Tag: firmata

“Grani d’autore”: arriva a Parma la mostra firmata Barilla

“Grani d’autore": arriva a Parma la mostra firmata Barilla

Barilla racconta la sua filosofia attraverso le opere di 11 artisti italiani, con una mostra esperienziale patrocinata dal Comune di Parma e dal Mipaaf

Dal 3 al 30 settembre, presso i Camminamenti dei Trottatoi di Piazzale della Pace a Parma, arriva la mostra “Grani D’Autore: dalla semina al raccolto del grano duro Barilla”. Un viaggio per valorizzare la filiera agricola italiana di qualità, responsabile e sostenibile.

Dopo il suo esordio milanese presso la Biblioteca degli Alberi e in Triennale Milano, la mostra non poteva che giungere a Parma, città materna di Barilla e Capitale Italiana della Cultura 2020-2021, per omaggiare la pasta fatta con Grano Duro 100% Italiano, prodotta proprio nello stabilimento di Parma, il più grande al mondo tra le produzioni Barilla. Grano duro proveniente da 15 regioni italiane, un ingrediente che permette di creare una pasta ancora più gustosa e che tiene meglio la cottura.

Grani d’autore: gli artisti

Punto di partenza del progetto artistico è il Manifesto del Grano Duro, un prospetto in dieci punti che contiene gli impegni dell’azienda, e i suoi valori guida. 11 artisti italiani hanno raccontato la visione del Manifesto in illustrazioni ispirate alla nuova pasta Barilla e colorate con sfumature simboliche, dai colori caldi del sole che fa maturare il grano fino al cielo azzurro d’Italia sotto cui è nata la nuova pasta.

Gli artisti, provenienti da diverse regioni d’Italia, hanno rappresentato ognuno un punto del Manifesto del Grano Duro Barilla ed i valori alla base di esso: dalla sostenibilità al territorio, dalla sicurezza alla condivisione, e ancora innovazione, tradizione, filiera, responsabilità, collaborazione e molto altro ancora.
Ospite di casa è Cristian Grossi, fashion illustrator e video artist di Parma, direttore creativo dello studio Kreativehouse, nelle cui immagini emergono la passione per il Liberty e il forte affetto per la sua terra. L’artista – insieme alla romana Irene Rinaldi, la palermitana Giulia Conoscenti e la napoletana Andrea Boatta, Celina Elmi da Firenze, Emiliano Ponzi da Ferrara, Ale Giorgini da Vicenza e Massimiliano di Lauro da Lecce, oltre ad Alessandro Baronciani da Pesaro, il milanese Francesco Poroli e la torinese Elisa Seitzinger – è parte di un team di artisti che testimoniano i valori di Barilla.

Cristian Grossi spiega: «Quello che mi piace di questo progetto è che utilizza l’arte e gli artisti per creare qualcosa di nuovo. Il patrimonio artistico non è un libro che va spolverato e consultato ogni tanto, è una risorsa continua di topos, valori, soluzioni. Non va riscoperto, va utilizzato, anche dai brand. Si parla tanto di aziende creative driven ma poi il mondo della cultura è il primo a non applicare questo modello e invece Barilla ci ha sempre visto lungo collaborando con grandi talenti da Fellini a Wim Wenders”.

Grani d’autore: la mostra

L’esposizione, gratuita e organizzata nel rispetto delle norme vigenti anti-Covid, è un percorso esperienziale, percorribile da entrambi i lati e costituito da elementi specchianti che amplificano il contesto in cui vengono inseriti. I visitatori diventano parte dell’esperienza, anche grazie alla realtà aumentata che rende le illustrazioni interattive, evidenziando ancora di più i valori del Manifesto, il legame con il territorio e i suoi abitanti.

Maria Vittoria Baravelli, “art sharer” sui social e firma d’arte per diverse testate nazionali e internazionali, ha guardato a Barilla e al suo progetto attraverso la lente unica della storia, mettendo in luce con la sua visione fresca e contemporanea i passi compiuti dall’azienda per arrivare al risultato della pasta fatta con Grano Duro 100% italiano.

La mostra vive anche sul sito Barilla in versione digitale, dove, oltre alle opere, è possibile scoprire le storie degli artisti, il loro pensiero, i grandi temi dietro al Manifesto Artistico. Il sito offre inoltre la possibilità di partecipare a un tour guidato virtuale e di scaricare i wallpaper delle opere per stampa e riproduzione.

Arriva in Italia Vogue Collection: la prima collezione di abbigliamento firmata Vogue

Arriva in Italia Vogue Collection: la prima collezione di abbigliamento firmata Vogue

Arriva in Italia Vogue Collection: la prima collezione di abbigliamento del marchio Vogue, in vendita sul nuovo e-shop di vogue.it. Per l’occasione Vogue Italia lancia una capsule collection che dà vita ai valori fondanti del brand: sostenibilità e inclusione

Vogue, punto di riferimento dell’editoria internazionale di lusso, lancia per la prima volta nella sua storia una collezione di abbigliamento in vendita in esclusiva sul nuovo e-shop di Vogue.it. VOGUE Collection, lanciata su scala internazionale in paesi quali Germania, Francia, Spagna, UK, sbarca anche in Italia, arricchita da una capsule collection frutto della creatività del team di Vogue Italia.

In occasione dell’arrivo di VOGUE Collection nel nostro paese nasce infatti la prima collection di Vogue Italia e l’Uomo Vogue, fatta di capi casual dall’anima passe-partout.
Elemento di riconoscimento e di aggregazione di questa capsule è l’iconico logo della testata, nella sua versione classica datata 1964 e in quella reinterpretata da Ferdinando Verderi, direttore creativo del magazine.

La collezione italiana (Vogue Italia Limited Edition), che si unisce a una vasta offerta con un catalogo prodotti di grande qualità a marchio VOGUE, è composta da due T-shirt e quattro felpe versatili, oversize, disinvolte, nei toni binari del bianco optical e del nero assoluto.
Capi fluidi, no gender, un po’ street style, con dettagli pop ma anche sartoriali; le versioni con il logo classico ricamato e con la data di fondazione, il 1964, sono dedicate alla storia di Vogue Italia; i modelli con la scritta in corsivo, disegnata a mano, conducono invece ai temi green cari al magazine e alla graphic-art giocosa e innovativa di Verderi.
Due felpe – in grigio e nero – celebrano poi l’Uomo Vogue, il più autorevole magazine maschile internazionale.

Il lancio della collezione e del sito è supportato da una campagna, prodotta in collaborazione con Take Off, costruita intorno al claim “You. In Vogue”, volto a sottolineare la natura inclusiva del progetto. Inclusione, ma anche creatività e sostenibilità sono infatti i valori da cui nasce la collezione. Un modo dunque per esprimere la propria personalità e unicità nello stile Vogue.

Pioniere dell’ethical fashion, Vogue Italia sostiene la produzione responsabile: tutti i capi sono realizzati in cotone 100% biologico certificato, e proposti in colori naturali per garantire un processo di lavorazione a basso impatto ambientale e idrico. Inoltre, le collezioni vengono realizzate in quantità limitate, senza giacenze, da aziende europee selezionate in base a criteri di sostenibilità.
“Condé Nast sta sviluppando in tutto il mondo nuovi progetti ‘direct to consumer’ che avvicinano ulteriormente i brand al pubblico: in Italia, con il nuovo e-shop di Vogue.it nasce una collezione di abbigliamento street style per tutti coloro che amano Vogue e il suo mondo” dice Alessandro Belloni, Consumer Revenue Director Condé Nast Italia.

“Vogue COLLECTION è il primo progetto digitale pan europeo di Condé Nast, realizzato e gestito interamente in house, grazie a cui Vogue Italia entra nell’e-commerce con una linea esclusiva all’insegna della sostenibilità” dice Roberto Albani, Digital Director Condé Nast Italia.

Maritozzo al cacao: la ricetta firmata

Maritozzo al cacao: la ricetta firmata

La pasticciera Carmen Vecchione nel suo negozio Dolciarte ad Avellino sforna maritozzi al cacao che valgono il viaggio. O di provare a farli a casa con la sua ricetta

Il maritozzo è un classico, ma come tutti i classici è oggetto di rivisitazione. A Milano è diventato trendy, ci hanno dedicato una giornata nazionale (il #MaritozzoDay) e oramai è stato sdoganato ben oltre i confini della capitale. Uno delizioso lo si assaggia ad Avellino, nella pasticceria più famosa della città, ossia Dolciarte. Di speciale questa pasticceria ha almeno due cose: fa avanguardia ad Avellino (che non è esattamente il Quadrilatero della moda) e il pastry chef è una donna, Carmen Vecchione. Ha aperto la sua pasticceria nel 2008 insieme al fratello Stefano, dopo studi universitari in Economia e un’esperienza con lo chef Lino Scarallo. Il suo stile è moderno, ama sperimentare, e gli ingredienti sono di altissima qualità, con un occhio attento al territorio di origine che è l’Irpinia.
Conosciuta per il suo panettone, che sforna tutto l’anno, è una lievitista fuori classe e così croissant (e maritozzi) oltre che una selezione ben fornita di biscotteria, attraggono i clienti. A colazione è un via vai continuo e i pezzi più ambiti, come il maritozzo al cioccolato, vanno via come il pane. Merito anche della caffetteria e dei tavolini per sedersi nel retro e sfogliare riviste di settore e scegliere qualche volume dalla libreria ben fornita.

Il maritozzo lo fa classico, con impasto al cacao, pieno di panna montata e volendo con una spalmata di pistacchio. La versione al cacao è perfetta, poco dolce, ed ecco la sua ricetta.

Maritozzo al cacao

Per la briosce
900 g di farina di tipo 1
85 g di cacao
170 g di acqua
400 g di latte intero
200 g di lievito madre al secondo giro
200 g di zucchero
200 g di burro
85 g di pasta di mandarino
25 g di sale

Procedimento

Stemperare il cacao nell’acqua e mettere da parte. Mischiare latte e uova insieme al lievito al secondo giro, far ammorbidire, aggiungere la farina e il cacao reidradato con l’acqua. Impastare nella planetaria finché il composto è omogeneo, quindi aggiungere lo zucchero e lasciar impastare in planetaria per altri 10 minuti.

Aggiungere la pasta di mandarino, il burro e il sale. Impastare di nuovo nella planetaria finché il composto non diventa abbastanza elastico. Lasciare lievitare in frigorifero per tutta al notte.

Al mattino successivo togliere dal frigorifero e far lievitare a temperatura ambiente per un paio di ore.
Formare delle palline di impasto da 70/80 g e farle lievitare ancora a temperatura ambiente quando prendono di volume.

Infornare a 160°C per 20/25 minuti.

Per la pralina al pistacchio
300 g di pistacchi
180 g di zucchero
100 g d’acqua

Tostare i pistacchi nel forno a 120°C per 30 minuti. Poi in una casseruola antiaderente mettere i pistacchi tostati lo zucchero e l’acqua. Girare continuamente con fiamma moderata fino a che i pistacchi non si ricoprano con lo zucchero caramellato. Versare il tutto su un foglio di carta da forno e distanziare i pistacchi. Una volta raffreddati mettere i pistacchi caramellati in un frullatore con la lame ben affilate e renderli in pasta.

Per la farcitura
1 litro di panna al 36% di grassi
200 g di zucchero

Tagliare il maritozzo al centro. Mettere sul fondo una spalmata di pralinato al pistacchio e riempire tutto il maritozzo con panna montata.

Sfoglia la gallery

Ricerche frequenti:

Proudly powered by WordPress