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» Polpo alla griglia – Ricetta Polpo alla griglia di Misya

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Innanzitutto pulite il polpo (qui trovate la guida) eliminando dalla testa le interiora e l’occhio.

Quindi battetelo su un tagliere con un batticarne, in modo da rendere la carne più tenera.
Mettete a bollire dell’acqua in una pentola capiente e, non appena bolle, calate il polpo: coprite con un coperchio e fate cuocere a fiamma bassa per circa 30 minuti (per verificare la cottura, incidete la base di un tentacolo: se è bianco, è pronto), quindi scolatelo e lasciatelo intiepidire.

Dividete i tentacoli dalla testa e tagliate in pezzi.
Quindi scaldate una bistecchiera, ungetela con olio e arrostite il polpo un paio di minuti per lato.

Il polpo alla griglia è pronto: conditelo a crudo come volete (ad esempio con un filino d’olio e, se necessario, un pizzico di sale e pepe) e servitelo subito.

Ricerche frequenti:

Marco Sacco, come reiventare un due stelle Michelin (grazie al lockdown)

Marco Sacco, come reiventare un due stelle Michelin (grazie al lockdown)

Un bistrot dove si facevano i matrimoni, una barca per il pic nic, un menu diverso per il gourmet. Il Piccolo Lago a Mergozzo è un valido esempio di come i bravi chef e patron stanno reagendo ai problemi del dopo Covid-19

Il Piccolo Lago di Mergozzo (VB) non è il solo ristorante (bi)stellato che si è presentato alla riapertura in una veste diversa. Dalle Alpi alla Sicilia, è un fiorire di temporary per l’estate o di locali dove si sono spostati i cuochi di città. Però, la trasformazione del ristorante di Marco Sacco ci ha colpito particolarmente, partendo dalla storia dello chef-patron, cresciuto tra il ristorante di famiglia e le importanti esperienze in Francia. Grande viaggiatore (e ottimo windsurfista in gioventù), ma ferocemente attaccato al proprio territorio, e forse per questo sottovalutato dalla critica. Il paradosso vuole che nel momento in cui Sacco iniziava a uscire di casa – con la gestione di Piano 35  nel grattacielo Intesa Sanpaolo a Torino e l’apertura di Castellana Restaurant a Hong Kong – è arrivata la botta del Covid-19. Che vale per tutti i suoi colleghi, ma in un posto di frontiera culinaria quale Mergozzo (più vicino alla Svizzera che a Milano o Torino) la ripresa è più difficile. Ci vogliono passione, coraggio e la voglia di reinventarsi. Tornando all’antico, per vedere il futuro.

Un piccolo lido sul lago

«Senza retorica, il riposo mi ha portato a pensare che questo splendido lavoro bisogna farlo sempre e comunque sapendosi divertire, attraverso una tranquillità nel prendere gli impegni e le fatiche del lavoro quotidiano», dice Sacco. Ed ecco la trasformazione del giardino sottostante la struttura sospesa del bistellato: praticamente un piccolo lido, aperto sin dalle 10 del mattina dove ci si può rilassare in giardino, pranzare in mezzo alla natura, prendere il sole, gustare una merenda gourmet e un gelato freschissimo o scegliere il momento dell’aperitivo o di un after-dinner, visto che – salvo la domenica – è aperto anche un lounge-bar dalle 19.30 alle 22.00.  Il tutto davanti alle acque del lago prealpino più pulito d’Europa, dove si può navigare solo a vela, pagaiando o utilizzando uno scafo a propulsione elettrica. A proposito di lago, è nato anche un originale pic nic in barca, che consente in tre ore di esplorare lo specchio d’acqua e la cucina di Marco Sacco. Perché insieme a un box con tutto l’occorrente per il pranzo o la cena (acqua e vino compresi), c’è la mappa del lago con l’itinerario da seguire e cosa mangiare, tappa dopo tappa. Più distanziamento di così!

Cinque box al bistrot

E poi c’è la cucina. Il Piccolo Lago gourmet è vivo (e lotta insieme a noi), ma solo a cena, dal mercoledì alla domenica: due degustazione, innovativo e storico, a 150 euro più un pairing da 70 euro. Una sicurezza tra presente e passato, dove la tecnica è al servizio della materia prima che spesso è cercata direttamente dallo chef. Al bistrot ci si diverte. «Noi in cucina per primi: se ne sono resi conto i ragazzi quando ho proibito sottovuoto e dintorni per il menu», racconta lo chef . «Ho puntato sull’italianità e sulla semplicità, pensando all’ambiente e a cosa possono cercare i clienti in uno spazio del genere, soprattutto nel fine settimana». Attenzione al concetto di semplicità: è apparente proprio perché la mano è di un cuoco esperto, bistellato, aperto di mentalità. È così che piatti come  la  Caprese, lo Spaghettone al pomodoro, il Vitello tonnato, il Fritto misto di lago, la Grissinopoli (una cotoletta impanata nei grissini) fanno godere. Si sceglie da cinque box dove le singole portate costano 6, 10, 14, 22 e 26 euro. «La parola d’ordine non è stravolgere, rinnegare, ripensare la propria idea di cucina e il proprio stile, ma aprirsi a nuovi clienti o offrire a quelli fedeli altri momenti per cui sedersi a tavola: questo è il tempo per farlo, con passione e serietà», dice Sacco.

Ricetta Bruschettona, hummus, asparagi e zucchine

Ricetta Bruschettona, hummus, asparagi e zucchine
  • 240 g ceci lessati sgocciolati
  • 50 g tahina (crema di sesamo)
  • 4 fette di pagnotta integrale
  • 4 asparagi
  • 4 zucchine mignon con fiori
  • 4 puntarelle
  • aglio
  • limone
  • paprica
  • olio extravergine di oliva
  • semi di sesamo
  • sale

Per preparare la bruschettona, hummus, asparagi e zucchine, iniziate dall’hummus quindi frullate i ceci (tenetene da parte un po’ per decorare) con la tahina, 1/2 spicchio di aglio sbucciato, il succo di 1/2 limone, 2 cucchiai di olio, 70 g di acqua e un pizzico di sale fino a ottenere una crema.
Pulite gli asparagi con un pelapatate, poi tagliateli a nastri, sempre usando il pelapatate; metteteli in acqua fredda. Pulite anche le puntarelle, tagliatele a striscioline e immergetele in acqua fredda, con gli asparagi
Separate i fiori dalle zucchine; tagliateli a strisce; tagliate le zucchine a rondelle sbieche.
Sgocciolate asparagi e puntarelle, raccoglieteli in una ciotola con le zucchine e condite con un filo di olio.
Tostate leggermente le fette di pane, in una padella. Spalmatevi l’hummus, distribuitevi le verdure e completate con i fiori delle zucchine, scorza di limone tritata, pezzetti di limone senza pellicina, una spolverizzata di paprica e semi di sesamo.

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