Tag: dolci semplici

Muffin sacher – Ricetta di Misya

Muffin sacher

Preparate 2 diverse ciotole: in una metterete tutti gli ingredienti liquidi (latte, olio e uova), nell’altra quelli secchi (farina, zucchero, cacao, lievito.
Miscelate separatamente gli ingredienti nelle due ciotole, quindi unite gli ingredienti liquidi con quelli secchi e amalgamate velocemente.

Dividete il composto negli stampini rivestiti con pirottini (o imburrati e infarinati), riempiendoli fino a 1-2 cm dal bordo.
Cuocete per circa 20 minuti in forno ventilato preriscaldato a 180°C, quindi sfornate e lasciate raffreddare.

Una volta freddi, sformateli; poi, con l’ausilio di un coltello e un po’ di cautela, tagliate la parte centrale del muffin, in modo che ci possa entrare 1 cucchiaino di marmellata.
Posizionate la marmellata, quindi richiudete con la calotta del pezzetto di muffin asportato.

Sciogliete quindi il cioccolato spezzettato (in microonde o a bagnomaria) e usatelo per ricoprire la parte superiore del muffin, poi lasciate asciugare.

Ecco qui, i vostri muffin sacher sono pronti e non vi resta che goderveli!

4 Ristoranti: il miglior ristorante italiano di Lisbona

4 Ristoranti: il miglior ristorante italiano di Lisbona

Questa volta, nella nuova puntata di 4 Ristoranti di Alessandro Borghese, c’è il miglior ristorante italiano di Lisbona. Lo chef, col suo mitico van, dopo avere esplorato le proposte gastronomiche della Costa Azzurra e dell’Oltrepò Pavese, si è spinto fino alla capitale del Portogallo per andare alla scoperta dei locali italiani del centro città dove si può gustare una cucina tradizionale. Baccalà mantecato o bacalhau, sarde a beccafico o sardinhas, zuppa maritata o caldo verde?

Anche questa volta, ognuno dei quattro ristoratori ha invitato nel proprio locale i tre colleghi sfidanti e lo chef Alessandro Borghese: i commensali, dopo avere assaggiato le specialità del ristorante, hanno assegnato un punteggio da 0 a 10 a location, menu, servizio e conto, ma anche alla «quinta categoria», che è un piatto differente in ciascuna puntata. Tutti e quattro i concorrenti, infatti, si devono misurare con lo stesso piatto, il più rappresentativo del territorio, che viene assaggiato da tutti gli sfidanti, per un confronto ancora più puntuale. A Lisbona, questo piatto è il baccalà, che viene proposto in tantissime ricette differenti, rivisitato o preparato secondo tradizione.

Ad aggiudicarsi il titolo di miglior ristorante italiano di Lisbona è il Davvero, all’interno dell’Hotel Sublime Lisboa nel quartiere Amoreiras. Gli altri ristoranti in gara erano Makkà Restaurant, un locale romantico, dal design moderno e dal tocco vintage, nel quartiere Campo Pequeno, La Pasta Fresca, un autentico ristorante italiano nel quartiere Campo Pequeno, dove tutto è fatto a mano e Parao73 con Angelo, locale aperto di recente nel quartiere multiculturale di Arroios.

Il viaggio di Alessandro Borghese 4 Ristoranti continua nelle prossime settimane tra Ravenna, Sardegna, Gorizia e Lucca, poi ancora Monza e Mantova.

Intanto, andiamo a conoscere meglio i quattro locali di Lisbona che si sono sfidati per aggiudicarsi il titolo di miglior ristorante italiano di Lisbona, in equilibrio tra tradizione e contaminazione, e ricevere un contributo economico da investire nella propria attività.

Ricerche frequenti:

Prosecco o spumante, qual è la differenza?

La Cucina Italiana

E’ una delle domande più fatte in rete… qual è la differenza tra prosecco o spumante? Chiariamoci le idee e capiamo qual è la differenza tra prosecco e spumante, perché non sono esattamente sinonimi ma non sono nemmeno mondi così lontani come a volte si pensa!

Cos’è il prosecco

Dal punto di vista strettamente tecnico, il prosecco è un vino bianco DOC (Denominazione di Origine Controllata) o DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), per quelli di Montello e dei Colli Asolani o il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene.

Di cosa parliamo, quando diciamo spumante?

Parliamo di una categoria di vini: quelli che all’apertura della bottiglia producono spuma, causata dalla presenza di anidride carbonica prodotta dalla fermentazione e quindi non aggiunta. Lo spumante può essere prodotto con metodo classico, detto anche champenoise, o con metodo Martinotti-Charmat. In commercio si trovano spumanti delle varianti dry, extra dry, brut ed extra brut: questi termini indicano la dolcezza dello spumante.

La differenza tra prosecco o spumante

Lo spumante, trattandosi di una categoria di vini, può essere prodotto in qualsiasi zona e con qualsiasi vitigno. Il prosecco, invece, che è una DOC o DOCG, può essere prodotto solo in alcune zone del Veneto e del Friuli Venezia Giulia e dai vitigni Glera, Verdiso, Pinot bianco, grigio o nero e solo con metodo Charmat. Il vino, in generale, viene prodotto tramite la fermentazione alcolica: gli zuccheri naturalmente presenti nell’uva si trasformano in alcol e anidride carbonica. Per ottenere uno spumante è necessaria una seconda fermentazione in modo da catturare l’anidride carbonica all’interno della bottiglia, creando, appunto, le bollicine. Il metodo Charmat prevede che la seconda fermentazione avvenga in vasche d’acciaio inox e non in bottiglia. Il risultato è un vino fresco e aromatico, dai costi di produzione minori e subito pronto da bere.

Analogie e curiosità

Non c’è differenza, tra prosecco e spumante per quanto riguarda le varietà, influenzate dal livello di zuccheri presenti: per entrambi si parla di dry, brut e le varie sfumature intermedie. Sapevate, invece, che non è detto che il prosecco sia uno spumante? Può essere, infatti, anche frizzante (una versione con “meno bollicine” per intenderci) oppure fermo (detto anche tranquillo). Quest’ultimo è un bianco perfetto per antipasti o primi leggeri, dal colore giallo paglierino e dal sapore fresco, anche grazie alle note fruttate.

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