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» Cheesecake allo Spumante – Ricetta Cheesecake allo Spumante di Misya

Cheesecake allo Spumante

Tritate i biscotti secchi con il mixer e sciogliete il burro al microonde (o a bagnomaria), quindi unite il tutto in una ciotola e mescolate bene.
Sistemate il composto sul fondo di una tortiera a cerniera foderato con carta forno, compatando bene con le mani per ottenere una base omogenea.
Mettete in freezer per 10-15 minuti.

Nel frattempo, mettete la colla di pesce in una ciotola con l’acqua e lasciate ammorbidire per qualche minuto, quindi strizzatela delicatamente e scioglietela al microonde in 1 o 2 cucchiai di latte.

Lavorate in un’ampia ciotola philadelphia e ricotta, quindi aggiungete anche lo zucchero a velo e amalgamate fino ad ottenere una crema ben liscia.
Unite anche la scorza di limone grattuggiata e la colla di pesce sciolta, mescolando bene.

Montate la panna ben fredda di frigo.

Aggiungete lo spumante al mix di formaggi, poi, con movimenti dall’alto verso il basso, incorporate anche la panna montata.

Versate il composto sulla base di biscotti, coprite lo stampo con della pellicola trasparente (senza che tocchi la crema) e lasciate riposare in frigorifero per almeno 5 ore e comunque fino al momento di servire.

Infine decorate a piacere e servite il vostro cheesecake allo spumante.

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» Biscotti salati da aperitivo

Biscotti salati da aperitivo

In una ciotola capiente, lavorate insieme farina, burro ammorbidito, pecorino, acqua, un pizzico di sale e pepe bianco a piacere. Continuate a lavorare fino ad ottenere un impasto omogeneo.

Stendete la frolla salata sul piano di lavoro infarinato creando una sfoglia non troppo sottile. Ritagliate i biscotti con una formina a stella (io ne ho usata una da 5-6 cm), posizionandoli man mano sulla teglia del forno ricoperta di carta forno.
Con un coltello tagliate via un pezzetto di frolla da ogni stella, creando uno spazio circa il doppio del bordo del bicchiere da usare (i biscotti in forno gonfieranno un po’ e lo spazio si ridurrà).

Spennellate la superficie dei biscotti con l’albume, decorate con semi di papavero, paprika, granella di pistacchio o quello che avete scelto per la decorazione, quindi infornate in forno preriscaldato a 170° e cuocete per circa 10 minuti o fin quando i bordi non saranno dorati.

Lasciate raffreddare completamente prima di toccarli, quindi toglieteli dalla teglia, versate la vostra bibita nei bicchieri e completate l’aperitivo incastrando i vostri biscotti salati sui bordi dei bicchieri.

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Quali sono i dolci di Natale più calorici?

Il pandoro lo è più del panettone, il torrone un po’ meno degli struffoli. Per ridurre il conto calorico, bisognerebbe limitarsi a una porzione (piccola) di frutta secca o datteri

Siamo tutti d’accordo con il detto: «Non si ingrassa da Natale a Capodanno, ma da Capodanno a Natale», ed è vero che non si può pensare di cominciare la dieta alla Vigilia. Però, potendo scegliere fra diversi dolci tipici delle feste (perché praticamente ogni regione ne ha almeno uno), possiamo provare a ridurre il conto calorico.

La sfida tra i due grandi classici, panettone e pandoro, almeno sul fronte calorico (ma non solo, a quanto riferisce un’indagine recente), la vince il primo. Una fetta da circa 110 grammi del tipico dolce natalizio milanese regala 370 calorie, mentre la stessa porzione della specialità veneta arriva fino a 450 calorie.

Fra gli ipercalorici merita uno spazio il panforte, preparato come vuole la tradizione di Siena, con miele, mandorle, noci, nocciole, fichi secchi e frutta candita: apporta tra le 400 e le 430 calorie circa per ogni ettogrammo. Le ricette per prepararlo sono molteplici, e a volte anche un solo ingrediente può fare la differenza nel bilancio energetico: oltre al panforte bianco c’è anche quello nero con il melone candito al posto del cedro, il cacao e il peperoncino.

Il torrone viene preparato in diversi comuni e regioni: naturalmente a Cremona, poi in Sardegna, Veneto, Calabria e Sicilia, a Benevento, all’Aquila e a Camerino. La ricetta classica è quella a base di frutta secca (nocciole, mandorle, noci), impastata con albume d’uovo, miele e zucchero, in un foglio di ostia fatta con fecola di patate. Per circa 480 calorie ogni 100 grammi. Bisogna però tenere conto del fatto che una porzione dovrebbe essere da 50 grammi, e non da un etto.

Gli struffoli, le palline dolci caratteristiche della Campania, sono fatte con pasta frolla ricca di uova, burro e zucchero. E vengono fritti nell’olio prima di essere ricoperti con miele, scorze d’arancia e cedro: non c’è da stupirsi se sono piuttosto calorici. Un etto apporta circa 500 calorie.

C’è anche il tronchetto di Natale, il rotolo farcito di cioccolato. È uno dei dolci più impegnativi, a livello energetico: una porzione da un etto supera le 500 calorie (o 560 se la crema è di cioccolato al latte). Invece se la farcitura è fatta con i marrons glacés, l’apporto scende a 300 calorie per etto.

A sorpresa, la cassata siciliana, preparata con pan di Spagna, ricotta, cioccolato, frutta candita e liquore, non è quella bomba energetica che si potrebbe immaginare: un etto apporta circa 270 calorie.

L’ideale sarebbe limitarsi a una porzione da 60 grammi di frutta secca: tre noci e sei arachidi per sole 195 calorie. O a 40 grammi di datteri, che apportano circa 90 calorie. O, meglio ancora, dimenticarsi della bilancia fino al 7 gennaio.

 

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