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Riccio di pandoro – Ricetta di Misya

Riccio di pandoro - Ricetta di Misya

Innanzitutto preparate uno sciroppo di acqua e zucchero in un pentolino.
Nel frattempo iniziate a montare i tuorli, quando lo sciroppo sarà in ebollizione versatelo a filo sui tuorli continuando a montare fin quando il composto non si sarà raffreddato.
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Incorporate il mascarpone mescolando con le fruste a bassa velocità, poi travasate la crema in una sac-à-poche per facilitarvi il compito (se no potrete usare semplicemente un cucchiaio o una spatola).

Tagliate il pandoro in fette orizzontali spesse 2-3 cm.

Appiattite un lato delle fette tagliandone via un po’ (cercate di non fare le fette uguali, in modo da poterle sfalsare), quindi iniziate ad assemblare il dolce: mettete un po’ di crema su di un vassoio, per non far scivolare via il pandoro, quindi iniziate a posizionare le fette, un po’ sfalsate, unendole tra di loro con altra crema.

Posizionate dei pezzi triangolari davanti alle fette per creare il muso e rivestitelo con la crema.

Per realizzare il naso ho creato 1 tartufino con resti di pandoro sbriciolato, crema al mascarpone e cacao.

Posizionate il naso, aggiungete i Mikado per creare i baffi e aggiungete occhi e zuccherini per completare.

Il riccio di pandoro è pronto, non vi resta che decorare con poco zucchero a velo e gustarvelo.


Pandoro, l’anima soffice delle feste | La Cucina Italiana

Pandoro, l'anima soffice delle feste
| La Cucina Italiana

È la volta del pandoro. Non c’è Paese al mondo con tanta ricchezza e varietà di prodotti, naturali come li regala il territorio o i lavorati da mani esperte in modi semplici, che sono antichi e insieme i più contemporanei. Prosegue il viaggio alla scoperta delle nostre bontà, da quelle più conosciute a quelle meno note lontano dalla zona di produzione.

Il pandoro

È il cugino giovane tra i grandi dolci di Natale essendo nato «solo» nel 1894. Rimanda all’antica tradizione veronese del medievale Nadalin, un lievitato a forma di stella a otto punte ricoperto da un impasto di pinoli lavorati con zucchero e granella di mandorle. Il consumo di pandoro continua a crescere perché, soffice com’è, piace particolarmente ai bambini, con la stella – le punte devono essere nette e ben regolari – che fa pensare alla Cometa dei re Magi. Uniformità della doratura esteriore del «pan de oro» e mancanza di chiazze sono la prima evidenza di qualità già a occhio. Inoltre, non deve dare l’impressione di sudare: né unto, né umido. L’alveolatura interna, a differenza del panettone, deve essere molto fitta e con buchetti minuscoli. La leggerezza, quasi fosse una nuvola, dipende dalle proporzioni usate di burro e uova. Il burro rilascia il tradizionale aroma dei croissant, mentre il profumo della vaniglia dell’impasto deve essere appena accennato. Artigianale o industriale che sia, viene venduto sempre insieme con lo zucchero a velo, che non è un di più facoltativo, ma un ingrediente da aggiungere prima di servirlo per completare e bilanciare la dolcezza. Dal 1894, una delle icone identitarie del Bel Paese.

3 creme per il panettone o il pandoro: affonda il cucchiaio!

La Cucina Italiana

Panettone e pandoro sono buonissimi da soli ma con la creme… C’è più gusto. E allora ecco tre creme per il panettone e il pandoro semplici da preparare, che saranno una gioia per gli occhi e per il palato dei vostri commensali.

Seguite passo dopo passo le ricette (e le varianti) di Joëlle Néderlants.

3 creme per il panettone o il pandoro: le ricette

Crema inglese

Scaldate 750 g di latte con i semi di un baccello di vaniglia, fino quasi al bollore. Intanto, sbattete 6 tuorli con 120 g di zucchero, mescolando finché non si sarà sciolto. Versate il latte sulle uova e riportate tutto sul fuoco. Cuocete mescolando fino a raggiungere la temperatura di 82-84° C. Spegnete, versate la crema in una ciotola e fatela raffreddare, coperta, in modo che non si formi la pellicola in superficie.

Varianti

Potete aromatizzare la crema inglese anche con cannella o scorza di agrumi. Per un aroma di caffè, scaldate il latte con un cucchiaio di chicchi di caffè, spegnete e lasciate in infusione, in frigo, per 12 ore. Filtrate il latte e riscaldatelo per preparare la crema. In alternativa, versate 2 tazzine di caffè espresso nel latte, prima di unirlo alle uova. Per un gusto al cioccolato, sciogliete nella crema appena pronta 70‑100 g di cioccolato spezzettato.

Crema al mascarpone

Usando una frusta montate 4 tuorli insieme con 80 g di zucchero, finché non saranno spumosi. Lavorate 500 g di mascarpone con 2-3 cucchiai di rum. Versate i tuorli montati nel mascarpone e amalgamate delicatamente. Montate a neve 2 albumi e incorporateli nel composto, mescolando dal basso verso l’alto per mantenere la crema soffice.

Varianti

La crema si può preparare anche senza albumi: avrà una consistenza meno ariosa e più vellutata. Se preferite evitare del tutto le uova, mescolate con il mascarpone aromatizzato 150 g di panna fresca, montata con 120 g di zucchero a velo. Per una consistenza più solida (adatta a farciture) aggiungete al mascarpone 10 g di gelatina in fogli, ammollata e sciolta in un pentolino. Attenzione: il mascarpone deve essere a temperatura ambiente, altrimenti la gelatina si rapprende. Farcite il dolce e lasciatelo riposare in frigorifero per almeno 4 ore.

Crema inglese agli agrumi

Bucherellate con uno stecchino 2 mandarini e 250 g di kumquat, metteteli in una casseruola coperti di acqua e portate a bollore. Eliminate l’acqua e ripetete l’operazione. Tagliateli quindi a pezzetti, bucce comprese, eliminando i noccioli. Rimettete circa 450 g di questi agrumi in casseruola con 100 g di zucchero, 200 g di acqua e un pezzetto di cannella. Lasciate cuocere per circa 35 minuti. Eliminate la cannella e frullate tutto con un mixer a immersione oppure in un frullatore a bicchiere.

Varianti

Potete preparare la crema con agrumi diversi, assortendoli secondo il vostro gusto. Potete aromatizzarla anche con chiodi di garofano, vaniglia, anice stellato oppure con un liquore come il Grand Marnier. Se desiderate un sapore meno intenso e una consistenza più vellutata, aggiungete nell’ultima fase di cottura mezza mela sbucciata.

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