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Cibo dell’anima, tra riso e opere d’arte

Cibo dell'anima, tra riso e opere d'arte

Pane o riso? Qual è l’alimento che rappresenta il Nutrimento per antonomasia? Per Bottura è il pane, per Carlo Benvenuto, artista, è il riso. Ecco la ricetta che ci ha regalato

Nel numero di luglio abbiamo parlato con Carlo Benvenuto del suo Pane Metafisico, l’opera che realizzò nel 2015 per il Refettorio Ambrosiano. Con quell’immagine l’artista volle esprimere un’idea molto universale, per un’opera che doveva ornare la parete di un refettorio, con tutti i riferimenti – sacri e profani – che l’operazione conteneva.

Durante la lavorazione del numero di luglio, proprio in occasione del racconto che trovate a pag. 90, Massimo Bottura ha chiesto a Benvenuto quale fosse la sua ricetta di “nutrimento universale”: volevamo affiancare all’immagine della sua opera d’arte, la ricetta di un suo pane preferito. Benvenuto, però, rispose con un riso in Cagnone un po’ rivisitato. “Certo, riconosco che il pane è un simbolo più condiviso, ma di fronte a una domanda del genere, ho voluto essere fedele a una mia storia famigliare”, ci ha spiegato l’artista. “Per noi il pane è sempre stato un alimento di servizio, mentre il riso è ciò che più mi riporta ai valori della condivisione e del nutrimento”.

Ecco la ricetta che ci ha inviato, nella quale “la semplicità del riso all’inglese viene resa unica e speciale dal burro che per una parte viene insaporito dalla salvia e l’altra viene lasciato crudo come nella mantecatura del risotto, completano il parmigiano e un fondo di pollo arrosto che restituisce in concentrazione la ricchezza e la sapidità, che nei risotti tradizionali, è data dal brodo”.

Il nostro consiglio? Preparate per secondo il pollo arrosto, così avrete un menù intero, da completare con un’insalata e un dolce (ne trovate sul nostro numero in edicola). E potrete preparare il fondo per insaporire il riso.

Riso al doppio burro del Lago Maggiore

Ingredienti per 4 persone

320 g di riso da risotto
80 g di burro
6-8 foglie di salvia
abbondante parmigiano grattugiato
sale – fondo del pollo arrosto

Procedimento

Lessate il riso in abbondante acqua salata. In una casseruola sciogliete la metà del burro facendo rosolare la salvia. Una volta rosolata spegnete la fiamma. Tenete da parte un paio di mestoli d’acqua di cottura del riso, aggiungetene un po’ al burro e mescolate. Riservate le foglie di salvia. Quando il riso è cotto ma ancora molto al dente versatelo nella casseruola, dove c’è il burro con la salvia, sotto la quale avrete riacceso il fuoco. Mescolate e aggiungete l’acqua di cottura fino a completare la cottura. Spegnete il fuoco e mantecate con il burro freddo rimasto e il parmigiano.

Per il fondo di pollo

Prendete la teglia dove avete preparato il pollo arrosto, deglassatela sulla fiamma con poca acqua bollente, versate il sugo in una salsiera filtrandola con una chinoise o colino a cono.

Per servire

Riscaldate i piatti (passateli sotto l’acqua bollente, poi asciugateli). Adagiate il riso nei piatti e aggiungete le foglie di salvia. Irrorate con il fondo di pollo o servite il sughetto a parte.

Carlo Benvenuto in mostra al Mart

Chi volesse scoprire di più su Carlo Benvenuto, può farlo visitando la mostra “Carlo Benvenuto. L’originale”, che ha inaugurato la riapertura del Mart dopo il lockdown. Una ripartenza che espone circa 60 opere dell’artista, realizzate dagli anni Novanta a oggi, messe in dialogo con tre capolavori di De Chirico, Morandi e Guttuso, provenienti dalle collezioni del Mart. Nelle opere esposte si ritrova quella metafisica del quotidiano che caratterizza anche il Pane metafisico del Refettorio Ambrosiano: in esse, oggetti della vita di tutti i giorni sono ritratti con grande fedeltà ma, sorprendentemente, risultano quasi astratti, universali.

Dal 26 giugno al 18 ottobre 2020
info e prevendite: info@mart.trento.it , www.mart.trento.it

Come fare una granita a regola d’arte fatta in casa

Come fare una granita a regola d'arte fatta in casa

Fresche, dissetanti e poco caloriche: le granite sono perfette per smorzare la sete e regalarci un momento di dolcezza senza sensi di colpa

Caldo, voglia di qualcosa di fresco, come una buona granita da gustare guardando la tv o leggendo un bel libro. Perché le granite non si comprano soltanto, si possono preparare anche a casa, con ingredienti sani e genuini. Ghiaccio, succhi di frutta, frutta fresca o caffè: non serve molto altro per ottenere una granita buona e di qualità. E un po’ di pazienza. Limone, fragola, caffè, melone, anguria, gelsi, mandorla e pistacchio: sono davvero tantissimi i gusti che si possono scegliere, tutti squisiti, a patto di selezionare accuratamente le materie prime.

Granita al posto del dolce…

Le granite possono essere servite sole, accompagnate da frutta esotica, da una brioche come succede in Sicilia o da panna montata. In questo caso diventano un vero e proprio sostituto del dolce, veloce e facile da preparare. Gli abbinamenti più riusciti sono tra caffè o fragola e panna montata, tra granita al limone e pesche o ananas, tra granita di melone, sciroppo di menta e mandorle tritate, o, per un risultato più “caldo”, granita di melone e Porto. Quella al limone, fresca e dissetante, può essere servita a fine pasto come digestivo. In Sicilia invece le granite si servono a colazione, accompagnate dalla classica brioche con il “tuppo” e da qualche fiocco di panna montata.

Poche regole per una granita perfetta

Frutta ben matura, zucchero di canna (o a velo se si preferisce una consistenza più uniforme) sono i soli requisiti che servono per fare una granita indimenticabile. Il vantaggio di prepararle a casa è quello di poter scegliere tra mille gusti e abbinamenti, sperimentando anche accostamenti poco usuali. L’importante è avere la pazienza di mescolare ogni 15-20 minuti il ghiacchio perché non solidifichi in un blocco soltanto. E poi via libera al sollazzo.

 

 

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