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Spaghetti al granchio, limone e soia: la ricetta

Spaghetti al granchio, limone e soia: la ricetta

Una ricetta facilissima pronta nel tempo in cui cuoce la pasta, che si può realizzare anche con ingredienti da dispensa, come granchio in scatola e limone. Un’idea tratta dal menu estivo dello chef Daniel Canzian

Braccio destro di Gualtiero Marchesi fino a diventarne executive chef dei ristoranti del suo gruppo, vice presidente di JRE Italia, Daniel Canzian è patron del ristorante che porta il suo nome, a Milano. Propone menu basati su semplicità, rispetto della tradizione e stagionalità. Nel cuore di Brera il ristorante Daniel Canzian valorizza l’Alta Artigianalità Italiana come filosofia culinaria. Insieme alle ricette della memoria come la “Costoletta di vitello alla milanese” e a quelle d’autore come il “Risotto al limone con sugo d’arrosto e liquirizia” (del 2013), nella carta trovano spazio piatti a base di carni italiane, verdure e pesci tipici dell’area Mediterranea, preparati seguendo la disponibilità giornaliera del mercato.

A luglio e agosto 2020 il ristorante presenta un inedito menu dedicato all’estate e ai migliori ingredienti stagionali. Un percorso degustazione di quattro portate per esprimere la freschezza e gli intensi sapori delle materie prime italiane provenienti dalla rete di piccoli produttori locali con cui Daniel Canzian collabora sin dall’apertura del suo ristorante nell’elegante quartiere di Brera. Fra i piatti, ricette come queste.

Ingredienti per 4 persone

400 g soba o spaghetti di integrali
320 g polpa di granciporro
50 g succo limone fresco
30 g salsa soia
120 g olio extravergine di oliva
Sale q.b.
Sesamo nero

Procedimento

Cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata, nel frattempo condire il granciporro con sale, olio e pepe macinato al momento. Scolare gli spaghetti in una bowl e condire con limone, salsa di soia e sesamo nero.
Terminare disponendo sul piatto gli spaghetti e cospargervi sopra il granchio. Servire tiepidi.

Milano, ri-aperture coraggiose: Aalto Part of Iyo

Milano, ri-aperture coraggiose: Aalto Part of Iyo

Tra i ristoranti che affrontano la ripartenza con importanti novità c’è Aalto Part of Iyo, nella modernissima piazza Aalto, contigua a piazza Gae Aulenti: una nuova idea di cucina, senza confini, per una città protesa verso il futuro

Otto linee che si intersecano a formare un cerchio, senza il limite della circonferenza: è questo il significativo nuovo logo del ristorante Aalto Part of Iyo, che ha riaperto dopo il lockdown con una nuova idea di cucina, senza confini e articolata su tante direzioni, proprio come il logo sembra suggerire.

Oltre all’esperienza al Sushi Banco IYO Omakase, che è invariata dall’inaugurazione dello scorso 2019, la vera novità è infatti la cucina libera del ristorante gastronomico, che è del tutto inedita. Il patron Claudio Liu, cinese di origine e italiano di adozione, già colonna portante del ristorante IYO, l’unico stellato giapponese in Italia, ha inaugurato una collaborazione con lo chef, Takeshi Iwai, giapponese, ma ormai in Italia dal 2007. Ne risulta un vero e proprio viaggio gastronomico tra le culture di diversi paesi, in piatti che celebrano la materia prima e il gusto senza condizionamenti di stile, geografia o filosofia.

Claudio Liu e Takeshi Iwai

Nel menu degustazione (8 o 5 portate) c’è una continua stimolante altalena tra Giappone e Italia, che applica diverse tecniche giapponesi quali la fermentazione, la cottura sulla carbonelle e l’affumicatura a ingredienti nostrani, costruendo piatti armoniosi e ricchi di sapore, sorprendenti e sempre ben bilanciati. Ciò che conquista è anche la ritualità con cui si è invitati all’assaggio e l’estetica delle composizioni nei piatti. Non manca il dialogo con vini italiani e non solo: grazie al sommelier Savio Bina le portate sono abbinate a bollicine, bianchi e rossi, ma anche a Gin e Sakè, tè o altri liquori giapponesi.
L’architettura del locale, l’arredo e gli oggetti in tavola arricchiscono l’esperienza degustativa con dettagli estetici mai troppo strillati e sempre funzionali.

Piazza Alvar Aalto/viale della Liberazione 15 Milano
iyo.it/aalto

Nella gallery i piatti del menu degustazione di 8 portate.

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Ricetta Agretti in padella con olive, pomodori secchi, uvetta e briciole

Ricetta Agretti in padella con olive, pomodori secchi, uvetta e briciole
  • 600 g agretti
  • 12 filetti di pomodoro secco
  • 4 fette di pane secco
  • uvetta
  • olive taggiasche
  • limone
  • aceto
  • alloro
  • aglio
  • rosmarino
  • semi di finocchio
  • sale
  • olio extravergine di oliva

Per preparare gli agretti in padella con olive, pomodori secchi, uvetta e briciole, sbollentate i pomodori secchi in acqua con 2 cucchiai di aceto e 2 foglie di alloro per 5 minuti. Scolateli e conditeli con 1 spicchio di aglio schiacciato, 1 cucchiaio di semi di finocchio, 5 cucchiai di olio e lasciate marinare per 20 minuti.
Grattugiate il pane con la grattugia con i fori larghi e rosolatelo in padella con un filo di olio, un pizzico di sale e qualche ciuffetto di rosmarino.
Mondate con cura gli agretti e sbollentateli in acqua bollente salata per 1-2 minuti; scolateli e saltateli in padella con 2 cucchiai di olive taggiasche snocciolate e 1 cucchiaio di uvetta.
Disponeteli nel piatto di portata e completate con i pomodori marinati, le briciole rosolate e scorza di limone grattugiata.

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