Tag: ricette salate veloci

Ricetta Crema di pane e latte

Ricetta Crema di pane e latte

Per preparare la crema di pane e latte tagliate a pezzetti il pane raffermo e mettetelo in una casseruola con lo zucchero. Fatelo cuocere finché non comincia a dorarsi e a prendere il profumo di zucchero caramellato, quindi copritelo con metà del latte.
Cuocete il composto finché il pane non si sarà disfatto e il latte non sarà evaporato, lasciando nella casseruola un composto cremoso.
Aggiungete quindi il latte rimasto, riportate a bollore e cuocete per 3-4 minuti.
Spegnete e lasciate raffreddare, quindi frullate tutto ad alta velocità, per ottenere una crema fluida e liscia. Per renderla ancor più vellutata, potete passatela al setaccio.
Versatela in 4 tazze e lasciatela riposare in frigorifero per 1 ora, prima di servirla, accompagnandola a piacere con altri cubetti di pane caramellati.

Ricerche frequenti:

15 idee per gli spiedini misti

15 idee per gli spiedini misti

Divertenti, golosi e facili da preparare: gli spiedini sono il secondo che mette tutti d’accordo!

Sono divertenti, allegri, fantasiosi, croccanti, teneri, saporiti: gli spiedini misti possono essere tante cose, e sapete perché? Perché alla fine li possiamo preparare esattamente come vogliamo noi, abbinando gli ingredienti che più ci piacciono e decidendo che tipo di cottura fare. Le uniche cose che servono, sono la fantasia e degli stuzzicadenti!

Forno, padella o griglia: vale tutto

Gli spiedini si possono cuocere in diversi modi, in umido, in padella senza condimenti, alla brace o anche fritti, c’è solo l’imbarazzo della scelta. In ogni caso vanno curati perché altrimenti brucerebbero e vanno rigirati spesso, per ottenere una cottura uniforme.

Qualche abbinamento

Siete vegetariani? Allora potete scegliere tra zucchine, peperoni, cetrioli, accompagnati da formaggi come mozzarella, scamorza affumicata, provolone. Se vi piace il pesce non vi farete mancare uno spiedino con calamari, gamberi e zucchine. O ancora gamberi, mango e cetriolo. Banditi invece i pesci troppo delicati, come orata, spigola e sogliola. Bene invece tonno, pesce spada e tutti i crostacei. Se invece mangiate di tutto non rinuncerete alla amata salsiccia con tocchetti di carne di tacchino, peperoni e zucchine, il tutto accompagnato da foglioline di alloro e di salvia. In questo caso la carne deve essere tagliata in pezzetti regolari e deve essere priva di grasso.

Spiedini per tutti

Ecco dal nostro archivio 15 idee per spiedini stuzzicanti.

Sfogliate la gallery per scoprirli tutti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Addio a Bauli e Pernigotti, due lutti nella dolciaria italiana

A Verona, a 79 anni, è morto il «re del pandoro», e a Milano, a 98, il nipote del fondatore della famosa azienda di cioccolato

Due lutti, a distanza di poche ore, nell’imprenditoria dolciaria italiana: a Verona è morto Alberto Bauli, 79 anni, «re del pandoro», e a Milano il cavalier Stefano Pernigotti, 98, nipote del fondatore dell’azienda del cioccolato.

Alberto Bauli
Bauli, per più di 25 anni, è stato il presidente del gruppo dolciario fondato nel 1922 dal padre Ruggero, che ora ha sede a Castel d’Azzano, in provincia di Verona. Con l’ingegnere Alberto Bauli, l’azienda di famiglia è diventata leader in Italia ed Europa nei dolci natalizi e pasquali, come pandoro, panettone e colombe, ma sempre più presente anche nel settore dei dolci continuativi (biscotti, merendine, brioches e cracker): nel 2006 la Bauli ha acquisito il biscottificio Doria, e nel 2009 ha rilevato da Nestlè i prodotti dei marchi Motta e Alemagna (spesso scherzava dicendo: «Il presidente del colosso svizzero pensava fossi andato a trovarlo per vendergli la nostra azienda»). Negli ultimi anni aveva avviato un ambizioso piano di crescita oltre frontiera, dove il gruppo genera ormai il 15% del suo giro d’affari. Nell’ultimo bilancio, il fatturato è arrivato vicino ai 500 milioni, con un conto economico in attivo per 11 milioni.

Stefano Pernigotti
Era stato il nonno a fondare l’azienda dolciaria di Novi Ligure, ma fu Stefano Pernigotti a trasformarla in uno dei marchi più importanti dell’industria dolciaria e del cioccolato, in un’azienda illuminata che metteva gli interessi della comunità e dei lavoratori davanti alla logica del profitto. Era appassionato di caccia e di sport, soprattutto di calcio: ai due figli Paolo e Lorenzo, che morirono prematuramente in un incidente stradale in Uruguay, nel 1980, aveva intitolato un torneo giovanile di calcio che, per tanti anni, è stato disputato a Novi Ligure. Nel 1995, Pernigotti cedette la proprietà dell’azienda ai siciliani Averna. Ma rimase sempre affezionato all’industria della sua famiglia e seguì il passaggio ai fratelli turchi Toksoz e tutte le vicissitudini e i problemi della Pernigotti. Viveva a Milano, ma sarà seppellito a Novi Ligure nella tomba di famiglia.

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