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Cremini: i gnocchetti di crema fritti

Cremini: i gnocchetti di crema fritti

Un antipasto nelle Marche, un dessert in Veneto. I cremini, detti anche crema fritta, possono essere dolci o salati. In ogni caso restano sempre una goduria per il palato

Potremmo definirli i cugini meno famosi delle olive ascolane. Ma vi assicuriamo che meritano anch’essi un posto d’onore sulla tavola. E piacciono molto anche ai bambini. Stiamo parlando dei cremini, conosciuti anche come crema fritta o gnocchetti di crema fritti.

I cremini sono multitasking

Molto amati nelle Marche, originari della zona di Ascoli Piceno, i cremini sono un golosissimo antipasto e vengono spesso abbinati alle più note olive ascolane. Ma sono perfetti anche per accompagnare fritture di carne, pesce, verdure; magari accanto alle patatine fritte. In alcune regioni, come il Veneto, i cremini vengono invece serviti come dessert e arrivano sulla tavola a fine pasto.
In ogni caso, oltre al sapore, che è un miscuglio di salato e dolce, dove la seconda nota è prevalente, ciò che fa impazzire il palato è la consistenza: si sciolgono, letteralmente, in bocca. Insomma, una di quelle squisitezze che quando iniziamo a mangiarle preghiamo sempre che arrivi qualcuno a portarci via il vassoio da sotto il naso… o facciamo una follia!

La ricetta

Difficoltà: media
Tempo di preparazione: 60 minuti più 2 ore di riposo

Ingredienti per circa 40 gnocchetti di crema

Per la crema
500 ml latte intero
6 tuorli
100 g zucchero
40 g amido di mais
30 g farina 00
½ scorza di limone
1 baccello di vaniglia

Per la panatura e la frittura
Pangrattato q.b.
2 uova
Olio di semi di arachide q.b.

Procedimento

Per prima cosa prepariamo la crema pasticcera (seguiamo questa ricetta). Facciamo cuocere bene la crema fino a raggiungere una consistenza abbastanza compatta. Ora versiamola in una teglia e stendiamola in modo che abbia uno spessore di 3 cm circa. Attenzione: non dobbiamo ricoprire la crema con una pellicola trasparente perché ci serve che la superficie si secchi. Una volta che abbiamo ben livellato la crema con una spatola mettiamola a raffreddare in un luogo fresco e asciutto per circa 2 ore. Quando sarà fredda mettiamo la crema su un tagliere e tagliamola a cubetti. A questo punto passiamo i cubetti di crema prima nel pangrattato, coprendoli molto bene su ogni lato, poi nell’uovo sbattuto e poi di nuovo nel pangrattato.
Ora non ci resta che friggere i gnocchetti di crema, capovolgendoli più volte, fino a che saranno ben dorati. Li scoliamo e li adagiamo sulla carta assorbente.
Se li serviamo come dessert, spolveriamoli con abbondante zucchero a velo; altrimenti, se sono un antipasto, basterà completare con un pizzico di sale fino.

Ci siamo: portiamoli a tavola ben caldi, fra lo stupore dei grandi e la gioia dei piccoli. Ma anche freddi sono buonissimi!

Crema fritta come dessert (@Instagram, https://www.instagram.com/manifatturaalimentare).
Crema fritta come dessert (@Instagram, https://www.instagram.com/manifatturaalimentare).

Foto di copertina: @Instagram, https://www.instagram.com/wastingtimesandblablabla

I valori nutrizionali dei peperoni

I valori nutrizionali dei peperoni

Valori nutrizionali, proprietà e ricette: scoprite tutto ciò che c’è da sapere sui peperoni e come utilizzarli in cucina (anche in base al colore)

I peperoni sono un ortaggio estivo leggero e gustoso. Dai valori nutrizionali alle proprietà, dalla varietà alle ricette: ecco tutto quello che c’è da sapere su di loro.

Tutti per uno, uno per tutti

I peperoni sono un po’ i tre moschettieri degli ortaggi: si trovano infatti rossi, verdi oppure gialli. Quelli verdi sono non sono ancora maturi e hanno un sapore piuttosto amaro, quelli rossi o gialli sono invece dolci e maturi al punto giusto.
Dal punto di vista della forma si trovano in commercio quadrangolari, allungati, conici oppure stretti.

Peperoni valori nutrizionali

Ricchi d’acqua ed ipocalorici, i peperoni contengono il 92% d’acqua e tra le 20 e le 30 calorie per ogni 100 grammi di prodotto.
Dal punto di vista delle vitamine, la più rappresentata è la vitamina C e i peperoni gialli ne sono i più ricchi di tutti. La vitamina C è termolabile: preferite, quindi, i peperoni crudi in pinzimonio se volete farne scorta. Non mancano anche la vitamina A ed E.
Dal punto di vista dei minerali, i peperoni sono ricchi di magnesio, potassio e – quelli rossi – di betacarotene.

Perché i peperoni fanno bene?

Grazie alla vitamina C, i peperoni sono antiossidanti e combattono i radicali liberi (proprietà aumentate anche dalla presenza di vitamina E), ma aiutano anche ad assorbire il ferro e mantenere sodi i tessuti molli (pelle, muscoli, tendini).
Acqua e fibre, invece, aiutano a sentirsi sazi prima e rendono questi ortaggi leggermente lassativi. L’esiguo contenuto calorico, invece, li rendere perfetti per le diete (certo, sempre se non li mangiate fritti o sott’olio).
I peperoni sono però sconsigliati a chi ha problemi gastrici, perché spesso sono difficili da digerire, ma si può tentare di ovviare a questo problema semplicemente eliminando la buccia.

Peperoni in cucina

L’ideale sarebbe consumare i peperoni crudi, per assimilare al meglio tutte le vitamine e i sali minerali che contengono. Un’idea potrebbe essere servirli con il pinzimonio oppure con l’hummus o lo tzatziki, per un aperitivo in perfetto stile “healthy”.
Le ricette – gazpacho a parte – prevedono questo ortaggio per lo più cotto e sono di impronta prettamente mediterranea: la caponata, la peperonata, i peperoni ripieni o con la mollica, con acciughe e capperi, la ratatouille, ma anche le fajitas messicane o la bagna cauda piemontese. L’origine dei peperoni risiede infatti nell’America del Sud, terra di sole, proprio come il nostro meridione.

Anna in Casa: ricette e non solo: Focaccia Robi

Anna in Casa: ricette e non solo: Focaccia Robi

Quando vedo salati…
Davanti ad un vassoio di pasticcini e uno di salatini, la mia scelta è sicura, non ho alcun dubbio, il salato vince.
Questa ricetta è di una amica di Instagram che seguo da tantissimo e che regala sempre a tutti le sue bellissime creazioni.
Grazie Robi, questa focaccia per me d’ora in poi, porterà il tuo nome.

Ingredienti

250 g di farina 0
150 g di farina 00
         (ma anche tutta 0 o tutta 00)
180 ml di acqua a temperatura ambiente
3 cucchiai di olio d’oliva
14 g di lievito di birra
1 cucchiaino di zucchero
10 g di sale
emulsione
1 cucchiaio di acqua
2 cucchiaio di olio e.v.o.
sale

Preparazione a mano o con la planetaria.

In una ciotola sciogliere nell’acqua il lievito e lo zucchero.
Nella ciotola della planetaria (o in una ciotola abbastanza grande) versare la farina, e in un angolino, sotto la farina, mettere il sale.
Unire al composto di lievito l’olio e versare il tutto sulla farina.
Con il gancio, o con una forchetta se lavorate a mano, iniziare ad amalgamare gli ingredienti. Se dovesse servire, unire un goccio di latte all’impasto.
Lavorare il tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo, portarlo sulla spianatoia leggermente infarinata e lavorare qualche minuto a mano.
Formare una palla, tagliare la superficie a croce, mettere in una ciotola. Coprire con un panno o pellicola trasparente e mettere a lievitare fino al raddoppio (va bene anche in forno con la luce accesa).
Nel frattempo ungere una teglia con olio d’oliva.
Una volta che l’impasto  ha raddoppiato il volume, delicatamente rovesciare l’impasto nella teglia preparata precedentemente e con le dita allargarlo fino a coprire tutta la superficie.
Nel tempo in cui si scalda il forno a 200°C, mettere la focaccia a lievitare nuovamente.
Quando il forno ha raggiunto la temperatura, affondare i polpastrelli nell’impasto e spennellare la superficie con l’emulsione salata.
Infornare e cuocere per 20-25 minuti o comunque fino a doratura.

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