lombardo: sette gradazioni di colore 100% naturali che avvolgono un ripieno fresco e saporito. Certo, occorre un’ora intera per produrre un singolo cannellone e quindi si tratta di una limited edition per pochi commensali ogni sera

Un geniale budino

L’idea di Declinazioni è innovativa: la proposta si articola infatti attorno a una scelta ristretta di materie prime di altissima qualità, basi creative e tematiche attorno alle quali si sviluppano una quarantina di piatti, tutti diversi uno dall’altro. All’avventore viene consegnato un bellissimo menù di carta, stampato e confezionato artigianalmente con finestre scorrevoli, che rivelano i disegni evocativi delle materie prime componendo un regolo, l’antico gioco di legno. Si guarda alla Valle d’Aosta come sempre di più all’Arte, lasciandosi lo spazio giusto per ricette classiche come senza frontiere. Per esempio, Griffa ha rivisto lo Chawanmushi, il tipico budino giapponese, facendo una crème caramel invernale e salata. Sotto una brunoise di polpa di radici e tuberi – pastinaca, scorza nera e topinambur- si trova un budino morbido di larice dove si staglia la sagoma di una formica fatta con pasta di mirtilli selvatici e aglio nero. Al tavolo viene accostato un braciere, dove un tizzone prontamente acceso brucia “l’incenso delle formiche, la resina solida raccolta dalle formiche e raccolta dalla brigata in estate nelle vicinanze di un formicaio in Valle. L’incenso affumica un ballon di Cognac, dove viene versato un caramello liquido di spugnole, che servirà a completare il piatto. Mistico e di tradizioni ancestrali.  

Cosa c’è dentro un igloo?

Buona domanda, in effetti. «Certo la Valle d’Aosta non è terra di igloo veri e propri, ma durante le mie camminate nella montagna innevata incontro spesso piccoli igloo spontanei che si formano sotto le piante basse: si nascondono conigli, galli cedroni e scoiattoli. L’igloo valdostano sa quindi di ginepro, di bacche, di selvaggina…» spiega Griffa. Da qui l’idea di un piatto assolutamente unico che viene servito al Petit Royal in un ampio vassoio con l’igloo di gesso, immerso nella neve, e un martelletto che il commensale utilizzerà per spaccarne la crosta e annusare prontamente il suo interno, immergendosi in un profumo di selvaggina e di erbe. Dentro all’igloo si trova un sedano rapa fondente, ripieno di farcia di cinghiale, impacchettato per essere riparato dalla neve e dal “ghiaccio”. Mentre il personale di sala scopre il fagottino di sedano, arriva dalla cucina un secondo vassoio con il piatto vero e proprio dove il sedano rapa verrà disposto su un crumble di pane e salvia fritta. Una foglia di alloro separa le due metà del sedano rapa che eviterà che si attacchino in cottura, perché all’interno ogni metà è stata scavata e farcita di cinghiale sul quale viene disposto un centrino di batata (la patata dolce americana) cesellata che ne decora la superficie. Sempre dalla cucina giunge una cialda con purea di batate, albicocche candite, foglie di senape e piccoli germogli di pino: un assemblage armonico che viene posto dal cameriere sul sedano rapa, mentre il commensale vede completare il piatto quando riceve un fondo di cinghiale speziato. Il piatto viene dunque costruito passo passo proprio al tavolo, ogni dettaglio arriva uno dopo l’altro come se ci trovassimo in cucina al pass di Griffa, ma comodamente seduti al proprio tavolo. Fantasia e spettacolo al potere, ma anche tanto gusto. La cosa più importante.

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