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ricetta veloce e abbinamenti migliori

ricetta veloce e abbinamenti migliori

Un primo piatto cremoso, facile e veloce. Ecco come preparare la pasta con crema di zucchine e come abbinarla al meglio

La crema di zucchine è un condimento delicato e avvolgente per la pasta, qualunque sia il suo formato: spaghetti, trofie, orecchiette penne sono tutte adatte al sapore e alla consistenza cremosa di questa ricetta, che si può arricchire con un po’ di creatività.

Come preparare la crema di zucchine

Preparare la pasta con crema di zucchine è facile e veloce. Innanzitutto iniziate a far bollire l’acqua per la pasta, avrete bisogno di un po’ di acqua di cottura per la preparazione.

Usate una zucchina media a testa: lavatele bene e tagliatele a dadini. Fate rosolare in padella con un po’ di olio extravergine di oliva e uno spicchio d’aglio o della cipolla, in base alla vostra preferenza; unite le zucchine, aggiungete sale e pepe e fate cuocere per circa 10 minuti a fuoco medio, mescolando di tanto in tanto. Spegnete il fuoco ed eliminate l’eventuale spicchio d’aglio.

Mettete a cuocere la pasta, trasferite le zucchine in un contenitore e aggiungetevi qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta: a questo punto frullate con un mixer a immersione, finché non avrete ottenuto un composto omogeneo. Quando la pasta sarà cotta, fatela saltare in padella con la crema di zucchine, per amalgamarla perfettamente al condimento. Se la crema dovesse asciugarsi troppo, aggiungete qualche altro cucchiaio di acqua di cottura.

In alternativa, al posto di rosolarle in padella, potete lessare le zucchine in acqua bollente per 5 minuti e poi frullarle con un filo d’olio, sale e pepe.

Pasta con crema di zucchine: come arricchirla

La ricetta base può diventare ancora più golosa e ricca. Innanzitutto, alla preparazione della crema di zucchine può essere aggiunto del parmigiano o del pecorino grattugiato per insaporire ulteriormente, ma anche un formaggio cremoso, come lo stracchino, la robiola o la ricotta. Potete profumare la crema con erbe aromatiche a piacere, come la menta o il basilico.

Una pasta con un condimento molto cremoso è un’ottima idea, ma aggiungere un ingrediente croccante potrebbe renderla ancora più buona! Innanzitutto, potete sfruttare la zucchina stessa, tenendone da parte alcuni cubetti, facendoli rosolare in padella per pochi minuti, in modo che restino croccanti, e aggiungendoli a completamento del piatto.

Potete abbinare altri elementi, per esempio del pangrattato tostato con aromi e parmigiano grattugiato, oppure della pancetta o dello speck, da rosolare in padella fino a renderli ben croccanti. In entrambi i casi, aggiungeteli direttamente nel piatto solo all’ultimo momento, per garantirne la consistenza.
Un’altra idea veloce? Aggiungete della frutta secca, come mandorle, noci, pistacchi, pinoli o anacardi. Tostateli qualche minuto per intensificarne l’aroma e cospargeteli sul piatto di pasta già finito (potete anche frullarne un po’ insieme alle zucchine per arricchire la crema).

La pasta con crema di zucchine va a braccetto anche con il salmone o i gamberetti.

Qui sotto, ecco altre ricette da provare!

La ricetta del club sandwich vegetariano di Federico Cari

La ricetta del club sandwich vegetariano di Federico Cari

Dal delizioso dehors del Dafne Garden Cafè di Roma, la #ricettadellochef per preparare il Club Veg, la versione vegetariana del famoso tramezzino con pollo

Il Dafne Garden Cafè è il delizioso bar aperto al pubblico di un boutique hotel di nome Apollo, che sta a Roma in zona Prati, a due passi da Lepanto. Inaugurati in pieno lockdown, si può dire che il supplizio del Dio vendicativo l’abbiano già subito e che adesso il loro amore possa piuttosto veleggiare verso un happy ending. Intanto, il Cupido maligno che scocca frecce d’oro e di piombo pare che abbia tenuto le seconde nella faretra. Tutti si sono innamorati di questo angolo del quartiere Prati, dove un terrazzino incastonato fra palazzi ministeriali è diventato una piccola giungla urbana.

Complice dell’innamoramento, Federico Cari, pastry chef momentaneamente prestato per lo più al salato, che ha elaborato il menù di Dafne, dalla colazione all’aperitivo. È per l’appuntamento del lunch che al momento Dafne si esprime meglio, con sfizioserie perfette per una pausa pranzo più o meno leggera, a seconda della golosità. Federico Cari ha infatti ideato una carta di panini gourmet e non solo, della quale fa parte il Club Sandwich in due versioni. La prima è quella che segue la tradizione, la seconda è la sua idea che ha fatto scalpore: il Club Veg, tramezzino a strati come il fratello carnivoro, ma in versione vegetariana, giocato su contrasti di colore e di sapore, fra zucchine, pomodori e melanzane.

Ci ha concesso la ricetta, per ritentare a casa a creare la magia. Ma il consiglio è di provare prima l’originale.

Club Sandwich Vegetariano: ricetta per 2 Club Veg

Ingredienti

3 grandi fette di pancarrè integrale
3 melanzane buccia scura bio (non troppo grandi)
6 zucchine bio
½ cipolla rossa
2 pomodori non maturi tipo “costoluto” bio (il classico pomodoro da sandwich)
Maionese classica (o leggermente senapata)
Basilico fresco
Timo fresco
Erba cipollina fresca
Menta fresca
Olio extra vergine di oliva

Procedimento

(le preparazioni possono essere fatte anche con ampio anticipo e conservate in frigo)

Per la crema di zucchine:

Utilizzare 3 zucchine per questa preparazione. Tagliare le zucchine eliminando parte del bianco interno, affettarle sottili. In una padella mettere la cipolla affettata a julienne, olio extravergine d’oliva e far soffriggere dolcemente, unire le zucchine e saltarle finché non saranno tenere, ma non stracotte. Frullare immediatamente da calde le zucchine con tre foglie di basilico, aggiungendo eventualmente poca acqua per rendere la crema ben liscia. Far freddare a temperatura ambiente.

Per le verdure al forno:

Preriscaldare il forno a 180°C in modalità ventilata. Preparare due teglie rivestite con carta forno, tagliare a fette le melanzane spesse circa ½ cm o poco più, stenderle nella teglia e condirle con olio e sale. Tagliare a fette spesse le zucchine nel senso della lunghezza, stenderle nella teglia e condirle con olio e sale. Infornare per 20 minuti facendo dorare leggermente entrambe le verdure. Lasciarle freddare a temperatura ambiente.

Preparazione del Club “Veg”

Tostare le fette di pancarrè integrale da entrambi i lati e tenerle da parte. Affettare i pomodori ad uno spessore di circa ½ centimetro e tamponarli leggermente dall’acqua in eccesso aiutandosi con un panno da cucina o con della carta assorbente. Spalmare tutte e tre le fette di pancarrè con poca maionese e poi con abbondante crema di zucchine: una di queste fette sarà il coperchio del Club Veg quindi tenerla da parte perché servirà solo alla fine. Adagiare quattro fette di pomodoro su ognuna delle due fette di pancarrè, coprire con le melanzane al forno e poi con le zucchine stese in orizzontale, accavallandole leggermente per creare uno strato compatto e uniforme. Cospargere ogni fetta con il mix di erbe aromatiche fresche tagliate a julienne o spezzettate grossolanamente. Adagiare qualche altro fiocchetto di crema di zucchine per terminare. Sovrapporre i due strati uno sull’altro (come fosse una torta a più piani!) e chiudere con la fetta di pane che è rimasta da parte. Schiacciare leggermente questa “torretta” con il palmo della mano, eliminare le croste esterne del pancarrè utilizzando un coltello da pane seghettato ben tagliente e poi tagliare il Club in due grossi rettangoli. Tostare nuovamente il sandwich per pochi istanti prima di servirlo. A piacimento, completare ogni trancio di Club Veg con poca crema di zucchine ed ancora altre erbette aromatiche.

Salento goloso: dieci locali che meritano (sempre) una sosta

Salento goloso: dieci locali che meritano (sempre) una sosta
La suggestiva Trattoria Iolanda a Lucignano
I ricci di mare: ‘cult’ salentino da Sapori d’Arneo a Porto Cesareo
Il grande dehor della Masseria del Sale a Manduria
Battuto di gamberi, specialità del Cielo a Ostuni
Farmacia Balboa, locale di tendenza a Tricase
Cucina ‘supertipica’ alla Taverna del Porto di Tricase
Già sotto l’Arco a Carovigno: una tavola stellata Michelin
La zuppa di sgombro all’acqua pazza di Le Macàre ad Alezio
Dentro un hotel: I Fornelli di Teresa a Tricase
Bros: il talento di Floriano Pellegrino e Isabella Potì a Lecce

Tutti pazzi per il Salento: anche per la sua cucina. E se molti italiani la considerano genericamente pugliese, in realtà ha la capacità nell’esaltare al massimo il concetto di cucina povera, frutto di tradizioni centenarie e di prodotti, provenienti soprattutto dalle campagne. Ai piatti contribuiscono il pesce dell’Adriatico e un po’ di carne, preferibilmente di cavallo. È il regno della verdura coltivata o selvatica, anche per questo si spiega il dominio di osterie-trattorie-masserie con cucina sui ristoranti di vertice.

I consigli di Antonio Guida

Quattro per la cronaca le stelle Michelin: Già sotto l’arco a Carovigno, Il Fornello da Ricci a Ceglie Messapica (che in verità è sul confine con le Murge, con una cucina solo di terra e vegetale), Cielo a Ostuni e il celebrato Bros a Lecce, il locale dei giovanissimi fratelli Pellegrino, con la loro cucina di contaminazioni persino con l’Oriente. Il che è provocazione in una terra come questa, come spiega Antonio Guida, figlio del Salento cresciuto in Francia, diventato grande all’Argentario e consacrato a Milano, alla guida del Seta, gioiello bistellato all’interno del Mandarin Oriental. «La nostra è una cucina di ingredienti, più di altre. Cerchiamo abbinamenti semplici, intensi che si scoprono da bambini grazie a mamme e nonne ai fornelli», dice. «Da noi si è sempre cucinato tantissimo e lo si continua a fare».

I piatti imperdibili

Nel lungo elenco di specialità da assaggiare per i neofiti del Salento, lo chef consiglia la frisa (un biscotto di grano duro) con il pomodoro, lo sciuttidu che è la gustosa peperonata locale, cicureddhe cu le fave nette (cicorie selvatiche con purea di fave), paparina e paparotta («È una ricetta propria della mia cittadina, Tricase», sottolinea Guida): la prima è papavero fritto in foglie, la seconda è il recupero per eccellenza a base di pane avanzato, legumi e cime di rapa, tutto fritto in olio di oliva che è storico vanto dell’area. Un primo? Ciceri e tria: la caratteristica sta nella cottura della pasta di semola di grano duro che viene in parte fritta e in parte bollita. Poi si unisce ai ceci cotti con olio extravergine, aglio, cipolla e aromi: un piatto antichissimo, Orazio ne parlava già nelle sue Satire (35 a.C.). Quanto al secondo, Guida impone l’assaggio dei pezzetti di carne di cavallo, cotti in terracotta con aglio, sedano, cipolla, salsa di pomodoro e alloro. Piatto ideale per un bel calice di rosso, magari Negroamaro: simbolo enoico di Salento e di Puglia. Pronti al tour?

Trattoria Iolanda – Lucignano

Da quasi 50 anni qui si mangia bene, grazie all’impegno della stessa famiglia. Ci sono tutte le specialità salentine, dei primi molto buoni e una proposta curata alla griglia. Bisogna prenotare sempre.

Sapori d’Arneo – Porto Cesareo

Un locale che piace sempre perché oltre a essere una fornita enoteca, con una cucina semplice e diretta, promuove un sacco di iniziative per far conoscere i sapori e i vini del territorio.

Masseria del Sale – Manduria

Siamo nella capitale del Primitivo, grande vino del territorio: posto unico, ospitato in una masseria ristrutturata del Seicento. Si gustano buoni piatti di terra e di mare. Alla sera è spettacolare, anche per l’illuminazione.

Cielo – Ostuni

Location notevole, ospitata dal relais La Sommità: piccola corte interna o una bianca sala dal soffitto a botte. La cucina parte dalle eccellenze della regione, ma la mano di Andrea Cannalire vira verso una linea più creativa.

Farmacia Balboa – Tricase

Già l’insegna mette di buon umore: «Bevande spiritose e vini pregiati». E’ il locale più noto della cittadina, frequentato anche da Vip stranieri e che propone una mixology al top. Ideale per un aperitivo o un dopo cena.

Taverna del Porto – Tricase

La cucina salentina è in gran parte legata alla terra. Ma in questo locale, sul lungomare, si gustano eccellenti piatti a base di pesce: crudi del giorno, gran fritto di paranza, polpo, spiedini..

Già sotto l’Arco – Carovigno

Al primo piano di un palazzo barocco, con splendida vista sulla cittadina, c’è una delle certezze della cucina pugliese. La cuoca Teresa Galeone è brava nel rivisitare (con classe e leggerezza) la tradizione, partendo talvolta da piatti antichi.

Le Macàre – Alezio

Nel dialetto locale, l’insegna significa streghette ammaliatrici. E in effetti questo piccolo locale ha una certa magia, fatta di piatti salentini, curati e in chiave moderna. Da non perdere il ricco antipasto misto.

I Fornelli di Teresa – Tricase

È il ristorante interno dall’albergo Adriatico: deve il nome alla fondatrice che lo gestisce ancora, proponendo piatti made in Salento e una buona pizza, realizzata con farine selezionate.

Bros – Lecce

La meta gourmet della zona: Floriano Pellegrino e Isabella Potì sono giovani ma già molto bravi: “prima salentini, poi cittadini del mondo” (parole loro) esaltano i prodotti del territorio con una tecnica di alta scuola. Esperienza da gourmet.

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