Tag: Davide

La colazione dei presidenti (by Davide Oldani)

La colazione dei presidenti (by Davide Oldani)

Il 17 febbraio il presidente italiano Mattarella e quello tedesco Steinmeier si sono incontrati a Milano. E lo chef Davide Oldani ha cucinato per loro il suo speciale risotto alla milanese

Due presidenti e due “amici” che si ritrovano per ragionare insieme su come combattere il Coronavirus e rilanciare l’Europa. Il 17 settembre, il presidente Sergio Mattarella ha incontrato il presidente della Repubblica federale tedesca Frank-Walter Steinmeier, in visita ufficiale a Milano per dimostrare concretamente la vicinanza della Germania all’Italia in questo difficile momento. Il colloquio è avvenuto a Palazzo Reale dove i due presidenti, che condividono la visione politica di un’integrazione europea, hanno anche ascoltato le testimonianze di alcuni ex pazienti italiani di Covid-19 che sono stata ospitati nelle strutture sanitarie tedesche durante i momenti più tragici dell’emergenza sanitaria e i racconti del personale medico. Mattarella e Steinmeier hanno rispettato le distanze e hanno indossato le mascherine: “Sono molto contento di essere qua. Sono molti mesi che non ci vediamo, era la volta buona per abbracciarci ma non si può”, ha detto il presidente tedesco.

Zafferano e riso alla milanese: Oldani cucina il suo risotto per i presidenti

Per un incontro così d’eccellenza, la “colazione” non poteva che essere all’altezza. I due presidenti hanno potuto degustare uno speciale risotto alla milanese, piatto della tradizione meneghina, preparato dallo chef milanese Davide Oldani nella sua rivisitazione “zafferano e riso alla milanese”. Lo chef ha raccontato l’emozione della giornata in un post e una story su Instagram citando le parole di Steinmeier: “Trent’anni fa, all’Alberghiero, avrebbero potuto dirmi che un giorno, durante una pandemia, avrei cucinato per due Presidenti “AMICI”… “un’amicizia, la loro, solida in maniera assoluta”. Non si vedevano da molti mesi e questa, sarebbe stata la volta buona per abbracciarsi. Ma ora, non è possibile farlo. Grazie Presidenti Mattarella e Steinmeier per averci dato una lezione di vita anche oggi”. E a noi vien da dire, grazie anche allo chef Oldani, per la sua lezione di cucina italiana.

Costoletta e milanese al cubo: Davide Oldani gioca ancora con la storia. La ricetta

Costoletta e milanese al cubo: Davide Oldani gioca ancora con la storia. La ricetta

Il suo maestro Marchesi la scompose a cubetti una ventina di anni fa, lo chef del D’O ha deciso di andare oltre: ecco la sua visione, di grande tecnica e classe. Naturalmente buonissima

«Non sono mai stato un cuoco che si agita, ma quando arrivava la comanda per una costoletta andavo in panico. E quando meno me l’aspettavo, spuntava lui dietro a controllare… Per il signor Marchesi era un grandissimo piatto: selezionava personalmente il carrè di vitello prima che spennellassi sulla carne grasso di rognone, sciolto in acqua, per una perfetta frollatura. Era un rito, emozionante se ci penso. E pretendeva venisse servita perfetta».
Davide Oldani fa capire quanto la preparazione della milanese rappresentasse (e rappresenti) tuttora un impegno serissimo e un punto di orgoglio per un cuoco, tanto più del territorio come lui. Nel suo caso c’è un motivo in più: da grandissimo allievo del Maestro non si dimentica che per lui era una magnifica ossessione. «È l’unico piatto che ho imparato da mio padre: amo moltissimo la costoletta, ma avrei voluto inventarla io»diceva ai suoi ragazzi.

Milano nel piatto

Non l’ha inventata, ma sicuramente l’ha re-inventata con la Costoletta 2000, creata nel 1991. Un gioiello marchesiano: tecnicamente lucido – la cottura su ogni lato del cubo, alto quanto l’osso, evita il distacco della crosta e sfrutta l’intero pezzo di carne – ed esteticamente gradevole. E nessuno prima di lui aveva pensato a questo piatto godibile senza coltello. Oldani, nel 2018, ha ripreso il concetto dei cubi nella Milano nel piatto. L’unione di tre classici della tradizione ambrosiana: risotto giallo, ossobuco e costoletta. Che per la cronaca è anche l’ordine delle preferenze personali del cuoco di Cornaredo. Il terzo elemento della preparazione era rappresentato dal filetto di vitello che veniva tagliato a cubi, cotto a bassa temperatura per 22-24 minuti a 75°, quindi arrostito. «Però lui impanava i cubi, io no», ricorda. «Il pangrattato entra solo alla fine, è saltato a parte, poi aggiunto sopra a ogni singolo pezzo per dare la nota croccante che s’accompagna alla grande morbidezza del filetto, ottenuta dalla cottura sottovuoto »

Intuizione geniale

Il lockdown ha portato al pensiero definitivo della versione attuale, che peraltro era nella mente oldaniana da un paio di anni. Si chiama Costoletta e milanese a cubi, fa parte del degustazione Essenza e lascia sorpresi: i cubi di vitello sono affiancati da un numero identico di dadi vuoti con la panatura mentre l’osso è diventato una mousse stampata a costoletta. La salsa versata al tavolo disegna il profilo di una costoletta intera e circonda i vari elementi. Prima di regalarvi la ricetta per quattro persone (originale e buonissima), ci piace richiamare il commento di Fiammetta Fadda sul piatto, in uno dei servizi del numero di agosto di La Cucina Italiana, diretto eccezionalmente proprio da Davide Oldani. «Il bravo cuoco è uno che sa fare (anche) i conti. Il cuoco bravissimo sa trasformare le considerazioni economiche in intuizioni geniali. Il punto era: la costola ricavata dal carrè pesa mezzo chilo, troppo per una persona. Ma divisa in due, la parte senza osso non si può considerare costoletta. Marchesi aveva risolto l’impasse facendola a cubi panati e fritti. Oldani ci ha pensato su ed è andato oltre». Dall’alto, sicuramente, Gualtiero avrà prima scosso la testa, sorridendo, e poi commentato «Bravo, ragazzo».

Costoletta e milanese a cubi

Per il filetto

Unire 300 grammi di filetto di vitello  a 100 grammi di burro chiarificato e aromatizzato al limone, rosmarino e sale. Cuocere per 50 minuti, sottovuoto a 52 gradi. Tagliarlo in cubi il più possibile regolari e arrostire.

Per l’impanatura

Impastare 200 grammi di farina con due uova intere, stendere sottile la pasta e arrotolarla su uno stampo a forma di parallepipedo. Fare essiccare e tagliarla in pezzi da 1,5 cm circa di altezza. Impanare con farina, uova, pan grattato e friggere in burro chiarificato.

Per l’osso

Unire 200 grammi di lombo di vitello a 100 grammi di midollo e sale. Cuocere a 65 gradi. Fare raffreddare, frullare, setacciare e stendere nello stampo a forma di osso.

Impiattamento

Porre i cubi e le impanature, nello stesso numero, all’interno del piatto con la costoletta sul bordo. Terminare versando del fondo di vitello profumato al limone e rosmarino. Guarnire con qualche foglio di germogli.

Proudly powered by WordPress