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Cioccolato: 20 torte golose per far tornare il buonumore

La Cucina Italiana

Se cercate un cubetto di cioccolato quando tornate dal lavoro, appena svegli la domenica o in quei pomeriggi dove tutto sembra nero, quando scende la pioggia e il lavoro vi stressa, tranquilli: fate bene, perché il cioccolato mette di buon umore.

E ogni morso è un abbraccio, un conforto, un sorriso. E se da una parte è l’effetto positivo di ogni comfort food che si rispetti, dall’altra non si può negare che quella del cioccolato è anche una questione di chimica.

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Si dice cioccolato o cioccolata?

La serotonina

Partiamo da qui, ovvero dall’ormone del buonumore. Uno dei principali motivi per cui ci sentiamo più felici quando mangiamo cioccolato è che è capace di alzare i livelli di serotonina. Ma all’interno di questo goloso elisir di felicità è presente anche il triptofano, ovvero la molecola utile al nostro corpo per sintetizzare la serotonina. Morso dopo morso, dunque, aumentiamo le nostre possibilità di aumentare la presenza dell’ormone del buonumore nel nostro organismo. E sorridere un po’ di più. Ma non solo. Il cacao contiene infatti anche modeste dosi di salsolinolo e salsolina ovvero degli alcaloidi dopamina-derivati che funzionano da antidepressivi naturali.

Menù di Natale vegano: le nostre ricette buonissime per tutti

La Cucina Italiana

Niente carne, pesce o derivati? Non è un problema grazie al menù di Natale vegano, che se per voi forse è insolito, vedrete, vi farà divertire moltissimo ai fornelli! In fondo a Natale il bello è preparare un menù diverso dal solito, con tanti piatti speciali e ingredienti che non si usano tutti i giorni. E questo è possibile farlo se siete vegani o avete qualcuno in famiglia che segue questo regime alimentare. Se siete in cerca di idee per la tavola delle feste, ma che siano rigorosamente veg, ve ne diamo qualcuna qui, antipasti, primi, secondi e dolce.

Il menù di Natale vegano dall’antipasto al dolce

Antipasti vegani

Si può iniziare il pranzo o il cenone natalizio con un antipasto leggero a base di ortaggi e frutti di stagione presentati in modo originale e divertente come in questo Spiedino di finocchi, radicchio e mela. Oppure potete optare per una partenza super sfiziosa con delle verdurine fritte in una pastella preparata senza uova. Provate anche questa Salsa di tofu affumicato e nocciole per intingere un pinzimonio o da spalmare sui crostini di pane.

Primi piatti vegani

Se volete cimentarvi con la pasta fresca ecco due idee per un primo piatto della tradizione dagli accostamenti particolari: Casoncelli vegani ripieni di ceci e conditi con mela e uvetta oppure Lasagne saracene con verza e crema di zucca alla cannella. Se volete un brodo provate questo Brodo di funghi, arachidi e nepetella, mentre se preferite una vellutata arricchite quella di patate e porro con del tartufo o preparatene una con una sorpresa, ovvero una vellutata di carote ai tre colori con un finto tartufo al cacao.

Secondi piatti vegani

Per il secondo vegano volete andare di polpettone? Potete fare questo di verdure e cicoria oppure optare per queste polpettine a base di quinoa e sesamo. Lo spezzatino si fa con seitan, funghi e fagioli, mentre le costolette con zucca e finocchi fritti in pastella e ricoperti di mandorle tritate. Per un secondo dalla presentazione elegante proponete tofu, pere e corteccia di sedano.

Contorni vegani

Per un contorno semplice ma raffinato preparate Porri e cipollotti con germogli e semi di papavero, se ne volete uno più sostanzioso potete pensare a dei Carciofi farciti con funghi o a delle Patate al forno con maionese veg e cipolla all’agro.

Dolci vegani

Se vi siete procurati un pandoro vegano che ne dite di farcirlo con una nutella vegana fatta in casa? Se invece volete preparare in casa una sorta di panettone vegano, un’idea possono essere questi Panettoncini alle pere con salsa al vin brûlé. Per stupire con un finale che non siano i classici dolci delle feste proponete invece il Tiramisù non tiramisù o questi tartufini nippon style.

Giornata mondiale della pasta: qual è la migliore

La Cucina Italiana

Mangiare un piatto di penne o di spaghetti ed essere a dieta. Chi l’ha detto che per dimagrire occorre per forza rinunciare alla pasta? «La pasta è un alimento semplice che può essere consumato anche da chi ha necessità di perdere peso senza sensi di colpa», dice la nutrizionista Maria Rosaria Baldi. Basta tenere d’occhio le quantità, non superando mediamente gli 80 grammi a pasto e fare attenzione alla varietà, alla cottura e, naturalmente, ai condimenti e agli abbinamenti nei menù, perché sono proprio questi a fare la differenza sulla linea e sulla salute. «Se, per esempio, viene consumata nello stesso pasto insieme al pane o alla focaccia può avere un effetto peggiore sulla glicemia, ovvero i livelli di zuccheri nel sangue, e favorire l’aumento di peso. Preparata invece con il pesce e tante verdure di stagione e condita con olio extravergine d’oliva può trasformarsi in un piatto unico, equilibrato e completo di carboidrati, proteine e grassi indispensabili per il metabolismo». In occasione del World Pasta Day, la Giornata mondiale della pasta, che il 25 ottobre di ogni anno la celebra, abbiamo chiesto all’esperta qual è la pasta migliore per la dieta.

Meglio fresca o secca?

«Dal punto di vista nutrizionale la pasta fresca rispetto a quella secca ha un indice glicemico molto più alto. Quindi, fornisce carboidrati che provocano un innalzamento molto più rapido della glicemia e dell’insulina», spiega la nutrizionista Maria Rosaria Baldi. «Anche se si è a dieta non occorre per forza rinunciare a un piatto di fettuccine la domenica o nei giorni di festa. Per renderle più alleate della linea prima di mangiarle si può consumare un’insalata di verdure crude, che grazie alle fibre rendono meno veloce l’assorbimento dei suoi carboidrati».

** **Bianca o integrale?

Pensare che mangiare la pasta integrale faccia dimagrire è una credenza molto diffusa. «Quella integrale in realtà ha su per giù un contenuto calorico simile a quella bianca, ma ha il vantaggio di essere più saziante e ricca di antiossidanti. Apporta fibre solubili che rallentano l’assimilazione dei carboidrati e dei grassi e polifenoli, che stimolano il lavoro del fegato e i processi digestivi» dice l’esperta.

Di frumento, di grano o di altri cereali?

Sugli scaffali dei supermercati ormai c’è l’imbarazzo della scelta. Oltre alla pasta di semola, è possibile trovare nuove varietà. Ma cos’hanno di diverso rispetto a quella tradizionale che può davvero fare la differenza sulla linea? Innanzitutto i nuovi tipi di pasta aiutano a portare in tavola sapori e ricette diverse che ravvivano i menù e rendono meno noiosa la dieta. Dal punto di vista nutrizionale arricchiscono le ricette di nutrienti «La pasta di grano saraceno, per esempio, è ottima a cena, perché è particolarmente ricca di triptofano, un aminoacido che aiuta a rilassarsi. Quelle di orzo e di avena contengono discrete quantità di betaglucani, fibre che riducono l’assorbimento del colesterolo e dei carboidrati e hanno un’azione antinfiammatoria e immunomodulante. Quella di ceci, di lenticchie o di soia invece sono l’ideale per chi cerca un tipo di pasta altamente proteica».** **

Al dente oppure ben cotta?

Anche la durata della cottura della pasta può renderla più o meno alleata della linea. «Se si desidera perdere peso o semplicemente mantenersi in forma e in salute la cottura ideale è quella al dente, che conferisce alla pasta un indice glicemico più basso, evitando innalzamenti troppo veloci dei livelli di zuccheri nel sangue, che aumenterebbero il rischio di sovrappeso e di patologie come il diabete di tipo 2», dice l’esperta. «Anche raffreddarla prima di consumarla e aggiungerla nelle insalate insieme magari a un mix di legumi e ortaggi, per esempio, è un ottimo modo per ridurre l’assorbimento dei suoi carboidrati e renderla più completa dal punto di vista nutrizionale».

Scondita oppure con il sugo?

Anche i condimenti che si scelgono possono fare la differenza. «Meglio optare per una pasta al pomodoro condita con olio extravergine d’oliva e una spolverata di formaggio, anziché scondita», consiglia la nutrizionista Maria Rosaria Baldi. «Oltre a essere più saporita, apporta proteine e acidi grassi essenziali che garantiscono più energia e sazietà prolungata, elementi fondamentali per non rischiare di prendere peso».

Spaghetti al pomodoro

Spaghetti al pomodoro, al profumo di arancia e maggiorana

Gli spaghetti al pomodoro di Niko Romito

Spaghetti con pomodoro crudo

Insalata di spaghetti integrali e zucchine trombetta

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