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» Crostata di Natale – Ricetta Crostata di Natale di Misya

Crostata di Natale
Preparate la pasta frolla. Mettete il burro tagliato a tocchetti con lo zucchero, la buccia grattugiata di 1 arancia e ad 1 cucchiaino di vaniglia in una ciotola e lavorate il tutto fino ad ottenere una crema.
Aggiungete le uova e, una volta amalgamate nella crema al burro, unite la farina ed il lievito.

Lavorate gli ingredienti fino ad ottenere un composto morbido ed omogerneo. Trasferitelo quindi su una spianatoia, avvolgetelo nella pellicola trasparente e mettete in frigorifero a raddodare per 30 minuti.

Nel frattempo preparate ora la crema al cioccolato.Tritate il cioccolato poi mettetelo in un pentolino insieme allo zucchero, alla farina e alla cannella, accendete il fuoco e mescolando fate sciogliere il tutto.
Aggiungete il latte caldo a filo continuando a mescolare a fiamma bassa.
Togliete dal fuoco e aggiungete il burro continuando a mescolate fino a far fondere completamente il burro.
Trasferite la crema al cioccolato in una ciotola di vetro, copritela con la pellicola trasparente e fate raffreddare.
Riprendete la pasta frolla e, su un piano infarinato, con l’aiuto di un mattarello, stendetela con il mattarello ad uno spessore di circa 4 mm. Foderate uno stampo da crostata da 22 cm imburrato e infarinato. Fate aderire bene i bordi allo stampo e tagliate via la pasta in eccesso. Bucherellate il fondo della crostata con la forchetta

Versate la crema al cioccolato fredda nel guscio di pasta frolla quindi infornate la crostata in forno già caldo a 180 °C e cuocete per 30 minuti. Una volta cotta sfornate la crostata al cioccolato e lasciatela raffreddare.

Preparate ora i decori.
Stendete la pasta frolla avanzata in precedenza, quindi ritagliate dei biscotti a forma di albero di Natale
Mettete i biscotti su una teglia coperta di carta forno, quindi inserite uno stuzzicadente in ogni alberello facendolo uscire per circa 2 cm.
Cuocete i biscotti in forno caldo a 180 °C per circa 10 minuti. Quindi sfornateli e lasciateli raffreddare.


Mettete il miele caldo in una ciotolina insieme a una goccia di colorante alimentare verde. Con un pennellino da cucina colorate i biscotti ad alberello, quindi cospargeteli con le stelline di zucchero. Quindi fate asciugare.

Posizionate quindi gli alberelli di pasta frolla infilando gli stecchini all’interno della crema al cioccolatoi.


Decorate la superficie della crostata di Natale con del cocco grattugiato così da simulare la neve. La vostra crostata di Natale è pronta per essere servita.

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La rivincita del cibo brutto su Instagram

In questi ultimi anni l’attenzione per l’estetica del cibo, per la bellezza fotogenica dei piatti, per la ricercatezza dei dettagli, dell’impiattamento o delle scelte cromatiche alimentari, sono andati di pari passo con la dipendenza dai social network e con l’esigenza di condividere virtualmente le foto delle proprie passioni culinarie. La bellezza visiva dei piatti ha invaso le bacheche di milioni di utenti del mondo, diventando un trend globale inarrestabile. Recentemente, però, si sta assistendo a un nuovo movimento che sostiene il valore della genuinità e dell’autenticità del cibo brutto, strano, inusuale.
Che sia la fine dell’epoca del cibo costruito ad arte per il set fotografico degli utenti di Instagram e l’inizio di una riscoperta di ingredienti e alimenti naturali, più sani e reali?

Quanto il food porn abbia condizionato gusto e mode

Per comprendere questo nuovo fenomeno in controtendenza, è necessario fare un passo indietro e analizzare il trend del food porn e del foodography. In questi anni Instagram, social network visivo per eccellenza, si è imposto come strumento in grado di condizionare tanto le abitudini dei consumatori, sempre più concentrati sulla bellezza del cibo e sull’importanza di questo rituale a tavola, quanto quelle dei ristoratori, costretti a puntare su proposte gastronomiche sempre più costruite, patinate e sensazionali. Non a caso, soprattutto dal 2015 in poi, tante sono state le mode più o meno passeggere che si sono succedute, tra cui il noto rainbow food o i ristoranti Instagram-friendly, alimentate da studi scientifici ed esperimenti che sostenevano che l’aspetto visivo di quello mangiamo può influenzare notevolmente il modo di percepire i sapori.

Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che è brutto

Eppure la mania del food porn, ovvero l’utilizzo dell’hashtag su Instagram che da anni accompagna gli scatti social di cibo impeccabile, sembra iniziare a vacillare, mentre cresce un riscoperto desiderio di focalizzarsi di più su naturalezza, qualità e gusto, tanto di ricette quanto di materie prime. Dopo anni di bombardamento di “cibo fotogenico” su Instagram, il brutto si sta dunque facendo strada, lentamente, attraverso un movimento detto ugly food. Negli ultimi mesi sono stati tanti gli scatti condivisi sul social network che hanno ritratto strambe ricette casalinghe, improbabili esperimenti culinari, brutte portate al ristorante e, non ultimi, piatti belli ma fotografati male. Questo hashtag sta finalmente portando con sé una ventata di coraggio, quello di mostrare con orgoglio un piatto più o meno buono ma certamente fuori dai canoni di bellezza convenzionale.

Il grande ritorno della frutta e della verdura brutta

Al di là della guerra dichiarata al food shaming, il fenomeno virtuale anti-food porn nasce anche con il nobile obiettivo di ridare dignità a frutta e verdura brutta, imperfetta e irregolare. Non dimentichiamo, infatti, che le materie prime che non soddisfano i canoni di bellezza del mercato alimentare e dei consumatori finiscono con l’essere gettati via, perché etichettati come merce di serie B.
Cavalcando quindi la viralità del nuovo trend dell’ugly food su Instagram, molti utenti e associazioni ambientaliste hanno usato questa opportunità in modo creativo e socialmente utile per sensibilizzare le persone al problema degli sprechi alimentari. Questa causa è stata anche sposata in pieno, a partire dal 2015, da una startup di San Francisco chiamata Imperfect Producer. La startup, infatti, raccoglie i prodotti sani ma “brutti” direttamente dalle fattorie e li consegna a domicilio ai clienti, offrendo un risparmio del 30% rispetto ai prezzi dei negozi di alimentari.

Insomma, quando vedete foto di carote storte o di mele deformate condivise su Instagram provate ad andare oltre le apparenze e provate a pensare che non tutto quel che è bello è anche buono, salutare, sostenibile e accessibile.

Foto: Frutta strana_ugly food porn COVER_Wikipedia commons.jpg

» Crepes ai 4 formaggi e noci

Prepariamo le crepes
Sbattete le uova in una ciotola. In una ciotola mettete la farina e aggiungete il latte a filo e mescolate fino ad ottenere una pastella. Poi aggiungete le uova battute e mescolate fino ad ottenere una pastella liscia ed omogenea. Coprite la ciotola e fate riposare l’impasto per 30 minuti.
Poi versate un mestolo di impasto in una crepiere imburrata e fate stendere tutto l’impasto sulla superficie della padella.
Fate cuocere un minuto per lato, quindi girate le crepes quando saranno dorate e mettetele su un piatto piano una sull’altro.
Preparate la besciamella facendo una roux di farina e burro poi aggiungete il latte caldo e mescolate fino ad ottenere una crema liscia, poi salate e aggiungete la noce moscata.

Mettate metà della besciamella in una ciotola ed unire la panna,il parmigiano grattugiato e il gorgonzola e la fontina.
Mescolate ottenendo così la crema ai 4 formaggi.

Tagliare a dadini la scamorza e tritate grossolanamente le noci.

Farcite ogni crepe con noci sminuzzate e la scamorza a dadini, poi aggiungete un paio di cucchiaiate di crema ai formaggi. Chiudete le crespelle a portafogli e posizionarle man mano in una teglia rivestita di besciamella.

Una volta completate tutte le crepe ,ricoprirle con la besciamella ,le noci tritate e una spolverata di parmigiano grattugiato.

Cuocete Crepes ai formaggi e noci in forno caldo a 180° per circa 20 minuti o fino a che la loro superficie non sarà bella dorata.

Una volta pronte, fatele intiepidire qualche minuto prima di servirle.

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