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BellaFresca, la birra prodotta da Iper la grande i #daassaggiare

La Cucina Italiana

Grigliata e birra? Pizza e birra? Partita e birra? Aperitivo e birra? Ci sono mille modi infiniti per godersi una bella birra, ancora meglio se di produzione eccellente. E a questo, ci pensa Iper La grande i, che presenta BellaFresca, la birra alla spina di produzione propria.

BellaFresca ad hoc

Prodotta negli impianti presenti dal 2016 negli store di Seriate e Monza Maestoso, BellaFresca è in vendita alla spina in tutti i punti di somministrazione Iper per accompagnare pizza, hamburger, primi, secondi e insalate.

La birra firmata Iper La grande i è prodotta con materie prime selezionate, non è pastorizzata né microfiltrata ed è disponibile in quattro ricette:

LA GOLDEN: Birra chiara e di facile bevuta in stile inglese. Una generosa luppolatura le conferisce aromi tipici di fiori e erbe. Una nota di crosta di pane donata dai malti rende il finale morbido. Gradazione 4.6%;

LA BLANCHE: Birra opalescente dal sapore dolce, speziato e lievemente acidulo. La schiuma è bianca, compatta e generosa. Il coriandolo e le bucce d’arancia aggiungono una nota agrumata che rende la bevuta rinfrescante. Gradazione 4.3%;

Vini eroici, cosa e quali sono?

Vini eroici, cosa e quali sono?

Il termine viticoltura eroica fa riferimento a vigneti localizzati in aree di difficile gestione. Tra questi, tanti sono i produttori che si battono per questi territori e per difendere la propria terra e il proprio vino

Uno di questi si trova in uno dei territori più magici e suggestivi d’Italia, le Cinque Terre, e prende il nome di Azienda Agricola Possa, nella persona di Heydi Samuele Bonanini. L’azienda si spinge dalle valle di Possaitara (Riomaggiore) fino a Canneto, in una zona topogradica che si distingue per i terreni impervi e scoscesi, ma per i quali la viticoltura non ha mai temuto, anzi si è sempre spinta. Quest’area oggi è diventata un “deserto” a rischio idrogeologico e con pochissimi contadini ad allevare la vite sulle fasce a pendenze vertiginose.

Questo paesaggio, simbolo di pace e bellezza, è contornato da muretti a secco e dai tipici terrazzamenti liguri dove le lavorazioni agronomiche si fanno lunghe, faticose e complicate e le uve vengono trasportate via barca o con una monorotaia su per il versante. Terra del famoso vino passito sciacchetrà si distingue per la sua resilienza e quella dei produttori che fanno ancora la vendemmia a mano acino per acino dopo l’appassimento.

Heydi lascia alle spalle un lavoro da camionista, che fino a poco fa doveva far conciliare con la sua vera passione, il vino, ma che da pochi anni può vivere di vita propria. A Heydi non piace parlare di viticoltura eroica, le sue parole celano grande umiltà e fermezza, proprie di chi conosce la sua terra, la ama e rispetta. La sua è una sfida eroica, lo posso dire io al posto suo, fatta di sacrifici, forza di volontà e tradizione, che Heydi ha ampiamente superato.

A me, invece, piace usare il termine eroico perché conferisce a questo mestiere, in queste terre soprattutto, il rispetto e il valore che merita. Infatti non è solo questione di pendenza o conformazione geografica, le scelte di molti produttori in queste terre è anche legata ad una filosofia produttiva e di vita:

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