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Rocco Hunt diventa chef… per una settimana!

Rocco Hunt diventa chef... per una settimana!

Dalla palco ai fornelli: Rocco Hunt, in cucina per una settimana, svela la sua inedita passione per il cibo. Soprattutto quello campano

Rocco Hunt chef per una settimana? È successo davvero, ma non è difficile crederlo dopo aver ascoltato la sua storia.

«Quello che forse non sapete è che anche il mare e i piatti della mia terra sono sempre stati una parte importante di me».
Una passione – oltre a quella per la musica – che lo accompagna fin da bambino, quando aiutava lo zio nella pescheria di famiglia, fra i profumi e le ricette della tradizione campana.
Ricordi d’infanzia che sembravano lontani, ma che invece sono tornati utili quando Rocco Hunt è dovuto tornare a lavorare insieme a zio Franco e a una vera brigata di cucina, in divisa da cuoco per una settimana. La sfida? Preparare un piatto di spaghetti al limone proprio come li faceva la nonna.

Un’emozione unica, considerato che è successo nella sua terra, Salerno, per dimostrare che è possibile “non rinunciare a niente”, proprio come far convivere la passione per la musica e quella per la cucina.

Per scoprire come se l’è cavata, guardate il video realizzato in collaborazione con glo™ (brand di British American Tobacco).

 

Green pass per entrare al ristorante e al bar?

Green pass per entrare al ristorante e al bar?

In Francia, il presidente Emmanuel Macron ha imposto il green pass per contrastare la ripresa dei contagi. Mentre in Italia il dibattito è aperto, vediamo dove è obbligatorio

Il green pass per entrare nei ristoranti e nei bar? In Francia il presidente Emmanuel Macron lo ha già imposto per contrastare la ripresa dei contagi: Oltralpe la certificazione è diventata necessaria per accedere a ristoranti, bar, centri commerciali, treni e aerei.

Il modello francese ha convinto il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, secondo cui «è sicuramente una scelta giusta. Dovremmo farlo anche in Italia: non mi chiedete perché ancora non siamo partiti, io a Speranza l’ho detto tante volte». Secondo Sileri, il green pass va applicato «sul serio», perché «è un mezzo per non tornare indietro quando i contagi saranno più elevati».

L’altro sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, invece, la pensa diversamente: «Per quanto riguarda l’obbligatorietà del green pass, un conto è se parliamo di discoteche o stadi, ma per i ristoranti e i bar è eccessivo anche perché si introdurrebbe un elemento economico: pensiamo alla famiglia che va a mangiare una pizza e che costringiamo a pagarsi il tampone. Io credo che su questo sarei cauto», ha spiegato. «Poi se un ristoratore, liberamente, fa entrare solo i clienti vaccinati con il green pass è un altro discorso. Veicoliamo il messaggio che è importante vaccinarsi. Noi siamo più avanti rispetto alla Francia: abbiamo vaccinato il 43% della popolazione e loro il 36%».

Fra i partiti, i favorevoli al modello Macron sono M5s, Pd e Forza Italia (anche se ognuno con sfumature diverse), mentre gli apertamente contrari sono Lega e Fratelli d’Italia.

Una tendenza europea
Altri Paesi europei, d’altra parte, hanno già adottato lo stile francese: in Grecia, fino alla fine di agosto, solo le persone vaccinate avranno il permesso di entrare in luoghi chiusi come i centri di intrattenimento e i bar, oltre che i cinema e i teatri. Anche in Danimarca è richiesto il pass sanitario per entrare all’interno di ristoranti e bar. In Portogallo, dal 10 luglio, in 60 Comuni (fra cui Lisbona e Porto) i ristoratori sono obbligati a chiedere il certificato vaccinale per accogliere i clienti. In Spagna i vaccinati tra la popolazione giovane sono ancora pochissimi: nei locali senza spazi all’aperto vengono richiesti test all’ingresso, e i alcuni titolari stanno proponendo un pacchetto all inclusive con drink e tampone.

La Fipe: «È discriminatorio»
Assolutamente contraria all’ipotesi green pass nei ristoranti è la Fipe, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi. «La campagna vaccinale va sostenuta, incoraggiata e, possibilmente, velocizzata. Questa è la nostra migliore arma per un ritorno alla stabilità delle nostre vite. Quello che tuttavia non è accettabile è che, per raggiungere l’immunità di gregge, si finisca per penalizzare sempre le solite categorie», dice Roberto Calugi, direttore generale di Fipe-Confcommercio.

Proprio l’Horeca, a causa delle misure adottate per contrastare la diffusione della pandemia, è uno dei settori che ha subito i maggiori danni: ammontano a oltre 34 i miliardi di euro nel 2020 e a oltre 6 nei primi mesi del 2021 le perdite stimate per i pubblici esercizi, a 22 mila le imprese chiuse e a 243 mila i dipendenti che hanno perso il lavoro.

«I pubblici esercizi hanno pagato più di ogni altro settore nei 16 mesi della pandemia, sia in termini di perdita di fatturati che in termini di posti di lavoro. Andare ancora una volta a pesare sulle nostre attività significa compromettere la ripartenza e allontanare le migliaia di professionisti che stavano tornando pian piano ad avere fiducia e a mettere le loro competenze a disposizione dei locali. Se proprio si vuole percorre questa strada, che il vincolo del vaccino valga per ogni tipo di attività, dal teatro, alla palestra, al supermercato, a ogni altro luogo. Altrimenti è discriminatorio».

 

» Involtini di melanzane con riso

Misya.info

Innanzitutto cuocete normalmente il riso (in abbondante acqua bollente leggermente salata), scolandolo poco dopo metà cottura, quindi conditelo con metà del parmigiano e metà della passata.

Lavate le melanzane, mondatele e tagliatele a fette abbastanza sottili.
Cuocetele in una padella ampia con un misto di acqua e olio, in modo che vengano una via di mezzo tra stufate e soffritte, quindi più leggere ma anche saporite.

A fine cottura salate leggermente le melanzane e fatele intiepidire un pochino in modo da non scottarvi le dita, quindi iniziate a creare gli involtini: mettete 1-2 cucchiaini di riso e un cubetto di mozzarella su ogni melanzana, quindi arrotolatela sul ripieno per creare l’involtino.
Man mano che sono pronte, disponetele in una teglia, una accanto all’altra, e infine conditele con la passata restante.

Aggiungete anche mozzarella e parmigiano sulla superficie, quindi cuocete per circa 20 minuti a 200°C, in forno ventilato già caldo.

Gli involtini di melanzane con riso sono pronti, potete servirli caldi, tiepidi o, se preferite, anche a temperatura ambiente.

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