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Il miglior panino d’Europa, lo puoi fare a casa

Il miglior panino d'Europa, lo puoi fare a casa

Carne, pane, salse: tutti i prodotti dell’Azienda Agricola di Porcobrado a Cortona da combinare per creare il miglior panino che possiate immaginare

Il panino di Porcobrado in neanche cinque anni ha conquistato Milano e poi tutta l’Europa: “Best Sandwich” al “The European Street Food Awards 2017” di Berlino, Campione Regionale Street Food Gambero Rosso 2018,Tuscany Food Awards Menzione Speciale 2019, Vincitore The European Street Food Awards Italia 2020 e in più, riconoscimento senza targa, il food truck Porcobrado ha sfamato il pubblico del Jova Beach Tour 2019.

Il panino a filiera diretta

Ma cos’ha di speciale questo panino? Una farcitura di spalla di cinta cortonese affumicata con legna da frutto, salata, marinata e cotta a bassa temperatura, lavorazione che dalla carne cruda a quando arriva nel panino vuole 100 ore di lavorazione,  una pagnottina di grano antico, Grano Verna di Cortona, le salse, rigorosamente homemade e toscanissime, con jalapeno coltivato a Cortona, la salsa con aglione coltivata a Cortona, con il Syrah coltivato, spremuto e imbottigliato sempre a Cortona e la cipolla, che ve lo dico a fare, toscana, coltivata a Cortona. Tutto frutto dell’impegno dello stesso produttore (l’Azienda Agricola di Porcobrado a Cortona) che garantisce un canale diretto, senza interruzioni, fino al consumatore.

#DaAssagiare la Porcobrado Box

Ma è questa è storia recente, ma antica, perché Angelo Polezzi continua la sua performance e dalla sua azienda agricola ora raggiunge tutta Italia: arriva la sua box campionessa di bontà che in 10 minuti permette di prepararsi il miglior panino d’Europa a casa.  Da abbinare magari a una birra toscana? Sì, arriva anche quella da Cortona.

 

Green Pea: il primo Green Retail Park al mondo è a Torino

Green Pea: il primo Green Retail Park al mondo è a Torino

Un nuovo retail dedicato al tema del rispetto e della sostenibilità, dove tutto è green

Succede che anche i grandi imprenditori possano farsi influenzare e ispirare dalla giovane adolescente svedese Greta Thunberg, la paladina della rivoluzione green, del rispetto dell’ambiente e del vivere sostenibile.
Come tutti sappiamo, Greta sta portando alla ribalta i problemi dei cambiamenti climatici in tutto il mondo, raggiungendo giovani e non più giovani in ogni parte del globo.

È successo anche a Oscar Farinetti, che dopo le esperienze positive di Unieuro e Eataly, ha da poco inaugurato, Green Pea, il primo green retail park al mondo. Un progetto realizzato con il figlio Francesco, un esempio reale di come si possa pensare e creare una struttura 100% sostenibile: 15mila metri quadrati dedicati al tempo libero, alla casa, all’abbigliamento, al food.
Una selezione di prodotti made in Italy e dal mondo, tutti realizzati a basso impatto ambientale. I numeri di Green Pea: 66 negozi, distribuiti su cinque livelli di servizi e prodotti, un museo, due ristoranti e un cocktail bar.
E poi una piscina (riscaldata d’inverno), un club dedicato all’Ozio e una Spa.

In era Covid-19 gli ingressi saranno contingentati, non più di 1000 clienti in contemporanea all’interno della struttura, con misurazione della temperatura e security per mantenere le persone distanziante. Per il momento sarà aperto solo durante la settimana, dal lunedì al venerdì, orario 10-20.
Per i weekend e i festivi si attendono nuove disposizioni dai DPCM.

Due le proposte dedicate al food: 100 vini e Affini (il terzo nato in casa Affini) e una veste tutta nuova per lo stellato Casa Vicina, dal 2007 all’interno di Eataly Torino, che finalmente torna a vedere la luce del sole, nei suoi nuovi ampi spazi.
All’ultimo piano un cocktail bar, nella zona dedicata all’Otium, tra Spa e piscina a sbalzo con una vista incredibile sulle Alpi.

100 Vini e Affini

Davide Terenzio Pinto e la sua squadra hanno realizzato un progetto molto interessante e ambizioso: un nuovissimo laboratorio di sperimentazione e innovazione nel mondo dei liquori, del sidro, della birra, della mixology, ma anche della cucina, con una proposta dedicata.
Ed è proprio la liquoristica ad avere un ruolo centrale nella proposta di 100 Vini e Affini con il rilancio del brand storico Distillerie Subalpine. Dopo la presentazione del Fernet, lancio fatto nei mesi scorsi, 100 Vini e Affini propone quattro liquori inediti: il Nuvolari, uno dei cavalli di battaglia di Affini, in versione liquore cocktail; l’Ascari e il Green Bee (ape verde) creato per celebrare la nascita di Green Pea, dal colore verde brillante e preparato con elementi naturali al 100%, l’Elixir Le Masche.
Aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18.
La proposta gastronomica sarà anch’essa incentrata sulla sostenibilità, con selezione di materie prime biologiche, locali e riutilizzo degli scarti.
Interessante l’idea dello #UseTheExisting, ispirato dalla famiglia Zegna che lo ha introdotto nel mondo della moda. Si va dai fondi di caffè, per la creazione di nuovi sciroppi, agli avanzi dei vini per creare dagli scarti nuovi vini ippocratici. Per dare una seconda vita a tutto ciò che esiste e non deve essere sprecato.

Ristorante Casa Vicina

I Vicina sono ristoratori da oltre 100 anni, ben cinque generazioni che si sono passate il testimone alla guida di uno dei ristoranti più conosciuti e amati in città, per la cucina tradizionale, le proposte sempre originali e mai banali, che affondano le radici nella tradizione della cucina piemontese.
Situato al terzo piano della struttura, 300 metri quadrati  di spazio tra sala e cucina, ampie vetrate, luce naturale che illumina tutto il locale da cui si può godere la vista della collina torinese.
All’esterno un dehors a disposizione degli ospiti, per ammirare la città da un nuovo punto di vista.
Per il momento aperto solo a pranzo (dal martedì alla domenica), in attesa di nuove disposizioni per le prossime settimane.
Ristorante Casa Vicina – Green Pea

Green Pea
via Nizza 230 (fa parte del Centro Commerciale Lingotto)

Non il solito gateau: lo sformato di patate dolci

Non il solito gateau: lo sformato di patate dolci

Il gateau di patate è un piatto che piace a tutti, proprio a tutti.
Vi piacerebbe provarlo in versione “american style”?
Utiulizziamo le patate dolci allora.

Non chiamatelo gateau

Le patate dolci sono ormai reperibili in tutti i supermercati e si preparano esattamente come le patate gialle, ma hanno un gusto leggermente più dolce e una consistenza molto dura.
Vanno cotte un po’ più a lungo e sono perfette per la preparazione di piatti salati, ma soprattutto dolci.
Vogliamo provare ad utilizzarle per cucinare uno sformato di patate un po’ rivisitato.
Aggiungeremo quindi del formaggio saporito per contrastare la dolcezza delle patate e poi tante erbe per dare un tocco aromatico. Siete curiosi di provare?

Ricetta dello sformato di patate dolci

Per prima cosa cuocete, partendo da acqua fredda, 500 g di patate sbucciate e tagliate in pezzi uguali.
Una volta morbide schiacciatele con la forchetta o uno schiacciapatate.
Devono diventare una purea, ma potete anche lasciarle un p0′ grossolane per una versione più rustica.
Mescolatele poi con due uova piccole o un uovo grande, una noce di burro, due cucchiai di parmigiano, erbe aromatiche miste tritate al coltello e pangrattato quanto basta.
Potete poi decidere se creare uno sformato dal cuore “formaggioso”, oppure aggiungere direttamente il formaggio a pezzi nel composto prima di infornare.

Ma quale formaggio?

Potete davvero scegliere quello che preferite perché con le patate dolci sta bene un po’ tutto.
Se volete un contrasto netto scegliete la feta che è super sapida; se volete un contrasto goloso scegliete il gorgonzola cremoso ed erborinato; se volete un contrasto delicato scegliete la fontina che è anche filante.
Potete anche aggiungere la mozzarella, ma ricordate di asciugarla molto bene prima.

Come cuocere lo sformato

Potete scegliere di servire lo sformato in monoporzioni, quindi imburrate degli stampini di alluminio, spolverizzateli con il pangrattato e poi riempiteli, magari con il cuore di formaggio.
Una volta cotti a 200° per circa 15 minuti porzionateli con un contorno di verdure come cavoletti di Bruxelles che sono un po’ amari e perfetti in contrasto, oppure con verdure in foglia ripassate in padella.
Se invece volete preparare una teglia unica, allo stesso modo imburratela bene, cospargetela con il pangrattato e poi riempitela.
La superficie dello sformato va sempre spolverizzata con del pangrattato mescolato con il parmigiano e prima di infornare è importante aggiungere qualche fiocchetto di burro che si scioglierà in cottura e creerà una bella crosticina dorata.

Sfogliate il tutorial per altri consigli sulla preparazione dello sformato di patate dolci

 

Ricerche frequenti:

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