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La ricetta del satay di pollo con salsa alle arachidi

La ricetta del satay di pollo con salsa alle arachidi

Se siete stanchi di mangiare il pollo sempre allo stesso modo, vi consigliamo di provare questa ricetta asiatica davvero deliziosa.
Si tratta degli spiedini di pollo satay, marinati, grigliati e poi serviti con una salsina alle arachidi golosissima.

Non il solito pollo

Il satay di pollo è una ricetta tipica della zona della Malesia e dell’Indonesia.
Si tratta di spiedini di pollo molto saporiti perché marinati per un paio di ore in una salsa a base di latte di cocco, limone e salsa di pesce.
La cottura è molto veloce perchè basta passarli per pochi minuti su una piastra calda, ma la cosa davvero interessante è la salsa d’accompagnamento. Se amate le arachidi ve ne innamorerete!
Questo piatto può essere servito con del semplice riso basmati cotto al vapore per diventare uno straordinario piatto unico che lascerà tutti senza parole.

La ricetta del pollo satay con salsa d’arachidi

Ingredienti

300 g petto di pollo

Per la salsa d’arachidi

150 g latte di cocco
2 cucchiai burro di arachidi
mezzo cucchiaio salsa di pesce
mezzo cucchiaino succo di limone
sale
pepe
mezzo cipollotto tritato

Per la marinatura
mezzo spicchio aglio tritato
zenzero fresco grattugiato
1 cucchiaio salsa di soya
1 cucchiaino peperoncino in polvere
coriandolo fresco (facoltativo)
1 cucchiaio succo di limone
1 cucchiaio olio di semi di girasole
1 cucchiaino zucchero di canna

Procedimento

Per la marinatura, mettete tutti gli ingredienti in una ciotola e mescolate bene.
Tagliate poi il pollo a striscioline e aggiungetelo alla salsa.
Coprite e lasciate riposare in frigorifero per circa due ore.
Trascorso questo tempo realizzate degli spiedini con le striscione di pollo e poi cuoceteli su una piastra antiaderente molto calda.
Nel frattempo preparate la salsa alle arachidi.
Versate tutti gli ingredienti in un tegame, portate a bollore e fate cuocere a fuoco basso per 3 minuti.
Servite gli spiedini con la salsa a parte.

Gli ingredienti che potreste non trovare

Alcuni ingredienti potrebbero essere un po’ difficili da trovare.
Uno su tutti la salsa di pesce che fa parte del condimento alle arachidi.
Non facile da reperire, ma nemmeno impossibile.
Certamente la troverete online, ma è anche disponibile in molti supermercati, nel reparto etnico, in genere accanto alla salsa di soia e agli ingredienti per il sushi. Se non la trovate, omettetela.
Il coriandolo fresco può essere sostituito da quello secco, ma se non amate quel gusto molto particolare, non mettetelo.
Per quanto riguarda il burro di arachidi, non avrete nessuno problema a trovarlo, ma attenzione a scegliere quello senza zucchero.
Potete anche farlo in casa semplicemente frullando arachidi leggermente tostate, senza nemmeno aggiungere olio.
Otterrete una crema buonissima che potrete utilizzare in tanti modi, oltre che nella salsina del pollo.

Marianna Vitale è la cuoca dell’anno

Marianna Vitale è la cuoca dell'anno

La chef e patronne di Sud ha conquistato il Premio Michelin Chef Donna 2020 by Veuve Cliquot. La storia e la visione di una ragazza napoletana, praticamente autodidatta, che è diventata sempre più brava, in un piccolo ristorante di Quarto

Di solito le home page dei ristoranti stellati sono ‘leggere’, goderecce o quantomeno rassicuranti. Quella di Sud, il locale di Marianna Vitale – vincitrice del Premio Michelin Chef Donna 2020 by Veuve Cliquot – è praticamente un manifesto sociale. «Sud è una piccola idea con molte parole. L’amore e la passione, la furia e la fatica. L’ansia e la gioia, la ricerca e il lavoro. Parole che sono i mattoncini con cui abbiamo costruito il nostro modo di stare nel mondo: il modo di Sud». Si capisce molto di questa ragazza meridionale, come la siciliana Martina Caruso, che vinse il premio nel 2019.  Napoletana di Porta Capuana, classe 1980. la Vitale ha una storia decisamente unica nella ristorazione italiana: vero che il padre era cuoco professionista («che oltre vent’anni fa preparava pietanze attualissime» sottolinea) e lei avrebbe voluto frequentare l’istituto alberghiero. Ma non è nata chef «perchè mia madre non era d’accordo sulla mia idea, in quel momento le aspettative in famiglia erano diverse e si diceva che fosse una scuola solo per ragazzi» racconta.

Faceva la guida turistica

Da qui un percorso scolastico di tipo classico. Nel 2004, Marianna si laurea in Lingua e Letteratura Spagnola. Come primo impiego illustra ai turisti stranieri ogni anfratto di San Gregorio Armeno e Decumani in una lingua che i napoletani trovano familiare per una dominazione lunga due secoli. Ma la passione per la cucina resiste, eccome. Per materializzarsi ha bisogno di una svolta che arriva nel 2008 quando fa esperienza, per un anno, ai fornelli di Palazzo Petrucci alla corte di Lino Scarallo.  È da lui («un gran lavoratore di profilo basso, che si pone un solo obiettivo: ristorare») che apprende le basi della cucina semplice e di territorio. L’ambizione la spinge presto a un progetto tutto suo, affiancata da Pino Esposito, sommelier e marito. A Quarto, cittadina non facile dei Campi Flegrei,  aprono il ristorante Sud nel maggio 2009: tra la sorpresa generale, in soli tre anni, arriva la stella Michelin, sempre riconfermata da quell’edizione.

Cucina popolare creativa

In realtà, la Vitale ha seguito una rotta lucida: valorizzare i prodotti del territorio, conoscendo benissimo la tradizione ma senza farsene condizionare. Lei la definisce ‘cucina popolare creativa’ perchè «non è come la sempre citata rivisitazione della tradizione: qui la tradizione non viene mai abbandonata, perché il napoletano vive la sua cucina come una mentalità, è radicata in lui». E’ stata bravissima, perchè a parte il già citato passaggio da Scarello, è un’autodidatta. «Non c’è una vera e propria figura che mi abbia ispirato in questo senso, è sempre stato un mio desiderio diventare una cuoca, per cui ho fatto di tutto per realizzare questo sogno. Ho guardato molto alle donne come me, in particolare quelle europee, in Spagna ed in Francia, e sulla scia del loro esempio ho imparato molto anche da sola» dice. Paste secche e pesce povero sono le stelle comete, interpretati in piatti intensi, caldi e raffinati.

Angelina, l’altro locale

A conferma della sua visione ‘popolare’, nel febbraio 2019, ha inaugurato a Napoli una tavola calda moderna’ che ripropone la cucina napoletana divertente e attenta agli sprechi. «Si chiama Angelina come mia nonna e, più che le sue ricette, l’aspetto che mi ha sempre colpito è il suo modo di gestire la cucina con pochi soldi pur dovendo cucinare per tante persone, perché la famiglia era numerosa. Per questo il menu viene scandito giorno per giorno e si basa su semplici ingredienti. E’ anche cucina take away, perché sono pietanze che puoi portare sempre con te, sia a casa che quando vai al mare. C’è un po’ di tutto, dai primi piatti alle frittate di maccheroni, dalle pizze rustiche alle zuppe e così via. Ed è quello che è ripartito per primo dopo il lockdown»

Non è il primo riconoscimento

La conquista del Premio Michelin Chef Donna 2020 by Veuve Cliquot – nell’ambito della quinta edizione dell’Atelier des Grandes Dames, il network che ha lo scopo di celebrare il talento femminile nell’alta ristorazione voluto dalla maison di Champagne – si aggiunge a un palmarès già ricco di riconoscimenti: basti pensare che nel 2015 fece una doppietta come miglior cuoca d’Italia per L’Espresso e per Identità Golose. «Non mi  sono mai sentita un fenomeno, conta moltissimo avere un gruppo come il mio. Poi sono premi che fanno piacere ma soprattutto danno la motivazione a continuare e a far capire che pure a Quarto – tra mille difficoltà – si possono fare buone cose» spiega Marianna, che è una delle 43 chef italiane a capo di ristoranti stellati. In tutto il mondo, per la cronaca, sono 168. Il prossimo traguardo? Magari la doppia stella Michelin? «Non abbandonerò Sud e Angelina, realtà che amo anche e soprattutto per l’impegno che hanno comportato per la loro realizzazione. Magari potrò lavorare in un posto più grande o anche più piccolo, magari riducendo i coperti. L’unica certezza è che cercherò di andare avanti sempre con gli stessi obiettivi, da lì non si cambia». risponde la più brava cuoca italiana. E sicuramente una delle più colte e determinate.

Vieni da me per un canapè?

Vieni da me per un canapè?
Canapè estivo
Canapè estivo
Canapè estivo
Canapè estivo
Canapè estivo
Canapè estivo

Servire un vassoio di canapè è sempre un modo elegante per dare il via ad una cena o un aperitivo con gli amici.
Per canapè intendiamo tartine, crostini e tutti quei piccoli antipasti che possono essere serviti in un vassoio da portata, da consumare con le mani o con piccole forchettine e stuzzicadenti.
L’estate è la stagione perfetta per gli aperitivi all’aperto, quindi ecco le nostre proposte per preparare canapè estivi strepitosi.

Vassoi importanti

Per prima cosa procuratevi dei vassoi molto grandi perché è bello riempirli di tartine crostini di ogni genere.
Più colori e varietà ci sono, meglio è!
Magari scegliete piatti da portata con un fondo bianco per mettere in risalto tutti gli ingredienti, oppure una base legno chiaro.
Potete anche decorare i vassoi con delle foglie di fico o dei fiori per renderli ancora più belli e ricchi.
Servite il canapè in piedi proponendolo ai vostri ospiti mentre degustano un bicchiere di prosecco o un cocktail, oppure sistematelo nella tavola del buffet.

Pancarrè, pane o…

Ecco tutte le opzioni che avete a disposizione per preparare dei bocconcini da canapè.
Per preparare le classiche tartine farcite con creme spalmabili utilizzate come supporto il pancarrè.
Per i crostini croccanti optate per delle fette di baguette tostate o per dei cracker.
Se volete mettere la mani in pasta realizzate delle barchette di pasta brisée o frolla salata da farcire con quello che volete.
Se volete una base un po’ speciale realizzate dei mini pancakes.
Per un antipasto light scegliete pane integrale o di segale da abbinare con formaggi magri e verdure.
Per una base golosa scegliete la focaccia bianca, soprattutto se ci sono bambini.
Infine, giocate anche con le verdure. Perché non servire delle fette di cetriolo come fossero dei crostino da farcire e dei pomodorini tagliati a metà riempirti di mousse come delle barchette?
E come non utilizzare l’anguria e il melone? Andate avanti e scoprirete come.

Praticità prima di tutto

Fate in modo che tutti questi piccoli antipasti siano facili da consumare anche con le mani.
Pensate a fettine di pane o cracker da mangiare praticamente in un boccone oppure fate in modo che piattini, tovaglioli e forchette siano a portata di mano.
Il canapè in genere si prepara con piccole tartine o bruschette, magari con vari tipi di pane, ma potete arricchirlo anche con delle mini porzioni di polenta, dei bignè, delle roselline di affettati, olive, fritti e frittatine.
Tutto deve essere pratico da servire, maneggiare e consumare.

Tartine burro e alici

Se non avete mai provato l’abbinamento burro e alici davvero non sapete cosa vi state perdendo.
È una delle cose più buone al mondo e piace sempre a tutti.
Basta frullare delle alici sott’olio con il burro e poi spalmare la crema sul pane tostato.
Per rendere le tartine più belle utilizzate un sac à poche per creare dei ciuffetti di crema e decorate con dei fiori di cappero.

Tartine con pesto di fichi

Esatto, pesto di fichi!
Si prepara semplicemente aggiungendo uno o due fichi alla ricetta classica del pesto di basilico e sta molto bene in abbinamento con la ricotta salata.
Potete utilizzare pancarrè, crostini di pane di segale oppure una focaccia calda.

Crostini con gorgonzola e fichi

Un abbinamento straordinario? Gorgonzola e fichi.
Se non amate il gusto intenso del gorgonzola sostituitelo con la crescenza che è un po’ più delicata, ma ugualmente cremosa.
Potete aggiungere un tocco di dolcezza in più caramellando i fichi in padella.
Completate i crostini con della crema di aceto balsamico.

Canapè di cetrioli e salmone

Un antipasto super light perché preparato solo con cetrioli e salmone affumicato.
 Non c’è pane!
Tagliate il cetriolo a rondelle abbastanza spesse mantenendo la buccia e poi decorate ogni fattina con una rosellina di salmone. Potete arricchire tutto con una mousse semplice di avocado preparata frullando la polpa con lime, olio e sale.

Tartine di prosciutto e melone

Le chiameremo tartine anche se il pane non c’è, come in quelle di cetriolo, ma al suo posto utilizziamo delle fette di melone ritagliate a cubotti.
 Sopra ogni fetta disponete del prosciutto crudo e magari una piccola mozzarellina o dei fiocchi di formaggio e servite come finger food.
Si può fare anche con l’anguria e il melone d’inverno.

Tartine integrali all’anguria

A proposito di anguria, ecco un’idea insolita, ma deliziosa.
Utilizzate come base del pane di segale scuro e ritagliatelo in triangolini.
Spalmantelo con del formaggio fresco e poi adagiate su ogni fetta un’ostia di anguria, cioè una fetta sottilissima, quasi trasparente. Completate con delle foglioline di menta e gustate.

In gallery trovate tante altre idee per i vostri canapè estivi

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