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Il Piemonte fra Albugnano e Castelnuovo Don Bosco

Il Piemonte fra Albugnano e Castelnuovo Don Bosco

Un weekend tutto piemontese tra vigne, gastronomia e una panchina gigante con vista su Castelnuovo Don Bosco

Il Piemonte è una regione ricca di luoghi e prodotti unici. Vi suggeriamo un itinerario per andare alla scoperta di una Doc molto particolare, una tappa a Cocconato per la famosa robiola e un indirizzo speciale per il fritto misto alla piemontese.

Albugnano, la terrazza del Monferrato e l’Associazione Albugnano 549

549 per l’altitudine della collina di Albugnano, che ha ispirato il nome dell’associazione che riunisce i produttori di questa particolare Doc di Alto Nebbiolo Monferrato, Doc conseguita nel 1997. 
L’Associazione dei produttori 549 nasce nel 2017 per promuovere l’identità enologica, storica e culturale del territorio di produzione dell’Albugnano Doc.
Associazione formata da 13 aziende agricole, tutte con sede tra Albugnano, Aramengo, Castelnuovo Don Bosco e Moncucco.

Castelnuovo Don Bosco, una visita alla Tenuta Tamburnin

Il paese di Castelnuovo è noto per aver dato i natali a san Giovanni Bosco e per la presenza del santuario dedicato al santo.
Dalla strada statale, prima di arrivare al bivio che porta alla Tenuta Tamburnin, si scorgono solo alcune decine degli alberi d’acacia che accompagnano gli ospiti verso la tenuta; pare che siano più di 150 in totale. In primavera una vera gioia per le api. Una volta imboccato questo imponente viale alberato resti affascinato, perché sembra non finire mai. È una strada davvero suggestiva e in questo inizio di autunno è ancora possibile organizzare un’escursione in due ruote, per chi è amante del genere. Le colline tra Castelnuovo Don Bosco e Albugnano regalano panorami mozzafiato.

Tenuta Tamburnin è il luogo ideale se state cercando un posticino romantico, una fuga dal caos della città: la sveglia con il canto del gallo e i passerotti appollaiati sulla finestra che cinguettano. 
La colazione nell’orangerie con vista sul giardino e su Castelnuovo Don Bosco, in questi giorni già immersa nella bruma autunnale, è una vera poesia.

Da Tamburnin potrete prenotare una degustazione di vini, tra cui anche l’Albugnano Doc (Nebbiolo 100%) che qui sviluppa profumi davvero particolari, tra frutti rossi maturi e spezie, con una bella mineralità. 

Interessate ed istruttiva la visita in cantina; per i futuri sposi la possibilità di affittare la location per il matrimonio.

Da non perdere la Big Bench n°38 che si trova proprio all’interno delle vigne della Tamburnin, con una bellissima vista su Castelnuovo Don Bosco e le sue colline. 

Le Big Bench sono un progetto di Chris Bangle e di sua moglie Catherine, iniziato nel 2010 con la prima Big Red Bench, la n° #1, installata a Clavesana, in provincia di Cuneo (paese di residenza dell’artista e della moglie). Da allora, in totale, sono state realizzate 117 panchine giganti per ammirare da punti altamente panoramici le bellezze del territorio.

Cocconato e la robiola Coconà

Cocconato è universalmente conosciuta per l’ottima Robiola Coconà (la robiola di Cocconato): un formaggio a pasta molle prodotto esclusivamente con latte vaccino intero, fermenti lattici, caglio e sale. È tra i prodotti selezionati dal PAT (Prodotti Agroalimentari Italiani). Pochi i caseifici in zona che la producono. Segnaliamo Caseificio Balzi, strada Foino Tabiella n°8, Cocconato (AT). Ad Asti per godere di formaggi e altre bontà enogastronomiche consigliamo anche Borgo Affinatori e Fucci Formaggi.

Il miglior fritto misto alla piemontese a due passi da Albugnano

Ristorante Conrado a Berzano di San Pietro (At) 

Uno di quei ristoranti con l’aria d’antan. Ricorda le trattorie degli anni 70 e 80, quando si usciva a pranzo la domenica con tutta la famiglia: menu infiniti, alle 15,30 ancora seduti a tavola a chiacchierare, i bambini a giocare nel cortile della piola. 
Il ristorante propone piatti della tradizione piemontese come l’insalata russa, il vitello tonnato o la battuta di Fassone (tra gli antipasti); tra i primi, gli agnolotti alla Cavour (agnolotti farciti con un misto di salsiccia, arrosto di vitello, cervella e verdure). E ovviamente il fritto misto alla piemontese, completo, tra proposte salate e dolci: caldo, fragrante, davvero imperdibile. Da accompagnare con un calice di Albugnano Doc.
Ristorante Conrado, via Roma, 12, Berzano di San Pietro (AT), telefono 347005 5768

che cos’è e cosa fare per combatterla

che cos'è e cosa fare per combatterla

È un malessere tipico del cambio di stagione. Provoca stanchezza, cali di energia e spossatezza fisica e mentale. Ecco come riconoscerla e affrontarla

Stanchi, svogliati e con poca voglia di fare. L’astenia autunnale è un disturbo di stagione molto diffuso. Provoca diversi malesseri come fiacca, spossamento e mancanza di concentrazione che possono interferire sulla qualità della vita rendendo lo svolgimento delle normali attività quotidiane più difficile. Chi soffre di astenia autunnale si sente con le pile scariche e a corto di energie fin dal mattino. «I bioritmi dell’organismo sono regolati dall’alternanza della luce e del buio. Con l’arrivo dell’autunno l’organismo risente molto della minore esposizione al sole», spiega la nutrizionista Valentina Galiazzo, specialista in biochimica clinica. «Quest’ultima favorisce il calo della produzione di alcuni ormoni del sistema nervoso come la serotonina e la melatonina e ne favorisce l’insorgenza», dice l’esperta, che qui suggerisce cosa fare per combattere l’astenia autunnale.

Attenzione agli stili di vita

Per contrastare l’astenia autunnale per prima cosa occorre fare attenzione agli stili di vita. Le abitudini scorrette possono favorirne l’insorgenza. «Il consiglio è di consumare i pasti a orari regolari e dormire almeno 7-8 ore a notte. Occorre poi limitare il consumo di bevande eccitanti a base di caffeina e di alcolici. Alterano la qualità del riposo notturno e di conseguenza, rendono meno scattanti e più fiacchi di giorno». Attenzione infine al fumo di sigaretta. «La nicotina potrebbe peggiorare la situazione perché è in grado di alterare il ritmo sonno-veglia», avverte l’esperta.

La dieta che aiuta

Per stare alla larga dall’astenia autunnale è utile l’assunzione quotidiana di cibi ricchi di vitamine del gruppo B. «Hanno un doppio vantaggio. Da una parte aiutano a riposare meglio di notte perché sono coinvolte nella produzione degli ormoni che favoriscono il rilassamento. Dall’altra aiutano a sentirsi di giorno meno stanchi perché sono indispensabili per trasformare il cibo in energia. Ne sono ottime fonti il pesce, la carne di pollo e di tacchino, le uova e le verdure a foglia verde di stagione come i broccoli, i cavoli e la verza. I vegetali inoltre sono ricchi di acqua, indispensabile per mantenere l’organismo e il cervello ben idratato e contrastare la sensazione di stanchezza». Nei menu occorre puntare poi sui cibi che assicurano triptofano, precursore della serotonina, l’ormone che influenza in modo positivo l’umore e il sonno. «Si trova nei cereali integrali come farro, riso, avena, segale che sono una buona fonte di energia, nelle lenticchie e in generale nei legumi, nei latticini magri come la ricotta e nello yogurt» consiglia la nutrizionista Valentina Galiazzo.

Fate attività fisica all’aria aperta

Muoversi in mezzo alla natura può aiutare a contrastare l’astenia autunnale. «Da una parte l’esposizione alla luce solare aiuta a regolarizzare il sonno e a dormire meglio. Favorisce infatti la produzione di serotonina che viene trasformata con il buio in melatonina, l’ormone che favorisce il riposo. Dall’altra l’attività fisica stimola la produzione di endorfine, ormoni che aiutano a sentirsi motivati e pieni di energia».

Mandorle, varietà e proprietà – La Cucina Italiana

Mandorle, varietà e proprietà - La Cucina Italiana

Raccolte tra agosto e settembre, quando hanno raggiunto la piena maturazione, sono uno degli ingredienti principe delle cucine del Mediterraneo. Combattono le rughe, sono utili contro il colesterolo e svolgono anche funzioni antitumorali

Combattono le rughe, sono utili contro il colesterolo, sono adatte alle donne in gravidanza e servono per prevenire l’osteoporosi: sono le mandorle. Forse l’unica vera controindicazione per questo straordinario seme è che non bisogna esagerare nel consumarlo. Per il resto è semplicemente uno degli ingredienti più usati nelle cucine tipiche del Mediterraneo, apporta una serie di insospettati benefici e soprattutto è buonissimo.

Mandorle fresche
Mandorle fresche.

Tempo di raccogliere le mandorle

Pur essendo originarie dell’Asia centrale, le mandorle si sono perfettamente adattate in Italia grazie al suo clima temperato e vengono raccolte nel periodo tra agosto e settembre quando hanno raggiunto la piena maturazione. La pianta del mandorlo infatti, dal nome scientifico di Amygdalus Communis, è caratterizzata da tre qualità diverse. La Sativa, che produce un seme dolce con un endocarpo duro, rappresenta la maggior parte delle specie coltivate perché il seme è commestibile e viene utilizzato in cucina sia quando è ancora fresco sia quando è secco per la preparazione di numerosi piatti, ma anche per la realizzazione di una tipica farina, e infine per l’estrazione di olio di mandorla. Una seconda qualità è l’Amara, che si contraddistingue per il suo seme molto amaro e non commestibile se non in seguito ad un difficile trattamento (sconsigliato) per la presenza della amigdalina che sviluppa l’acido cianidrico. Una terza varietà, la Fragilis, ha un seme dolce ed un endocarpo fragile. Se le qualità sono limitate a tre tipi, non si può dire la stessa cosa delle varietà per cui se ne contano oltre 20 in base alla produzione, al periodo di fioritura, alla percentuale di semi doppi (meno utili dal punto di vista commerciale), e alla provenienza geografica. Semplificando si può dire che la maggior parte della produzione nazionale italiana è legata territorialmente alla Puglia e alla Sicilia ma si tratta appunto di una semplificazione.

Le proprietà delle mandorle

Le mandorle hanno un alto valore nutritivo grazie alla presenza di proteine, vitamine (soprattutto B e E), grassi e sali minerali come il magnesio, il fosforo, il potassio e il ferro: in particolare per il 55% grassi, per il 25% proteine e per il 20% zuccheri. E nonostante non ci siano ancora studi scientifici esaustivi sui benefici delle mandorle, si ritiene che grazie alla presenza di polifenoli, antiossidanti naturali, sono capaci di rallentare l’invecchiamento in particolare combattendo le rughe. La presenza di fitosteroli e fibre aiuta contro il colesterolo. Ma, ed è forse una delle caratteristiche meno conosciute, le mandorle per il contenuto di acido folico sono adatte per le donne in gravidanza. Mentre per la ricchezza di minerali sono efficaci nei confronti dell’osteoporosi e grazie ad una piccola quantità di laetrile svolgono anche funzioni antitumorali. Un’altra caratteristica da non trascurare delle mandorle è che non contengono glutine quindi sono particolarmente ricercate nella preparazione degli alimenti da quanti soffrono di celiachia.
Mai però abusare delle mandorle: essendo costituite da grassi e zuccheri esagerare può portare ad accumulare qualche chilo di troppo. In generale non conviene superare le 8-10 mandorle al giorno.

Il latte, la farina e l’olio di mandorle

Il latte di mandorle è una delle bevande più diffuse tra i paesi del bacino del Mediterraneo. Grazie alle qualità di questo seme il latte di mandorla è una bevanda particolarmente energetica: si tratta di una sorta di sciroppo dolce che si ottiene dalla pasta di mandorle, servito allungato con acqua freschissima.
La farina di mandorle si ottiene dalle mandorle sgusciate e pelate. Spesso vengono macinate i semi che non possono essere facilmente commercializzati perché nella raccolta si sono spezzati. Comunque il vantaggio della farina di mandorle è che nel processo di sminuzzamento e riduzione in polvere non perde le sue capacità nutrienti e i suoi valori energetici così la farina è diventata un ottimo ingrediente per i prodotti da forno e dolciari. Mescolata allo zucchero questa farina consente di preparare la pasta di mandorle che viene utilizzata in particolare per decorare o rivestire le torte, ma è anche rinomata per la preparazione di un dolce tipico come gli amaretti. La farina di mandole con l’aggiunta di zucchero e acqua è alla base anche del marzapane, conosciuto anche come pasta reale.
L’olio di mandorle: le proprietà di questo frutto non si fermano sul versante alimentare ma continuano anche su quello estetico. L’olio ricavato da questo prezioso seme è infatti dotato di proprietà idratanti ed emolienti per cui utilissimo per la pelle secca ma anche contro le smagliature e infine grazie alla ricchezza di vitamine è considerato fondamentale per rinvigorire i capelli soprattutto quelli precocemente bianchi o colpiti dalla forfora.

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