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Torta festa del papà – Ricetta di Misya

Torta festa del papà - Ricetta di Misya

Preparate la base della torta: sciogliete il burro spezzettato (in microonde o in un pentolino).
Nel frattempo sbattete le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto gonfio e chiaro.

Unite a filo prima il caffè e poi il burro, quindi incorporate poco per volta farina e lievito setacciati.
Trasferite il composto nello stampo rivestito di carta forno e cuocete per circa 40 minuti a 170°C, in forno ventilato già caldo (mi raccomando, fate sempre la prova stecchino prima di sfornare).
Infine sfornate, sformate e lasciate raffreddare completamente su di una gratella per dolci.

Preparate la crema al caffè: sbattete i tuorli con lo zucchero, quindi incorporate la farina; scaldate latte e caffè quasi fino all’ebollizione, quindi versate a filo sul composto di uova mescolando contemporaneamente con una frusta.
Rimettete tutto nel pentolino e cuocete a fiamma bassa, mescolando costantemente, fino ad ottenere una crema densa, quindi trasferite in una ciotola ampia e lasciate raffreddare con pellicola a contatto.

Una volta completamente fredda, tagliate la torta a metà in senso orizzontale, farcite con la crema e richiudete.

Preparate la ganache al cioccolato: tritate grossolanamente il cioccolato e lasciatelo in una ciotola, quindi versateci sopra la panna calda e mescolate per farlo sciogliere in maniera omogenea.

Ricoprite tutta la torta con la ganache al cioccolato, cercando di spalmarla in maniera uniforme su superficie superiore e lati con una spatola.
Sciogliete il cioccolato bianco spezzettato in microonde (o a bagnomaria), trasferitelo in una sac-à-poche dal beccuccio piccolo e liscio e usatelo per creare una scritta o dei decori a piacere.

La torta festa del papà è pronta: lasciate asciugare il cioccolato a temperatura ambiente prima di servirla.


Crostata della Babbaiola – Ricetta di Misya

Crostata della Babbaiola - Ricetta di Misya

Preparate la pasta frolla: lavorate insieme burro e farina fino ad ottenere un composto sabbioso, poi incorporate zucchero, uova e aromi e impastate fino ad ottenere un panetto omogeneo.
Avvolgete la frolla con pellicola per alimenti e lasciate riposare in frigo per almeno 30 minuti.

Nel frattempo preparate la crema al limone: sbattete le uova (i 2 tuorli e l’uovo intero) con lo zucchero e il sale, poi incorporate la maizena.
Fate scaldare panna e latte con buccia di limone e vaniglia in un pentolino, quindi unite i due composti, spostate il tutto in un pentolino e cuocete fino ad ottenere una crema densa.

Eliminate la buccia di limone, unite il burro facendolo sciogliere nella crema calda, quindi incorporate anche il succo di limone, infine coprite con pellicola a contatto e lasciate raffreddare.

Riprendete la frolla e stendetela in una sfoglia abbastanza sottile, quindi usatela per foderare fondo e bordi dello stampo, eliminando poi gli eccessi lungo i bordi.

Sbattete la ricotta con lo zucchero.

Incorporate anche l’uovo nella ricotta, quindi unite la crema di ricotta alla crema al limone.

Versate la crema nel guscio di frolla e, con gli avanzi, create delle striscette di frolla e arrotolatele tra le mani per creare dei cordoncini, quindi usateli per creare un motivo decorativo classico sulla superficie della crostata, come vedete in foto.

Spennellate con uovo leggermente sbattuto e cuocete per 35-40 minuti a 180°C, in forno statico già caldo, quindi sfornate e lasciate raffreddare completamente.

La crostata della Babbaiola è pronta, decorate con poco zucchero a velo e servite.

Alimentazione sostenibile: guida semplice e veloce

La Cucina Italiana

Importante poi la questione del packaging alimentare sostenibile, la Commissione europea infatti ha stabilito che entro il 2030 tutti gli imballaggi e le confezioni in plastica presenti sul mercato dovranno essere sostituiti con packaging riciclabile. Per evitare imballaggi di plastica molto inquinanti bisognerebbe acquistare cibi sostenibili sfusi e in “formato famiglia” per ridurre più possibile la proporzione tra l’imballaggio e il cibo contenuto e consumato. Per fare la spesa sarebbe ottimale usare borse di tela, evitano l’uso degli inquinanti sacchetti di plastica.

Per cucinare e ridurre l’energia da utilizzare sarebbe meglio scegliere pentole, frigoriferi e forni a bassa dispersione termica. Il tutto riducendo gli sprechi alimentari, non acquistare troppo cibo e consumarlo in tempi utili. Ultimo, ma tra i consigli più importanti, fare sempre la raccolta differenziata per riciclare e ricavare energia dai rifiuti.

Principi della dieta sostenibile

Per far del bene a noi stessi, ma anche al Pianeta, quindi, è bene seguire diete sostenibili, ovvero modelli a basso impatto ambientale che contribuiscono a una vita sana e alla sicurezza alimentare e nutrizionale. Una dieta sostenibile deve concorrere alla protezione e al rispetto della biodiversità e degli ecosistemi, per questo la dieta mediterranea può essere considerata un modello di dieta sostenibile.

Negli anni il concetto di dieta mediterranea si è evoluto fino a diventare un vero e proprio stile di vita sostenibile. Tra i benefici ambientali portati dal modello mediterraneo abbiamo un elevato consumo di cereali, frutta, verdura e legumi, la cui produzione richiede un impiego di risorse naturali, suolo e acqua, di emissioni di gas serra, meno intensivo rispetto a un modello alimentare basato più sul consumo di carne e grassi animali.

Inoltre tale modello, che prevede il consumo degli alimenti rispettando la loro stagionalità, come richiede la dieta sostenibile, comporta una riduzione degli impatti ambientali, dell’approvvigionamento e dei costi di trasporto da paesi lontani.
In questo modello vi è più consapevolezza alimentare, più legame col territorio, più stagionalità, biodiversità e naturalità degli alimenti.

Da questo derivano anche conseguenti benefici economici che valorizzano le aziende del territorio attraverso l’offerta agro- ed enogastronomica locale.

Piramide alimentare sostenibile

Per una corretta alimentazione sostenibile noi italiani partiremmo già da una buona base, che è rappresentata, come detto, dalla nostra dieta mediterranea, considerata dagli esperti assolutamente sostenibile. La nostra dieta Patrimonio dell’Unesco costituisce la perfetta sintesi della sostenibilità alimentare

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