Tag: ricette dolci per bambini

» Crackers all’emmental – Ricetta Crackers all’emmental di Misya

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Mettete in una ciotola burro e farina e lavorate fino ad ottenere un composto sabbioso, quindi unite anche uova, parmigiano e emmental, sale (poco, perché i formaggi sono saporiti) e se volete pepe (secondo me ci sta molto bene).
Lavorate fino ad ottenere un panetto omogeneo, quindi avvolgete con pellicola trasparente e fate riposare in frigo per almeno 30 minuti.

Passata mezz’ora, riprendete il panetto e stendetelo in una sfoglia abbastanza sottile (circa 3 mm), cercando di sagomarla a forma di cerchio.
Ricavate circa 12 spicchi, quindi tagliateli in 2 o 3 parti per ottenere le vostre fettine di formaggio.

Adagiate gli spicchi su una teglia rivestita di carta forno e ricavate dei buchini di un paio di dimensioni diverse (potete usare una cannuccia e un tappino, ad esempio), in modo da simulare i buchini tipici dell’emmental.
Cuocete in forno ventilato preriscaldato a 190°C, per circa 12-15 minuti o fino a doratura.

I crackers all’emmental sono pronti fateli almeno intiepidire prima di servirli, o meglio ancora serviteli freddi, in modo che diventino belli croccanti.

» Biscotti ai pretzel e caramello salato

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Lavorate insieme il burro morbido con i due tipi di zucchero fino ad ottenere una crema, quindi unite il tuorlo leggermente sbattuto con sale e vaniglia.
Infine aggiungete farina e lievito e amalgamate.
Incorporate anche caramello salato, cioccolato e metà dei pretzel, spezzettati.

Formate i biscotti prelevando 1 cucchiaio di impasto e arrotolandolo con le mani umide, posizionandoli man mano sulla teglia rivestita di carta forno, ben distanziati tra loro.
Appiattiteli leggermente e decorate con i pretzel restanti, uno per biscotto.
Cuocete quindi in forno ventilato preriscaldato a 180°C, per circa 12-15 minuti o fino a quando i bordi non saranno dorati.

I biscotti ai pretzel e caramello salato sono pronti, lasciateli raffreddare completamente prima di servirli.

Ricerche frequenti:

Come si coltiva in casa una pianta di avocado

Come si coltiva in casa una pianta di avocado

Da quel grosso nocciolo che solitamente scartiamo può nascere la nostra nuova piantina di avocado. Ecco come superare la sfida social del momento

Le settimane di quarantena ci hanno dato il tempo di riscoprire le nostre passioni domestiche. Compresa quella per il mondo delle piante, ovviamente, che combinandosi a quella per la cucina ha dato vita a una delle sfide casalinghe più in voga di questi tempi, spesso e volentieri ripresa anche sui social: la prova in questione consiste nel coltivare una pianticella di avocado partendo semplicemente dal grande nocciolo centrale, solitamente abbandonato a se stesso dopo un’insalatona estiva o un tentativo di guacamole. Difficile? No, non particolarmente, anche se è ovviamente necessario seguire qualche regola di base.

Foto Getty.

Per fare l’albero ci vuole il nocciolo

Tutto, si diceva, parte dal nocciolo dell’avocado, che dovrà essere lasciato per metà in ammollo nell’acqua e per metà esposto all’aria. Prendiamo dunque quattro stuzzicadenti e con molta delicatezza andiamo a conficcarli perpendicolarmente nel nocciolo, in modo da formare una sorta di struttura a croce. A questo punto prendiamo un bicchiere e riempiamolo d’acqua fino all’orlo, per poi adagiarvi sopra il nostro nocciolo, sostenuto al di sopra del bordo dagli stuzzicadenti: la parte più arrotondata dovrà essere quella immersa nell’acqua, perché è da lì che usciranno le radici.

Mettiamo il tutto in un angolo della casa – o del balcone – mediamente illuminato e prepariamoci ad attendere. Servirà qualche settimana (tre o quattro) prima che radici e germoglio facciano capolino: nel frattempo ricordiamoci di cambiare l’acqua nel bicchiere circa una volta alla settimana, e di mantenerne costante il livello giorno per giorno.

Foto Getty.

Dall’acqua al vaso

A questo punto le radici saranno ben proiettate all’interno del bicchiere, mentre sulla parte superiore spunterà come una bandiera una graziosa fogliolina. È il momento di fotografare il nostro avocado e fare una scorpacciata di like sui social, certo, ma anche di passare alla seconda fase dell’operazione #AvocadoPlant. Prepariamo un vaso di almeno 30 centimetri di diametro e riempiamolo di terriccio. A questo punto togliamo gli stuzzicadenti dal nocciolo e andiamolo a posizionare sulla superficie del terriccio, interrando le radici, ma lasciando ancora bene all’aria la parte superiore.

Annaffiamolo regolarmente, anche ogni due o tre giorni, ma assicuriamoci che non ci siano ristagni di acqua, perché potrebbero far marcire la nostra creaturina verde. E dopo tutta la fatica – o meglio, l’attesa – sarebbe davvero un peccato. Per il resto, tutto quanto può essere fatto tranquillamente sul balcone di casa, o anche sul davanzale di una finestra, in qualsiasi momento dell’anno: l’avocado, in quanto pianta tropicale, teme solo gli sbalzi termici e le temperature inferiori ai 4 gradi. Quando poi la piantina raggiungerà i 20 centimetri di altezza, dovrà essere spuntata di 5 o 6 centimetri nella sua parte superiore: un’operazione fondamentale da ripetere di tanto in tanto, per incoraggiarla a crescere ulteriormente. E, incrociando le dita, a produrci qualche bel frutto.

Foto Getty.

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