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Bere senza alcol: la nuova tendenza sono i mocktail (e vi spieghiamo come farli)

Bere senza alcol: la nuova tendenza sono i mocktail (e vi spieghiamo come farli)

Cocktail buoni, elaborati, di moda, ma senza alcol. Sono la nuova tendenza in fatto di mixology, parola di esperto, e visto che sono perfetti per ricevere durante le Feste, vi diamo una ricetta realizzata in esclusiva da La Cucina Italiana per Pompadour

Definire i mocktail un “cocktail senza alcol” è davvero riduttivo. I cocktail analcolici che spopolano nelle capitali del bartending come New York e Londra non hanno nulla da invidiare ai classici drink a base di gin, whiskey o rum. Anzi.
Un tempo cocktail alcol-free come Shirley Temple e Virgin Colada erano relegati alle ultime pagine delle drink list di locali e ristoranti, offerta dovuta per accontentare bambini e astemi. Oggi invece i mocktail hanno smesso di essere versioni sbiadite dei grandi drink internazionali, e sono un segmento di mercato in rapida crescita – e un’idea da copiare anche a casa.

Sempre meno alcol, fino allo zero

La cultura del bere sta evolvendo rapidamente e negli ultimi anni gli appassionati di cocktail sono in crescita, quante le occasioni di consumo e la consapevolezza della propria salute. Si apprezzano ingredienti sofisticati, equilibrio, bilanciamento di sapori e profumi, proprio come per un vino. Con in più ricette studiate per specifici momenti, che oltre al classico fuori pasto incontrano l’abbinamento con il cibo e persino gli orari diurni della giornata. I cocktail hanno invaso le nostre giornate, le cene, i pranzi, i brunch – e non necessariamente quindi con un contenuto alcolico, seppur minimo. La nuova tendenza della mixology internazionale mira quindi a ridurre sempre di più la gradazione dei cocktail, che siano da aperitivo, da dopocena, o da pasto.

Oltre all’alcol c’è di più

“L’assenza di alcol non è più l’unica caratteristica principale dei mocktail – spiega Alessandro Melis, anima di Indrinkable, bartender navigato, formatore e mixology consultant per tanti locali – oggi l’attenzione si concentra sulla qualità e l’abbinamento degli ingredienti presenti (e non sull’unico assente!) di questa tipologia di drink. Non sono più versioni “senza”, ma ricette costruite, pensate e ideate per diversi momenti della giornata e diverse occasioni d’uso, “con”, tanto da offrire e da far scoprire al pubblico”.
Oggi i mocktail sono talmente popolari che i locali più alla moda ne hanno di signature, con ricette speciali, dedicate ai singoli momenti della giornata, dall’aperitivo al dopocena, e soprattutto a nuove occssioni come brunch e pranzi, un tempo orari off limits per i bartender. “A Milano due dei cocktail che stanno avendo maggior successo nei locali in cui abbiamo studiato la drink list, sono proprio due mocktail – prosegue Alessandro – e vengono bevuti in orario diurno o a pasto. Acqua di mare è un cocktail a base di acqua del Mediterraneo, succo di limoni, sciroppo di zucchero al pepe nero e soda, molto gettonato, tanto quanto Profumi di Campo, a base di sciroppo al rosmarino, estratto di cetriolo e succo di lime”. Un soffio di estate e di primavera, ma si beve la stessa cosa tutto l’anno? A parte alcuni grandi classici, assolutamente no.

I cocktail sono stagionali, come la cucina

I cocktail bar cambiano le liste ad ogni stagione, come i ristoranti, proprio per ispirarsi ad ingredienti e sapori differenti. Ora in inverno, si preferiscono note speziate e di frutti rossi, che richiamano quelle tipiche del Natale. Alla fantasia non c’è limite “perché i barman oramai non si accontentano più dei prodotti in commercio e come degli chef preparano i propri sciroppi, estratti e molti infusi con cui “cucinare” i cocktail sul momento” conclude Alessandro. Utilizzando gli infusi Pompadour ha creato sei cocktail in esclusiva per la Cucina Italiana, come Cinnamon Red, a base di Infuso Garofano e Cannella e tante altre ricette che verrano svelate nei prossimi mesi sulla rivista e online. L’obiettivo, aiutare i lettori a cimentarsi in un bartending facile e casalingo, ma d’effetto e al passo con i tempi.
Per le Feste, come aperitivo o per il brindisi del dopocena, ecco la ricetta del cocktail perfetto da accompagnare alla classica bottiglia di bollicine – che scommettiamo non sarà più così gettonata.

Cinnamon in Red
1 tazza di Infuso Garofano e Cannella Pompadour
2 cucchiaini di succo di lime
1 bicchiere di soda al limone
1 cucchiaino di miele
1 pizzico di pepe nero
Shakerate l’infuso e il succo di lime con il pepe e il miele. Versate in un bicchiere da long drink con ghiaccio e colmate con la soda; decorate a piacere con ribes rosso.

Coppa Piacentina DOP in insalata di erbe fresche, pomodorini marinati e melone

Un’insalata fresca e nutriente, da gustare – non solo – in estate? Ecco la nostra proposta a base di Coppa Piacentina DOP!

In Italia, il territorio piacentino è storicamente una zona votata alla produzione di ottimi salumi: caratterizzato da un clima continentale umido con variazioni termiche non eccessive, che ha favorito sin dai tempi più antichi lo sviluppo di un’economia basata sulla pastorizia e sull’allevamento, soprattutto di suini.

Si narra che già all’inizio del XV secolo, i salumi piacentini fossero i preferiti dai negozianti di Milano e della Lombardia, che li denominavano “roba de Piasèinsa” per distinguerli da quelli provenienti da altre località della pianura padana.

Ed è quindi in questo territorio che nasce la pregiata Coppa Piacentina DOP, prodotta utilizzando i muscoli del collo del suino, insaporiti con una miscela di sale e spezie e poi massaggiati e avvolti nell’involucro di suino naturale, detto “pelle di sugna”. Infine, il prodotto viene fatto asciugare per un periodo di 10-15 giorni e stagionato per almeno 6 mesi.

Il suo gusto dolce e delicato (che si affina con il procedere della maturazione) e il suo colore rosso vivo si sposano alla perfezione con le fette di melone, con il gusto fresco dei pomodorini e della rucola in un’insalata veloce da preparare e tutta da provare.

Ingredienti

200 g Coppa Piacentina DOP
1 melone
100 g di pomodorini
100 g  rucola
Dragoncello
Melissa
Basilico
Menta piperita e romana
Liquirizia
Prezzemolo
Maggiorana
Timo
Timo al limone
Coriandolo
Assenzio

Procedimento

Ottenere da un melone 100 g di palline con uno scavino.
Sbollentare i pomodorini in acqua, pelarli e lasciarli marinare con olio, sale e pepe.
Unire la rucola con tutte le erbette, aggiungere i pomodorini marinati e la Coppa Piacentina DOP.
Condire a piacere con olio, sale e pepe, aceto balsamico e servire.

Torta Veloce di mele del 3

Mi piace l’autunno.
Mi piace il sole ancora tiepido durante il giorno.
Mi piace preparare dolci che incontrano i gusti di chi amo.
Una torta di mele fotografata con il sole di ottobre e con due ciclamini appena fioriti ha un aspetto ancora più dolce.
Voi che ne dite?

Ingredienti

3 mele
3 uova intere
3 cucchiai di zucchero
3 cucchiai belli colmi di farina 00
estratto di vaniglia
pizzichino di sale
1 cucchiaino di lievito per dolci
3 cucchiaini di zucchero semolato
cannella a piacere

Preparazione

Scaldare il forno a 180°C e foderare con carta forno una tortiera, io una quadrata da 22 cm per lato.
Sbucciare le mele, Provarle del torsolo e tagliarle in 4 spicchi.
In una ciotola rompere le uova, aggiungere lo zucchero, la vaniglia e con ma frusta o una forchetta sbattere leggermente ( non serve montare gli ingredienti). Aggiungere il pizzico di sale.
Unire la farina e il lievito e mescolare bene fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
Togliere dal totale delle mele 6 spicchi che serviranno per la finitura del dolce.
Tagliare a metà il resto degli spicchi e ricavarne delle fettine sottili da aggiungere all’impasto.
Mescolare e versare il composto nella tortiera. Decorare a piacere la superficie con il resto delle mele, cospargere con zucchero semolato e cannella.
Infornare per 30-35 minuti o comunque fino a quando la superficie risulti dorata e la torta, testata con lo stecchino, sia cotta.

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