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Bologna: 10 trattorie tipiche | La Cucina Italiana

La Cucina Italiana

Da Bertino | Via delle Lame 55

Da Vito è un ristorante ormai entrato nella leggenda bolognese: qualche decennio fa – come testimoniato dalle foto alle pareti – era il luogo di ritrovo preferito di personaggi come lo stesso Guccini e Lucio Dalla, che qui tiravano tardi suonando la chitarra e bevendo vino. Di cantautori non se ne trovano più, ma sono rimasti il locale spartano, l’accoglienza sbrigativa ma simpatica, il vino servito dal bottiglione, le porzioni abbondanti e le ricette della tradizione. Una su tutte? Il pollo alla cacciatora.

Da Vito | Via Mario Musolesi 9

Trattoria dell’Autotreno 

Una perla per veri intenditori. Nascosta in una viuzza laterale poco fuori da Porta San Felice, la Trattoria dell’Autotreno offre un’atmosfera piacevolmente fané e un menu ristretto ma curato, sempre dettato a voce. Dopo l’antipasto della casa – crescentina fritta con prosciutto – ci si diverte con bis o tris di primi, la loro famosa cotoletta alla bolognese e gli squisiti dolci. Rapporto qualità- prezzo imbattibile.

Trattoria dell’Autotreno | Via della Secchia 3

Certo, definirla trattoria è improprio. Ma anche se è ormai assurta – come prezzi, proposta e atmosfera – al rango di vero e proprio ristorante, la ‘creatura’ di Daniele Minarelli rimane una tappa imprescindibile per chi vuole provare l’autentica cucina bolognese, godendo di un ambiente più raffinato della media ma ancora caldo e accogliente. Eccellente la selezione delle materie prime, salumi in primis, ma non si possono non provare la cotoletta alla bolognese e i tortellini in brodo. Interessanti la carta dei vini, sia per gli appassionati che per i neofiti.

All’Osteria Bottega | Via Santa Caterina 51

Attenzione: la prenotazione con largo anticipo è d’obbligo dopo che la Da Me ha vinto il programma di Alessandro Borghese ‘4 Ristoranti’ come miglior trattoria bolognese tradizionale. Merito della competenza e della passione di Elisa Rusconi, che due anni fa ha ripreso in mano l’attività fondata da nonno Danio nel 1937, rivisitando la tradizione cittadina in un ambiente moderno ma accogliente. Il piatto che le ha garantito la vittoria? La cotoletta alla bolognese.

Da Me | Via San Felice 50

Siamo in via Andrea Costa, dove la città di Bologna sfuma nella periferia quasi appenninica. Questo è il regno dello chef Fabio Berti e del maître Alessandro Gozzi, amici e soci che nel 2007 hanno deciso di aprire un ristorante “costruito su ingredienti di prima qualità e rispetto della tradizione”. Il piatto da ordinare? La Gramigna Bertozzi con guanciale, zucchine, zafferano e scaglie di parmigiano Reggiano e le Polpettine all’antica con piselli.

Massimo Bottura: 10 curiosità che (forse) non sapevate

Massimo Bottura: 10 curiosità che (forse) non sapevate

Una carriera luminosa sì, ma anche interessi e progetti che definire poliedrici è un eufemismo: i 61 anni di Massimo Bottura, nato il 30 settembre 1962 a Modena, hanno delineato una linea di demarcazione netta nella percezione degli chef contemporanei, andati ben oltre la bravura in cucina.

Bottura ha infatti dimostrato che, oltre ad essere un cuoco eccellente, si può essere al contempo filantropo, ambasciatore globale della lotta allo spreco alimentare, parlare alle Nazioni Unite e veicolare l’arte contemporanea meglio di un gallerista.

Lo abbiamo visto sul set di serie e documentari per Netflix, come direttore di giornale (la nostra!), riconosciuto dalle università, ideatore di progetti benefici importanti come Il Tortellante e Food For Soul, alle sfilate insieme all’amico e compagno di scuola Marco Bizzarri, CEO di Gucci: un genio caleidoscopico il suo, supportato e condiviso con la moglie Lara Gilmore, che gli ha fatto vincere tutto, compreso un Compasso d’Oro, l’Oscar per il design. Sempre con piedi ben piantati a terra e occhi rivolti al cielo per un futuro luminoso, sostenibile, collettivo.

Siete curiosi di saperne di più? Ecco un excursus nel suo mondo. Laurea honoris causa compresa.

Al Gatto Verde di Massimo Bottura e Jessica Rosval: tutto quello che c’è da sapere

Al Gatto Verde di Massimo Bottura e Jessica Rosval: tutto quello che c'è da sapere

L’annuncio ufficiale dell’apertura del nuovo ristorante Al Gatto Verde a Casa Maria Luigia è arrivato proprio dai social. A gran voce, Massimo Bottura ha postato tutto il suo entusiasmo per rivelare l’ennesimo brillante progetto, accompagnato dalla moglie Lara Gilmore e dalla chef Jessica Rosval, insieme a tutto il fantastico team.

La notizia non è nell’apertura di un altro ristorante, sta proprio nel tipo di offerta gastronomica che Al Gatto Verde propone ai suoi ospiti. Nulla è scontato quando in cucina c’è lo stellatissimo chef Bottura, che guida con discrezione la sua visione attraverso il talento della canadese Jessica Rosval. Tutto inizia nel giugno 2020 con il brunch (anche se riduttivo come definizione) chiamato Tòla Dòlza dal dialetto modenese per dire “prendila con calma”, che offre un menù interamente realizzato sfruttando una delle forme più antiche di cottura, il forno e la legna, per creare sapori sorprendenti. Il punto di partenza de Al Gatto Verde sta proprio nel “non-barbecue”, nel forno a legna simile a quello utilizzato per preparare la colazione a Casa Maria Luigia. Qui la sfida è quella di elevare il fuoco e tutto ciò che lo accompagna – calore, fumo, griglia – attraverso i migliori ingredienti artigianali italiani.

Quando apre Al Gatto Verde?

Al Gatto Verde a Casa Maria Luigia apre ufficialmente al pubblico il 20 settembre. Riceve gli Ospiti per cena dal mercoledì alla domenica, mentre si inizia con i cocktail a partire dalle 19.

È necessario prenotare?

Sin dal primo annuncio, Al Gatto Verde c’è già la lista d’attesa. Per fortuna, è molto semplice prenotare: basta collegarsi al link dedicato e scegliere la data migliore. Ci sono già giorni full, così come altri in cui la lista non è ancora aperta. Non demordete: quando vedete il pallino verde, è disponibile la prenotazione. A garanzia della prenotazione è richiesta una carta di credito valida, mentre la cancellazione senza penali è possibile fino a 48 ore prima della prenotazione. In caso contrario, verrà applicata una penale di 50 euro a persona per cancellazioni comunicate con meno di 48 ore d’anticipo e per no-show.

E l’Acetaia Maria Luigia, un’esperienza da non mancare

Un ultimo suggerimento: prenotate anche la visita guidata all’Acetaia Maria Luigia per un’esperienza originalissima. Avete mai visto 1400 botti di aceto balsamico tradizionale risalenti al periodo 1910- 1980 riposare accanto ad opere d’arte contemporanea? Ecco. Le visite sono in lingua inglese alle ore 18 e in italiano alle ore 19.15, andate sulla pagina dedicata per la prenotazione online.

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